Brindisi, 18/05/2012
Crisi Pdl: l'analisi di Italo Guadalupi
All’indomani del deprimente risultato conseguito dal PDL nel comune di Brindisi, così come pure di alcune delle liste ad esso collegate, pensavo si aprisse all’interno del PDL e della coalizione, un proficuo dibattito per capire il perché di tale sconfitta e correre ai ripari trovando una formula che portasse ad un’inversione di tendenza. Se questo non è avvenuto forse è perché l’analisi è inutile farla. Infatti sono sotto gli occhi di tutti le vere motivazioni di questa disfatta. Per primo avevo dato la disponibilità ad essere candidato a Sindaco e, successivamente, altri amici di partito si erano inseriti, ridando vitalità al PDL. A questi si erano poi aggiunti, all’interno della coalizione, quello del PRI e di Futuro e Libertà. Celebrare le primarie già nel mese di settembre, sicuramente sarebbe servito ad infiammare gli animi del popolo di centro destra. A seguito di ciò sicuramente il PRI non sarebbe transitato nel centro sinistra e, ancor più, i consiglieri comunali firmatari di una lettera a favore di D’Attis non avrebbero fatto parte della lista a sostegno di Consales. Ancora più certa sarebbe stata la partecipazione a questa tornata elettorale del gruppo dei circoli “Nuova Italia” che, come tutti sappiamo, si sono tirati fuori quando è stata loro negata la possibilità di cimentarsi con un proprio candidato alle primarie. Anche celebrare il Congresso Provinciale del Partito in una contestata località marina anziché a Brindisi ha contribuito negativamente sul risultato elettorale. A causa di ciò, molti iscritti al partito, non avendo condiviso tale scelta, hanno disertato il Congresso e successivamente hanno preso le distanze dal Partito stesso. È sotto gli occhi di tutti che il centro destra nella Provincia di Brindisi è isolato! Non riusciamo a relazionarci con le grandi industrie presenti sul territorio, tanto meno con la grande, media e piccola distribuzione. Non abbiamo relazioni con i sindacati, con i patronati con le confederazioni. Ricordo come con il voto utile della Camera di Commercio il centro-sinistra si è accaparrata la Presidenza del Consorzio ASI e l’intero Consiglio di Amministrazione Se da un lato non riusciamo a rappresentare il mondo dell’industria, dall’altro non rappresentiamo neanche il mondo degli ecologisti. Siamo praticamente assenti anche nelle associazioni dove si forgiano idee ed iniziative a favore del territorio.
La maggior parte della stampa ci è ostile; dovremmo chiederci il perché visto che non si tratta di una sola testata, le TV locali ci boicottano.
Osservando le liste presentate dal centro-sinistra si nota come folto è il numero dei candidati provenienti dai sindacati, dalle imprese, dalle confederazioni. Le nostre liste erano composte invece da amici degli amici e da amiche degli amici, moltissimi dei quali hanno portato alla coalizione 0 voti. Se questo è il quadro come si poteva ipotizzare una nostra vittoria? I l centro destra ha vinto a Brindisi quando a guidarlo vi era un certo Onorevole Mimmo Mennitti che, da solo, riempiva il vuoto in tutte le realtà sopra menzionate. Con la sua autorevolezza occupava grandi spazi sulla stampa e nelle tv locali, teneva a bada le grandi industrie ed il commercio. Occupava di fatto ogni spazio nelle associazioni culturali, affrontava con grinta i problemi della città.Il partito purtroppo, ad ogni livello, non ha saputo gestire con la dovuta autorevolezza il dopo Mennitti. Credo che sia inutile elencare i soggetti che hanno di fatto determinato questa débâcle, primo perché i vertici regionali e nazionali ne sono a conoscenza, secondo perché a conoscenza ne sono tutti, anche quelle persone che non si occupano di politica. Dobbiamo certamente ringraziare Mauro D’Attis che pure in tale situazione si è sacrificato per il Partito. Credo che in questo momento di grande difficoltà bisogna annullare ogni tensione o contesa esistente all’interno del partito, magari attraverso un serio confronto interno senza ipocrisie e senza posizioni precostituite. Ogni singolo componente deve, con umiltà, fare un mea culpa e mettersi al servizio del partito. Bisognerà insieme ricercare un progetto in cui ognuno si senta artefice ed abbia un ruolo alla pari. Bisognerà garantire ad ogni soggetto che ne farà parte lo stesso appoggio da parte della dirigenza cittadina, provinciale e regionale; basta con le sponsorizzazioni indirizzate solo su alcuni candidati a scapito di altri. L’ingresso di nuovi soggetti dovrà essere visto come una risorsa in più e non come dei futuri rivali da annientare. Il Partito dovrà rappresentare la casa dove tutti sono inquilini e nessuno il proprietario. Attraverso un nuovo modo di intendere dovremo far si che le conquiste siano viste come un bene comune, ed in quanto facente parte di un progetto, anche di chi non viene eletto. Se non riusciremo in futuro a trasmettere ciò non ci si potrà poi stupire se nella lista del PDL 14 candidati non superano le 7 preferenze. Sarà prioritario nei prossimi mesi tornare a far politica nelle aziende, nei sindacati, nelle associazioni, nelle confederazioni. Si dovrà instaurare un nuovo rapporto con la stampa e le TV locali utilizzando tali veicoli soprattutto per promuovere e divulgare il programma che si intende realizzare e le posizioni sui grandi temi e le azioni messe in essere. Basta annichilirsi in sterili e controproducenti battaglie verso alcuni soggetti approdati nell’area del centro sinistra, verso cui io stesso non nutro buona considerazione ma che, in diverse occasioni hanno dimostrato di sapere usare più di noi la macchina elettorale.
COMUNICATO STAMPA ITALO GUADALUPI
- CONSIGLIERE PROVINCIALE PDL
|