Brindisi, 14/05/2012
Incidente Genovese: si cerca la seconda moto
Continuano le indagini per chiarire le cause e ed il contesto che ha originato l'incidente che sabato pomeriggio ha portato alla morte Alfredo Genovese, 23 anni, di Brindisi.
Genovese era a bordo di una Suzuki 1000 che è uscita fuori dalla sede stradale lungo la S.P. 41 (litoranea nord di Brindisi) quando, all’altezza del Villaggio Acque Chiare.
Il giovane è morto sul colpo dopo essere andato a sbattere rovinosamente contro una base di cemento armato posto ben oltre il ciglio stradale.
Secondo le prime indiscrezioni desunte da alcune testimonianze, sul luogo dell'incidente vi era un secondo centaruo.
Tale circostanza è avvalorata dai rilievi tecnici eseguiti dagli uomini del settore di Infortunistica Stradale della Polizia Municipale di Brindisi che hanno evidenziato tracce di pneumatico lasciati sull’asfalto da due moto che percorrevano la strada litoranea nella stessa direzione di marcia.
Dal Comando della Polizia Municipale di Brindisi fanno sapere che sono tuttora in corso una serie di accertamenti tecnici e scientifici atti a individuare con ragguardevole certezza e nell’ambito delle norme del codice di procedura penale le eventuali altre responsabilità – dirette ed indirette - risalenti a condotte di guida poste in essere da altri individui presenti sul luogo dell'incidente. Le indagini sono dirette dalla Dott.ssa Valeria Farina Valaori, magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Brindisi
Teodoro Nigro, comandante della Polizia Municipale di Brindisi ssottolinea, ancora una volta, la necessità di condurre il proprio veicolo, specie se a due ruote, rispettando le basilari norme del codice della strada con riferimento particolare alla velocità di guida e quindi alla prudenza. Velocità e distrazione alla guida possono essere cause scatenati rispetto al rischio della propria incolumità e vita che, circostanziate, diventano le cause principali di gravissime lesioni personali o , nei casi limite , di morte odi invalidità permanenti.
Il colonnello Nigro rimarca l'esigenza di tutela sociale che ogni espressione della funzione della Pubblica Amministrazione deve offrire in chiave di informazione preventiva auspicando la ricezione convinta negli utenti della strada che “essere prudenti nella guida aiuta a vivere sereni e sicuri per se e per gli altri” .
|