Brindisi, 11/05/2012
Il Faro: "tolleranza zero sui ritrovamenti storici"
I recenti rinvenimenti su Viale Regina Margherita, messi in luce dall’attento lavoro della Sovrintendenza, hanno evidenziato importanti resti di edifici della Brindisi del passato.
La zona che interessa la parte antistante Palazzo Montenegro, da tempo abitazione del Prefetto, è stata analizzata, studiata e valutata da esperti ed addetti ai lavori che hanno permesso di identificare sia “cisterne voltate” per la depurazione e/o approvvigiona-mento di acque e sia opere murarie relative alle attività commerciali del porto, risalenti al periodo veneziano (XVII – XVIII secolo).
Il comune di Brindisi aveva annunciato di voler valorizzare questo importante ritrovamento, predisponendone la fruizione in un contesto, quale quello del “water front”, ad alto valore turistico aggiunto per la città.
Ma, inaspettatamente e con una fretta foriera di cattive scelte, si è improvvisamente deciso di ricoprire e pavimentare tali opere e di eliminare ogni forma di rappresentatività del passato delle popolazioni brindisine.
Ancor più interessanti risultano i ritrovamenti, se pur rovinati da interventi fognari effettuati nei recenti anni 80’, di massi arenacei, tipici per dimensioni a quelli che solitamente venivano utilizzati dai Messapi per la realizzazione delle proprie fortificazioni e di cui abbiamo notevoli rilevanze anche a Brindisi.
Da profani, ma attenti alle vicissitudini cittadine, azzardiamo ad ipotizzare che tali “massi” possano anche costituire la parte restante di una vecchia fortificazione romana (o ancor più messapica) allocata sulla riva del porto, mentre l’ingresso alla città poteva avvenire alla foce del canale della “mena”.
Tutto ciò va ad aggiungersi a quanto si vocifera in merito alla totale chiusura del tratto di “criptoportico” romano ritrovato sotto alcune abitazioni della Via S. Chiara e che, secondo gli storici, collegava il porto, in prossimità del Palazzo Montenegro, alla zona dell’attuale cattedrale.
Ove anche tale criptoportico fosse stato realmente occluso, adducendo magari banali problemi di staticità degli edifici circostanti e/o sovrastanti, allora siamo veramente di fronte ad un totale sfregio della dignità cittadina che non può essere più tollerata!!!
Per tale motivo, riconoscendo nelle preesistenze storiche un motivo reale di attrattività ed anche, per noi operatori turistici, un veicolo di sostentamento alla grama economia del settore, ci appelliamo al nuovo Sindaco di Brindisi, al quale sinceramente riportiamo i nostri auguri, perché metta in opera quanto riportato nella propria campagna elettorale in merito alla crescita turistica ed economica della città e blocchi la preclusione al godimento della nostra storia.
Per conto nostro continueremo ad essere vigili e forniamo, fin da ora, la nostra totale disponibilità per tutte quelle azioni che Associazioni, studiosi e semplici cittadini, vorranno intraprendere nella legittimità del mantenimento di quelle preesistenze storiche che costituiscono un anello del nostro DNA.
I tombamenti, gli spostamenti dei ritrovamenti ad Egnazia, a Taranto ed i soprusi in merito alla nostra STORIA, non possono essere più tollerati!!!
COMUNICATO STAMPA
ASSOCIAZIONE “IL FARO”
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