Brindisi, 20/04/2012
Bonifiche Sin: le richieste del Consorzio Asi al Ministro Clini
In preparazione all’incontro con il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, richiesto ed ottenuto dal Senatore Salvatore Tomaselli in ordine alle possibili soluzioni circa le problematiche del S.I.N. di Brindisi, si è svolto stamane un incontro presso il Consorzio Asi .
All'incontro con Clini parteciperanno Provincia e Comune di Brindisi, Camera di Commerci, Autorità Portuale, Arpa Brindisi, Confindustria e CNA.
Nel corso dell'incontro odierno- sulla base della proposta già presentata dal Senatore Tomaselli e dal Partito Democratico, si è deciso di concordare una linea unitaria da rappresentare al Sig. Ministro.
Di seguito riportiamo integralmente il testo della proposta tecnica operativa che sarà presentata al Ministro Clini in occasione dell’incontro che si terrà presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
il Consorzio A.S.I. di Brindisi chiede che:
1. si ritengano concluse le attività d’investigazione ambientale eseguite in attuazione ai piani di caratterizzazione interessanti aree urbanizzate, a destinazione urbanistica industriale ma ancora allo stato agricolo incolto. Tali piani, denominati dei 20 lotti (106 Ha), dei lotti meridionali (420 Ha), dei lotti n. 23 e n. 24, degli assi attrezzati e dell’invaso del Cillarese, sono stati per lo più progettati dall’ARPA Puglia e dall’Università di Lecce, a seguito d’incarico del Commissario Delegato per l’emergenza ambientale in Puglia, ed attuati dal Consorzio A.S.I. di Brindisi, con fondi pubblici, in conformità ai relativi piani approvati in Conferenza di servizi;
2. si consideri che le analisi eseguite nel corso delle investigazioni sopra richiamate sui terreni superficiali e profondi (campioni analizzati: n. 2.716 ; campioni non conformi: n. 72) hanno evidenziato una bassissima percentuale di campioni non conformi (2,65% dei campioni di terra analizzati), al punto che gli specialisti della materia (in particolare per il piano dei lotti meridionali) hanno potuto sostenere, a seguito dell’analisi statistica dei risultati medesimi, eseguita secondo le Linea Guida n. 11 della Provincia di Milano (Linee Guida per le strategie di campionamento e l’elaborazione statistica e geostatistica dei dati ambientali), che trattasi di terreni non contaminati. Eccezioni si registrano per pochi punti d’indagine ove la presenza di top soil contaminati richiedono un intervento di puntuale messa in sicurezza d’emergenza;
3. si restituiscano agli usi legittimi i terreni investigati del corso delle caratterizzazioni sopra richiamate, avendo riscontrato il superamento delle CSC in meno del 3% dei campioni di terra analizzati, e che si consenta l’edificazione di dette aree con la condizione che le strutture di fondazione non interferiscano con la falda soggiacente, se contaminata;
4. si consenta l’edificazione di lotti già sede di intraprese industriali anche in presenza di punti d’indagine contaminati, qualora l’area di sedime dell’intervento edificatorio non sia dagli stessi interessato e con la condizione che le strutture di fondazione non interferiscano con la falda soggiacente, se contaminata;
5. si consideri che, relativamente alla contaminazione riscontrata nella falda soggiacente ai terreni sopra richiamati, manca un’evidente correlazione tra la qualità del terreno e quella delle acque sotterranee freatiche;
6. si ritenga di origine naturale, per la possibile intrusione marina, la presenza dei Solfati in falda e, conseguentemente, si restituiscano agli usi legittimi le aree con falda soggiacente caratterizzata dalla presenza del predetto inquinante;
7. si consideri che la falda freatica della piana di Brindisi, alimentata perlopiù dalle precipitazioni meteoriche, è interessata da fenomeni di intrusione marina che possono negativamente condizionare anche la concentrazione del Boro, dei Cloruri,dei Fluoruri, Manganese ed altri elementi presenti nelle acque di mare;
8. si riveda l’Accordo di Programma del 18.12.2007, sottoscritto per il S.I.N. di Brindisi, nella parte in cui si quantificano gli interventi da porre in essere ed il danno ambientale;
9. con riferimento all’Accordo di Programma del 18.12.2007, si eliminino dalla contribuzione al ristoro del danno ambientale (200 M€) ed alla messa in sicurezza d’emergenza e bonifica della falda freatica (135 M€), i suoli della zona industriale ricadenti nel Sito d’Interesse Nazionale di Brindisi mai utilizzati a scopi produttivi industriali/artigianali ed ancora alla stato agricolo;
10. si consideri che detti suoli sono destinati al primo impianto di stabilimenti industriali, sono dichiarati di pubblica utilità, urgenti ed indifferibili a tutti gli effetti di legge e costituiscono opere di pubblica utilità (sentenza del Consiglio di Stato n. 115/2000);
11. con riferimento al progetto SOGESID in corso di redazione per il confinamento fisico della falda freatica, si considerino, al solo fine di utilizzare in maniera ottimale le risorse finanziarie disponibili, i seguenti quesiti:
a) quale sia il rischio attuale per la salute umana e, in più generale, per l’ambiente, in assenza del confinamento fisico della falda freatica;
b) quale sia la valutazione ambientale globale, se eseguita, del progetto in termini di pressione ambientale prodotta anche dalla prevista entrata in funzione di un certo numero di impianti per il trattamento delle acque
(consumi energetici, produzione di rifiuti);
c) se sia, o meno, necessario sottoporre il progetto di confinamento fisico della falda a verifica di assoggettabilità a valutazione d’impatto ambientale;
12. sia sostanzialmente rivisto il progetto SOGESID, coinvolgendo direttamente le sole Aziende ricadenti nelle macroaree per le quali è previsto il confinamento fisico perimetrale, valutando nel contempo l’alternativa di un confinamento idraulico o misto;
13. nelle more si consideri che, relativamente al progetto SOGESID, la Provincia di Brindisi ne ha chiesto la sospensione della procedura di approvazione , in considerazione delle implicazioni che la relativa realizzazione potrebbe determinare; sul progetto di che trattasi hanno peraltro espresso profondo dissenso l’ENI e le Associazioni di categoria;
14. si consideri, per ogni intervento di messa in sicurezza della falda freatica, la disponibilità economica riveniente dalle sole transazioni sinora andate a buon fine;
15. in forza del il Decreto Legge 201/2011, convertito in Legge 214/2011, debba essere esclusivamente il Comune ad autorizzare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di messa in sicurezza degli impianti e delle reti tecnologiche, anche negli stabilimenti non ancora caratterizzati, purché non compromettano la possibilità di effettuare o completare gli interventi di bonifica che siano condotti adottando appropriate misure di prevenzione dei rischi.
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