Fasano, 19/04/2012
Stella Carparelli incontra Vendola e Amati
“Fino a quando non si avrà una prova reale della nascita di una nuova ospedaliera sul territorio l’ospedale di Fasano non sarà chiuso”.
Questo è il risultato dell'incontro di ieri tra il candidato sindaco per Fasano Stella Carparelli, l'assessore alle opere pubbliche della Regione Puglia, Fabiano Amati il governatore Nichi Vendola e l'assessore alla sanità regionale Ettore Attolini.
“Un risultato soddisfacente, riporta nella conferenza stampa a margine Stella Carparelli. Un incontro proficuo in cui ho sentito il dovere di farmi carico come interlocutrice in un momento di assoluta criticità. Nel mio incontro con il presidente Vendola e gli assessori Amati e Attolini, ci si è potuti soffermare su alcuni passaggi molto delicati, spiega Stella Carparelli. Il primo è che per strutture come quelle di Fasano e di molti altri centri della provincia di Brindisi e non solo, non è possibile immaginare un futuro di lunga sopravvivenza per la semplice ragione che queste strutture piccole non possono essere dotate di strumenti innovativi che si richiedono, oggi, per l'approccio alle cure e all'assistenza del malato. È necessario ambire a una nuova struttura che offra garanzie e che nasca a Fasano al fine di garantire una copertura territoriale così vasta”. Condiviso anche il passaggio relativo all futura destinazione dell'attuale opsedale fasanese.
“ Il vecchio nosocomio di Fasano potrebbe essere destinato come presidio di Sanità ma in forme diverse. Nel contempo – conclude Stella Carparelli – è necessaria una azione di resistenza congiunta da parte di tutti:
la politica, il cittadino, ma anche i medici. Questa è la dimostrazione che quando a dialogare sono le parti giuste, e ognuno fa quello che è necessario, trovare le soluzioni diviene più facile. In sintesi l’ospedale non chiuderà , e quando accadrà, è perché avremo una struttura sanitaria migliore”.
L'assessore Fabiano Amati ha inoltre fatto luce sulla reale condizione delle assunzioni e della chiusura, non solo a Fasano, di tutte le strutture sanitarie con un numero di posti letto inferiore a 120. “Ospedali delle dimensioni di quello di Fasano, Ostuni e tanti altri non possono più essere mantenuti in esercizio, in quanto le direttive del sistema di assistenza sanitaria è cambiato. Oggi sono necessarie strutture d'eccellenza da 300/400 posti letto capaci di governare i casi di complessità senza trasportare pazienti altrove. Nonostante lo sforzo di oggi, mantenere in vita una struttura ospedaliera in tempi in cui siamo in piano di rientro per cui c’è il blocco del turnover, in una regione che non è in grado di far prendere servizio al primario di oncologia pediatrica a Lecce, occorre che alla resistenza amministrativa attuata per la realizzazione del nuovo ospedale corrisponda una sorta di resistenza medica per tenere in vita l’altro. Dobbiamo sacrificarci tutti. Indistintamente. Nessuno potra tirarsi indietro. Se accadrà lo sforzo congiunto sarà vanificato”.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA SELLA CARPARELLI
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