Brindisi, 11/05/2012
Cicloamici promuove il Bike to Work Day 2012
"Qualcuno ha risposto all’appello dei Cicloamici FIAB. Qualcuno, per ora, ma tutte e tutti con la
ferma intenzione di diventare in tanti, in un futuro immediato. Ci siamo presentati all’appuntamento
alla Stazione Centrale per fare colazione insieme e quindi, ognuno con la propria pedalata, andare
al lavoro. Volevamo, in questo modo, festeggiare il Bike to Work Day.
Davanti a un caffè, solo
pochi minuti insieme, è sorta spontanea qualche domanda: “In fatto di mobilità cosa farà la neonata
amministrazione? Sarà più facile o no muoversi in bicicletta?” . Noi, che crediamo fermamente in
un modello diverso di città, ci contiamo e ricordiamo un’affermazione fatta dal Ministero
dell’Ambiente vecchia gestione.
“Chi usa la bicicletta non lo fa solo per sport, per tenere allenato il
proprio corpo ma anche e soprattutto per rispetto dell’ambiente che lo circonda, per vedere il mondo
con un occhio diverso, più attento alla natura, alla riscoperta del territorio e, perchè no, al futuro del
nostro pianeta.” .
Belle parole a cui sono seguite purtroppo poche azioni, se è vero che nelle città
italiane, fatta qualche eccezione, solo il 3,8% degli spostamenti è realizzato in bici, a riprova che
affrontare il traffico dei giorni feriali resta un’impresa che compie solo una minoranza di spericolati.
Ma quella minoranza ha ben compreso che andare in bici è molto più veloce di quanto si pensi, si
arriva dappertutto ed è un piacere che aiuta la città.
Cosa occorre fare? Secondo il presidente della FIAB “ogni città deve iniziare a disegnare la propria
rete di strade per le biciclette. La rete deve essere continua e capillare. Attenzione, nessuno si
aspetta che siano immaginate piste ciclabili in sede propria dovunque: mancherebbero spazi e
risorse. Ma partendo dalla classificazione funzionale delle strade, come previsto dalle norme per
redigere i Piani del traffico, è possibile individuare assi radiali e circolari su cui intervenire con
interventi infrastrutturali (piste ciclabili o moderazione del traffico) o provvedimenti amministrativi
(ZTL, strade 30, doppi sensi per le bici nelle strade a senso unico, strade pedonali, zone
residenziali). Dalla messa in rete di una sequenza ragionata di strade ciclabili, si può ottenere un
buon sistema di ciclovie. Meglio se supportato da una serie di servizi: cicloposteggi, centri di
riparazione e assistenza, intermodalità bici e mezzi pubblici". Una bella sfida che, ci auguriamo, la
nuova amministrazione brindisina sappia cogliere.
COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE CICLOAMICI - FIAB
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