Brindisi, 28/04/2012
Sanità, PRC: "il servizio pubblico è destinato a morire?"
È esperienza comune per i cittadini brindisini confrontarsi con le difficoltà organizzative di un sistema sanitario in agonia: pronto soccorso del ‘PERRINO’ iper-affollato (lì una persona può passare ore prima di una diagnosi); mancanza di posti letto disponibili; ricoveri dislocati in altri reparti, in altri Ospedali della provincia o, peggio, fuori; liste di attesa incredibili (anche oltre l’anno) per visite ed esami strumentali; viaggi della speranza per ricorrere a cure specialistiche in strutture lontane (mobilità passiva).
Non solo: ancora non è stato attuato il Piano di Rientro e già si sente parlare di altre chiusure di reparti ospedalieri e tagli, in mancanza di servizi e strutture territoriali valide.
Le cose non vanno meglio per i lavoratori del settore: le dotazioni organiche numericamente insufficienti (le più povere della Puglia e d’Italia!) ed il blocco indiscriminato del turn over per medici, infermieri ed altri operatori, costringe il personale a lavorare al limite delle proprie possibilità, sacrificandosi per coprire i turni e cercare di garantire livelli essenziali di assistenza (LEA). Aumentano così i livelli di ‘stress lavoro correlato’, che porta ad un inaccettabile incremento del rischio clinico per i cittadini.
Non parliamo poi di reali possibilità di interventi preventivi sull’ambiente, gravemente inquinato da carbone e agenti chimici (cause di patologie tumorali, in forte espansione fra la nostra popolazione), sui giovani in tema di tossicodipendenza, o di assistenza alle fasce più deboli (anziani, malati mentali, immigrati, carcerati, ecc…).
Qual è il disegno che c’è dietro questa sciagurata situazione?
Forse il Servizio Sanitario Pubblico nel nostro territorio è destinato a morire, così come il diritto costituzionale dei cittadini alle cure migliori possibili. Forse c’è l’idea di favorire i servizi privati per i soliti ricchi che potranno sempre ricorrere alle loro prestazioni!
Occorre uno sforzo sinergico di tutte le componenti interessate alla sanità nel territorio brindisino, Sindaco in testa, per costringere la direzione dell’ASL e la Regione a prendere decisioni di buon senso e attuare politiche di riconversione della spesa, che portino al mantenimento delle strutture sanitarie esistenti nel territorio ed a dotazioni organiche pur minime che garantiscano adeguati livelli assistenziali, a ridurre gli sprechi e la mobilità passiva, a riqualificare la spesa farmaceutica, ad istituire un osservatorio epidemiologico, ad elaborare piani di intervento preventivo, a potenziare la medicina del territorio, ad esercitare un controllo trasparente e puntuale sulla gestione dei fondi e sulla qualità dei servizi erogati.
Servono interventi urgenti per cambiare le cose, innescare un circuito virtuoso e non far morire il Servizio Sanitario PUBBLICO, a tutela del bene più prezioso per tutti: LA SALUTE!
COMUNICATO STAMPA PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
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