Brindisi, 19/05/2012

Ordigno al Morvillo-Falcone: potrebbe non essere un atto mafioso

"Potrebbe non essere una organizzazione mafiosa ad aver compiuto l'attentato dinanzi alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi che ha provocato un morto e diversi feriti".
Lo ha detto il procuratore antimafia di Lecce, Cataldo Motta, al termine della riunione tenuta in Prefettura alla presenza, tra gli altri, del procuratore antimafia, Piero Grasso.
Il dott. Motta ha aggiunto: "In un momento in cui le organizzazioni mafiose locali sono alla ricerca di un consenso sociale, sarebbe un atto in controtendenza perché questo atto sicuramente aliena ogni simpatia nei confronti di chi lo ha commesso". D'altronde - chiude Motta "in genere gli atti terroristici vengono rivendicati, qui rivendicazioni non ce ne sono".

Sulla stessa linea è il ministro dell'Interno, Cancellieri che asserisce: "le ipotesi al vaglio sono tante. Nessuna può darci una certezza. Si tratta di un fatto anomalo che desta grande preoccupazione.
Bisogna essere prudenti e molto equilibrati" perchè quanto avvenuto "non è tipico delle stragi di mafia".
In ogni caso afferma il Ministro degli Interni: "tutto ormai può considerarsi obiettivo sensibile, ma è un grosso problema di intelligence. Bisogna capire l'origine di questi fatti ma lo Stato è compatto e vigile".

Anche il Ministro della Giustizia Paola Severino invita alla prudenza sull'origine dell'esplosione: "non dobbiamo fare diagnosi affrettate, bisogna individuare le fonti di questo attentato, ma chiunque si schieri contro la legalità va perseguito"

Sulla matrice dell'attentato si è espresso anche il Dott. Marco Di Napoli, procuratore di Brindisi: "La Sacra Corona Unita in passato ha attuato tecniche terroristiche ma “mai però contro una scuola e contro i bambini”.

Anche il sindaco di Brindisi Mimmo Consales - che era stato tra i primi a sottolineare le troppe coincidenze con i recenti atti della Scu - ammette che la dinamica dell'attentato non è tipica delle organizzazioni mafiose ma tutto ciò non toglie nulla alla gravità dell'atto, anzi...

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