Francavilla F.na, 23/04/2012
Cgil: rispettare 25 Aprile e 1 Maggio
Di seguito riportiamo integralmente un appello inviato da Grazia Solazzo, coordinatrice Cgil di Francavilla Fontana al Sindaco e alle Associazioni di Categoria dei Commercianti per il tramite dell'Assessore alle Attività Produttive del Comune di Francavilla Fontana
Oggetto: appello al rispetto della memoria di due eventi importanti (Festa della Liberazione e Festa del Lavoro) della storia della democrazia e del movimento operaio internazionale.
In veste di nuova coordinatrice della Camera del Lavoro di Francavilla Fontana esprimo viva preoccupazione per le voci diffuse negli esercizi commerciali del nostro Comune secondo le quali vorrebbero tenere le saracinesche alzate nelle giornate del 25 Aprile e del 1° Maggio.
I primi effetti delle disposizioni legislative in materia di liberalizzazione selvaggia del commercio passano proprio dal mancato rispetto dei valori sociali.
Aver privato i Sindaci del potere d'ordinanza in materia di commercio, se non per garantire l'ordine pubblico, rappresenta un passo indietro per la crescita economica del nostro territorio.
La deregolamentazione degli orari e delle giornate di apertura e chiusura degli esercizi commerciali, senza aver costituito una rete a garanzia di tutti gli operatori, di fatto, affosserà la possibilità per molte piccole imprese commerciali di sopravvivere. Il modello liberista che il Governo Monti ci impone non tiene conto più del valore del lavoro prestato dal personale dipendente, ma anche di tutte quelle imprese a conduzione familiare che non avranno un attimo di sosta da dedicare alle più elementari funzioni fisiologiche di uomini e donne (riposo, cura delle relazioni parentali ed amicali, crescita dei propri figli, occasioni di arricchimento culturale, pratiche ludiche, sportive, tempo da dedicare ai propri hobbies, ecc. ecc.). Altri territori, per riparare ai danni, di concerto con sindacati, associazioni di categoria e amministratori locali, sono riusciti a porre in essere una programmazione democratica attraverso l'apertura a scacchiera degli esercizi commerciali .
Invito poi alla riflessione sul modello culturale che dette disposizioni di fatto vogliono imporre attraverso un consumismo spinto e sfrenato. E' un invito esplicito alle persone a “consumare” il proprio tempo libero presso i centri commerciali. Questo modello neo liberista di fatto esclude ogni possibilità di sviluppo delle relazioni familiari e sociali. Individualmente o con pochi intimi, ognuno di noi, invece che incontrarsi in una piazza, in una chiesa, in un centro ricreativo culturale, avrà come punto di unica attrazione un luogo destinato alla compravendita!!!!
Dubito fortemente che i lavoratori dei centri commerciali, a fronte delle maggiori prestazioni che effettueranno in queste giornate festive, potranno avere diritto al pagamento del lavoro straordinario, festivo/notturno. Infatti, alla luce di dette disposizioni, questo lavoro non viene più considerato straordinario. E mi chiedo quindi: come si potrà determinare una ripresa economica se non cresce l'occupazione e se le retribuzioni rimangono invariate anche in presenza di prestazioni aggiuntive? Questo nuovo tipo di sfruttamento continuerà a comprimere i consumi costringendo questi lavoratori alla precarietà e all'indebitamento per soddisfare i bisogni familiari (alimentazione, vestiario, scuola, servizi per l'infanzia).
Altra domanda importante: come può un lavoratore avere stima del proprio datore di lavoro se quest'ultimo pensa solo a sfruttarlo?
Molti studi economici infatti hanno rilevato che le ottimali condizioni lavorative e il massimo rendimento si ottengono attraverso il rispetto reciproco. Occorre, ogni qualvolta è necessario, gratificare adeguatamente i propri dipendenti, attivare sistematicamente percorsi formativi tesi a migliorare il bagaglio lavorativo e culturale degli stessi, responsabilizzarli e tutelare i loro diritti instaurando con essi un rapporto umano ed infine investire a tutela della sicurezza e della salubrità degli ambienti di lavoro.
E' quantomai negativo oltraggiare tanto la ricorrenza della Festa della Liberazione, quanto quella del Primo Maggio. Una perdita del valore sociali offenderebbe i sacrifici di milioni di lavoratori che hanno lottato sacrificando anche la propria vita per conseguire migliori condizioni di lavoro.
La proposta di questa Camera del Lavoro è quella di sollecitare codesta Amministrazione comunale perchè convochi urgentemente le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria per decidere assieme, nel pieno rispetto della legge, come compatibilizzare i diritti sacrosanti dei lavoratori e quelli delle forze datoriali.
Ove non si addivenisse ad un ragionevole accordo su questa materia, la CGIL si attiverà, attraverso forme di sensibilizzazione affinché nelle predette giornate i cittadini si astengano dal fare acquisti durante queste festività, nel rispetto di una consuetudine che dura da tantissimi anni.
Per concludere, la CGIL è dell'avviso che, in una delle tante realtà meridionali come la nostra, ove è diffusissimo il lavoro nero, il precariato e lo sfruttamento al massimo della manodopera, si debba anche negare ai lavoratori di poter partecipare liberamente alle iniziative celebrative di eventi importantissimi del movimento sindacale e di altre manifestazioni democratiche.
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