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Brindisi, 1° Maggio, Cgil: "urgente affrontare la crisi"



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Brindisi, 01/05/2012

1° Maggio, Cgil: "urgente affrontare la crisi"

Anche a Brindisi la CGIL è scesa in piazza PER il LAVORO, lavoro inteso nel suo valore sociale e come diritto individuale inalienabile riconosciuto dalla Costituzione. La crisi economica ha portato la disoccupazione a livelli drammatici: 2.110.000 i disoccupati in Italia, con il 32,6% di giovani, dato ancora più preoccupante se si considerano gli “inoccupati” e i “rassegnati”. Sono 250.000 attualmente i lavoratori in CIG;
A pagare il prezzo più alto sono i giovani, le donne, i disabili, gli immigrati, che sono tenuti fuori o, comunque, ai margini di un mercato del lavoro che li costringe a subire lunghi periodi di umiliante precariato se non addirittura di lavoro nero;
E nel periodo della crisi in cui si abbassa la possibilità delle persone e delle famiglie di far fronte ai bisogni, si sono negativamente allargate le maglie della rete dei servizi socio-assistenziali lasciando spesso da soli i cittadini in difficoltà; Abbiamo bisogno di politiche per la crescita e per lo sviluppo Abbiamo bisogno di un piano straordinario per il lavoro.
Invece, anche le scelte del Governo tecnico hanno, di fatto, determinato un peggioramento delle condizioni di vita e di reddito dei lavoratori e dei pensionati attraverso:
- una pressione fiscale che è la più alta tra i paesi europei e che impedisce la ripresa dei consumi;
-il blocco dei salari e delle pensioni che non consente di recuperare potere d’acquisto rispetto all’inflazione (ormai al 3,3%, ma con un aumento sui consumi di prima necessità al 4,7%)
- una riforma pensionistica ingiusta che ora vede l’allungamento dell’età pensionabile come primato italiano rispetto agli altri paesi, che non guarda ai lavori usuranti,e che, oltre ad aver spostato nel tempo la possibilità di un ricambio generazionale nei luoghi di lavoro, ha intanto creato grossi danni per centinaia di migliaia di lavoratori che non hanno ancora risposte certe per il loro futuro;
- il ddl sulla riforma del mercato del lavoro non contrasta la precarietà, non crea un sistema universale degli ammortizzatori sociali, anzi eliminando la mobilità dà motivi di grossa incertezza per il sostegno al reddito dei tanti rimasti senza lavoro;
-il ddl introduce delle novità che rischiano di implementare il lavoro precario, specie in alcuni settori come edilizia e agricoltura, e di creare altra disoccupazione con l’applicazione della mobilità nel lavoro pubblico;
- Siamo convinti che rendere più facile il licenziamento non crea alcun automatismo per nuovi inserimenti lavorativi, quindi l’attacco all’art.18 è stato solo strumentale e mira ad abbassare le tutele dei lavoratori;
- Se un licenziamento è illegittimo giuridicamente è nullo, il reintegro è quindi un diritto del lavoratore;
-Le politiche riproposte nel DEF e nel PNR indicano nelle riforme strutturali il motore per la ripresa e intanto si programmano ulteriori tagli nell’Istruzione, nella Giustizia, nella Difesa nel Ministero degli Interni e degli Esteri;
Obiettivo della CGIL è cambiare questa politica
Abbiamo bisogno di redistribuzione fiscale, di contrasto all’evasione e al sommerso, di lotta alla corruzione, di un nuovo welfare inclusivo e di un allentamento del patto di stabilità come misure urgenti per il paese.
Lo chiediamo anche qui da questa piazza da Brindisi, con i suoi quasi 74.000 disoccupati, con vertenze territoriali aperte da anni non solo nel settore privato ma anche nel pubblico, dove si sono registrate preoccupanti segnali da parte di Amministrazioni locali che non rispettano le regole nella più totale assenza di responsabilità sociale: Ceglie Messapica ne è un esempio eclatante;
da Brindisi, dove ci sono imprese che fanno perdere la tracciabilità di percorsi virtuosi, sperimentando sistemi di subappalti e di trasformazioni d’azienda a danno dei lavoratori e dei salari,
da Brindisi, dove la dignità del lavoro, spesso calpestata, sembra ormai destinata ad essere tutelata solo nei tribunali: abbiamo bisogno con urgenza di un ripristino efficace dell’azione degli organi di controllo e vigilanza, prioritariamente dell’Ispettorato del lavoro; da Brindisi, che ha bisogno di un sistema sanitario e sociale garante del diritto alla salute; da Brindisi, che ha bisogno di coniugare
sviluppo industriale con sostenibilità ambientale, di reinvestire nel proprio mare, nella propria terra, nei servizi e nelle infrastrutture;
da Brindisi, che ha bisogno di un patto con i grossi gruppi industriali perché reinvestano nel territorio parte dei loro profitti;
da Brindisi, che ha bisogno di guardare alla CULTURA come investimento;
Abbiamo bisogno di una azione istituzionale politica e sociale che dia speranza a tutti i nostri giovani, alle donne, ai pensionati, ai disabili e agli immigrati;
E’ urgente dare risposte a tutte le lavoratrici e i lavoratori che attendono con ansia di sapere se possono restare qui o se saranno costretti ad andare altrove alla ricerca di un lavoro, come ad es. quelli di TECNIMONT, BIOMATERIALI, ITALPLASTICA, EDIPOWER, TELCOM, MONNA de LIZIA, EMMEI, TECNOMESSAPIA, del SETTORE SANITARIO E DEI SERVIZI SOCIALI, della SCUOLA, dei PRECARI della Pubblica amministrazione e di tanti ancora in difficoltà;
Anche a Brindisi c’è bisogno di chieder conto al sistema del CREDITO: le banche devono rispondere alle esigenze delle famiglie e delle imprese, essere più flessibili nel chiedere garanzie e, soprattutto, investire nel territorio;
Le famiglie più disagiate non ce la fanno più: la tassazione locale deve essere dettata da criteri di equità e inclusione.
Come CGIL chiediamo al futuro sindaco di questa città e degli altri Comuni, all’Amministrazione Provinciale, agli Enti, ai Parlamentari del territorio, di mettere da parte particolarismi e sterili rivalità ma di sfruttare invece il mandato politico per contribuire alla ripresa economica, politica e sociale della nostra provincia.
E’ urgente affrontare la crisi, con tutti i soggetti istituzionali, datoriali e sociali, con la Regione e i nostri Parlamentari, affinchè anche Brindisi abbia modo di far giungere con voce unanime e autorevole la richiesta di attenzione al Governo centrale per rivendicare ciò che le è dovuto in termini di RISORSE ECONOMICHE e d’integrazione nei programmi di sviluppo del paese.
Il lavoro dignitoso e stabile è fonte di progresso e indice di civiltà tuteliamolo!

VIVA il 1° MAGGIO

COMUNICATO STAMPA CGIL






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