Brindisi, 26/04/2012
Le proposte di Legambiente per la riconversione dell'area industriale
Venerdì 27 alle ore 10,30 presso la sede di Legambiente sita alla Via Scolmafora, 2 (piazzetta colonne), il Circolo presenterà la proposta di: “Riconversione dell’area industriale di Brindisi in: Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata (A.P.E.A)”.
La proposta, nella sua interezza verrà consegnata ai presenti e rimessa anche al Presidente della Regione e qui di seguito si riporta un breve “abstract” per una immediata interpretazione; tale sunto viene anche rimesso alle Organizzazioni Sindacali, alla Associazione degli industriali ed ai candidati Sindaco in quanto può rappresentare una reale svolta alla attuale “governance” dell’area industriale di Brindisi che, sostanzial-mente, risulta essere inefficace da oltre un decennio.
La proposta dell’A.P.E.A. è del tutto razionale e fattibile in quanto nasce dalla normativa nazionale (DLgs 112/98-Decreto Bersani) e regionale vigente (L.R. 2/2003) ed ha solo la necessità di essere integrata da un “regolamento” regionale attuativo della legge; tale legge regionale, infatti, demanda ai Comuni che intendono realizzare “Aree produttive ecologicamente attrezzate”, tutte le funzioni amministrative e gestionali delle aree industriali, prevedendo, inoltre, il superamento dei Consorzi ASI.
Il comune di Brindisi, dal 2003, non ha mai ottemperato alle richieste della Regione in merito alla transazione delle attività di gestione dell’area industriale dell’allora Consorzio SISRI allo stesso Comune ed in applicazione alla richiamata LR 2/2003 e ciò fino all’emanazione della LR 2/2007 con la quale la Regione regolava l’“Ordinamento dei Consorzi per lo sviluppo industriale”, identificati nelle 5 province pugliesi.
Al contempo la stessa Legge 2/2007 non ha abrogato la Legge n. 2/2003 richiamata per cui è ancora oggi possibile l’attivazione di un processo di “riconversione industriale” che passi attraverso la realizzazione di un’apposita “A.P.E.A.”.
Il Comune, si ritiene, sente sempre più la necessità di modificare la propria irrisoria "governance" dell’area industriale, essendo cosciente della crisi esistente e che solo con interventi mirati ad agevolare attività industriali eco-compatibili e sostenibili dal territorio è possibile evitare che molti dei problemi esistenti nell’area industriale possano persistere nell’attuale stato di totale stallo.
Per tale ragione si ritiene che vi siano tutti gli elementi perchè si possa proporre, concretamente, la riconversione dell’area industriale di Brindisi in un'Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata (APEA) che abbia come primo promotore lo stesso Comune di Brindisi che intende sostenere il miglioramento dei processi esistenti di governance delle aree industriali.
In definitiva ed anche in virtù dell’approvazione della legge sulle semplificazioni e della necessaria riduzione della spesa relativa agli Enti economici esistenti, si ritiene di poter prevedere, per l’area industriale di Brindisi, una A.P.E.A. che rappresenti un’area dotata delle infrastrutture e dei sistemi necessari a garantire la tutela della salute, della sicurezza e dell'ambiente, la valorizzazione della stessa area e delle aziende insediate, con una maggiore propensione a nuovi insediamenti ad “impronta ecologica” sostenibile con l’esistente.
La normativa vigente prevede la gestione dell’A.P.E.A. sia da affidare ad una società mista, a maggioranza privata e costituita in particolare dalle grandi aziende insediate, congiuntamente al Comune.
E' evidente che con una "gestione" oculata i benefici ricadranno su tutto il mondo del lavoro che opera all'interno di A.P.E.A., su quello che vi orbita intorno e sulla stessa comunità pubblica locale che, per la propria lungimiranza, avrà messo in moto economie di sistema in grado di migliorare anche la sostenibilità ambientale dell'iniziativa.
I miglioramenti dei processi di governance saranno il volano per attrarre insediamenti compatibili con l'ambiente ed in grado di produrre nuovo lavoro, nuove occupazioni ed evitando migrazioni di giovani.
Infine, appare rilevante riportare che la Regione Puglia, pur non essendosi mai dotata di un “Regolamento” relativo all’istituzione della “Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate”, presenta risorse che potranno essere concorse all’acquisizione attraverso l’Assessorato allo Sviluppo Economico; ulteriori risorse potranno essere acquisite dal Ministero dello Sviluppo Economico che, proprio ai sensi del DLgs 4/2008 sulle “bonifiche delle aree SIN”, in merito al “Programma Straordinario nazionale per il recupero economico produttivo di siti industriali inquinati” ed il relativo ”Progetto strategico di riconversione industriale” presenta ancora risorse (fondi FAS) attraibili attraverso la costituzione di una A.P.E.A.
In conclusione si ritiene che il Comune di Brindisi abbia la possibilità di invertire la rotta della “gestione” dell’area industriale, abbandonata al destino di una burocrazia lenta ed inconcludente e di predisporre una svolta nella propria “governance” mirata alla salvaguardia della salute, della sicurezza, dell’ambiente oltre che all’aumento dell’attrattività industriale dell’area e della competitività delle aziende insediate.
COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE BRINDISI
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