Brindisi, 04/05/2012
Legambiente sui lavori sul Lungomare Regina Margherita
Di seguito riportiamo integralmente una lettera aperta inviata dal Circolo Legambiente “T. Di Giulio” di Brindisi al Commissario Straordinario della Città di Brindisi ed alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia
Spesso nel passato Legambiente è intervenuta per segnalare la esigenza di salvaguardare scavi ed aree
archeologiche. Parte del patrimonio storico brindisino è stato cancellato, restano le memorie
fotografiche o scritte, mentre il materiale asportato, fatto salvo per quanto conservato presso il nostro
Museo Archeologico, resta nei depositi del Museo Archeologico di Egnazia.
Temiamo che, oggi, la stessa sorte possa toccare agli scavi archeologici rinvenuti sul Lungomare
Regina Margherita. Anche se siamo ben consapevoli che si tratta di resti non riferiti, per lo più, ad età
romana, auspichiamo che si vogliano studiare possibilità in variante al progetto originario, così che
questi rinvenimenti vadano a modificare positivamente la scena portuale.
Immaginiamo che questo possa essere visto, al momento, come un danno per gli esercizi commerciali
presenti, anche se un ritardo nell’andamento dei lavori, evidentemente, va addebitato ad altri fattori
che non siano gli scavi archeologici. L’esperienza di altre città, però, può testimoniare che le diverse
esigenze possono convivere, se si vuole, e che, soprattutto, il risultato finale permette di incrementare
la qualità di quel commercio.
In tal senso alleghiamo, solo a mo’ di esempio quale bozza di idea, uno schizzo dell’architetto Pietro
Oresta, e la offriamo alla valutazione degli organi competenti al fine di salvaguardare quanto
rinvenuto.
Salvaguardare e rendere fru ibile un'area archeologica, compatibilmente con le diverse risultanze in
gioco, costituisce un grande valore aggiunto culturale e turistico che non sono affatto in
contraddizione né con i locali commerciali presenti né con la percorribilità della banchina del
lungomare in cui speriamo sia facile riporre le basole non numerate al momento dell'asportazione.
In un periodo in cui si torna a parlare di navi da crociera, di migliore accoglienza ai visitatori e di
svolta turistica sarebbe straordinariamente contraddittorio procedere in senso inverso a quello della
tutela e della valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale.
Riteniamo, inoltre, che i pannelli descrittivi dei reperti siano utili per illustrare le testimonianze visibili
della stratificazione urbana.
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