Mesagne, 24/04/2012
Opposizioni: "Quale futuro per Cittadella della ricerca?"
Non saranno sicuramente poche centinaia di metri che delimitano il confine tra “il territorio” di Mesagne e quello di Brindisi, in cui ricade la Cittadella della Ricerca, ad impedirci di entrare nel merito della “questione” visto che a nostro avviso, per distanza e per comune sentire, è da considerarsi più di Mesagne che di Brindisi.
Può far comodo a qualcuno non rendere note le problematiche e le recenti vicissitudini riguardanti tale ente e spiegate in un articolo apparso su un quotidiano locale pubblicato in data 22/01/2012 intitolato “CITTADELLA, VORAGINE NEI CONTI”, nel quale si faceva riferimento ad un buco di oltre 300mila euro, venuto a galla solo quando l’amministrazione attuale dello stesso ente ha analizzato in modo più approfondito i numeri del bilancio 2010. In seguito a questa scoperta due vecchi dirigenti della cittadella, racconta il su citato articolo, dovettero dare le dimissioni: A. Colucci ed E. Matarrese. Prima di loro, continua l’articolo, il presidente Antonucci aveva provveduto a licenziare anche un terzo dirigente, il responsabile alle relazioni esterne G. Acierno.
Viene così deciso di mettere in liquidazione la società consortile Cittadella della ricerca che gestisce il complesso di ricerca universitaria di Mesagne. Non è sufficiente a rassicurare noi e l’opinione pubblica l’insediamento della commissione di vigilanza il cui compito è quello di esaminare i bilanci, visti i diversi convincimenti sulla questione e sul da farsi dell’ex Vice Presidente della Provincia, Damiano Franco, che ha fatto aperto riferimento all’intervento dell’autorità giudiziaria, e dell’attuale Presidente della Provincia.
E allora ci chiediamo se non sia il caso che, a fronte delle sollecitazioni che vengono dalla politica, non sia la stessa magistratura ad avviare di suo conto dei percorsi valutativi. Inoltre alla luce di quanto sopra appreso, suonano come stonate le dichiarazioni del Vice Presidente della Provincia in carica Mingolla sulla vicenda, laddove se è vero che “le sorti e il futuro di Cittadella stanno a cuore innanzitutto a lui, come vice presidente dell’Amministrazione Provinciale, come rappresentante del PD…”, egli non può non constatare che proprio il suo partito ha sicure responsabilità politiche per aver contribuito a portare un complesso così importante quale quello della cittadella della ricerca, sull’orlo del fallimento.
Ad accrescere la nostra preoccupazione vi è la notizia della mancata firma delle convenzioni fra l’università di Bari e la provincia, e il comune capoluogo, in merito ad alcuni corsi attivati a Brindisi, oltre alla preoccupante vicenda del mancato rinnovo del contratto fra l’Università del Salento e la stessa cittadella della ricerca, nonostante l’università abbia importanti corsi attivati e più di 1400 studenti iscritti. Tutto ciò ci da la misura di quanta minima sia l’attenzione della politica al governo della provincia brindisina per la formazione e la cultura.
Ricordiamo a tutti che quando si è insediata l’Università di Mesagne-Brindisi si disse: “Le scelte strategiche dell'università a Brindisi saranno capaci di fermare l'esodo dei giovani". A Brindisi, l'industria è perduta, ma la cultura darà occupazione.
COMUNICATO STAMPA FORZE DI OPPOSIZIONE PDL – MI – NIP – PPT – NUOVO PSI – LA DESTRA
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