Brindisi, 04/05/2012
Confartigianato e la crisi: ma dove sono le banche?
Il sistema creditizio e le banche. Di sicuro quest’ultime non stanno aiutando il nostro sistema economico nè il Paese nel suo complesso a risollevarsi. Nella maggioranza dei casi pensano solo a speculare guardandosi bene nel sostenere concretamente una ripresa che ormai sta diventando una vera chimera.
Sappiamo bene, che la BCE ha dato al mondo della finanza italiano centinaia e centinaia di miliardi di euro al tasso agevolato dell’1%, ma le banche cosa ne hanno fatto di tutta questa massa di liquidità? Dovevano utilizzare queste enormi cifre anche in parte per ridare aiuto alle famiglie e alle piccole e medie imprese in difficoltà per la mancanza di liquidità ed invece la reale finalità è stata quella di risolvere i propri problemi di bilancio.
A dicembre i prestiti alle imprese in Italia infatti sono calati di altri 20 miliardi. Si tratta di una situazione impossibile da sopportare dovendo convivere oramai quasi rassegnati con dinieghi per un fido di qualsiasi cifra, con peggioramenti quasi quotidiani delle condizioni applicate a partire dai tassi, con richieste ossessive di nuove garanzie e di rientri immediati di linee di credito ed in qualche caso anche con dinieghi per la semplice apertura di un conto corrente di servizio privo di qualsiasi sistema di pagamento diretto.
Una situazione che definirla paradossale è poca cosa! Una vera e propria tragedia a cui riteniamo però bisogna reagire con la stessa determinazione e il cinismo con cui il mondo finanziario tutela solo i propri interessi e sottovalutando con sprezzante voracità quel tessuto imprenditoriale che per anni ha rappresentato il loro strumento di ricchezza.
Non è facile uscire da questo impasse a meno che non ci si sveglia e si prenda, una volta per tutte, coscienza della drammaticità della situazione nella quale ci troviamo ma senza perdere il giusto spirito combattivo di chi continua a credere che dalla crisi, con il tempo, si può uscire.
Partiamo da una considerazione positiva, almeno questa: oggi rispetto al passato, le imprese e le economie delle stesse, rappresentano un bene da tutelare ad ogni costo specie in tempi di crisi come quello che stiamo vivendo.
In un Paese dove solo pochissimi continuano ad avere fiducia nel sistema finanziario, il problema del credito assume un’importanza rilevante e strategica, considerando che ad ostacolare l’accesso al credito incidono per oltre 1/3 le garanzie richieste dalle banche e naturalmente i costi troppo elevati. Tanti e sempre più numerosi sono gli imprenditori che si rivolgono alla nostra associazione Confartigianato confessando il loro forte disagio anche psicologico, la loro fatica sempre maggiore a resistere alla crisi. Sta diventando una vera emergenza anche esistenziale e quando parliamo di imprenditori, parliamo di persone, delle loro famiglie, del tormento morale di trascinare con sé i propri cari, di essere costretti a licenziare i dipendenti e non avere più risorse per se dopo una vita di lavoro.
Non è più possibile ascoltare queste continue mortificazioni. Le istituzioni pubbliche, dal Comune, la Provincia, la Regione e finanche la Prefettura dovranno aiutarci in questa lotta impari, facendo essi stessi la loro parte e cioè richiamando tutti gli istituti che sono sordi ed assenti a questo grido e che non vogliamo definirlo di aiuto, perchè un poco di dignità ci è rimasta, ma di attenzione.
Tutto ciò in quanto sentiamo nei telegiornali, con molta superficialità, rappresentanti di istituti bancari che hanno fatto le loro fortune sui nostri piccoli operatori economici e sulle nostre famiglie, che dichiarano sfacciatamente in interviste, che il proprio istituto ha ottenuto utili e quant'altro stando vicino in questo momento alle famiglie e alle imprese!
COMUNICATO STAMPA CONFARTIGIANATO BRINDISI
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