Brindisi, 20/05/2012
Ordigno al Morvillo-Falcone, Proc. Di Napoli: "gesto isolato"
Dopo le indiscrezioni giornalistiche sull'esistenza di testimoni e immagini ricollegabili all'attentato compiuto nei confronti dell'Istituto Morvillo-Falcone di Brindisi, stamane il procuratore Capo ha convocato una conferenza stampa assieme al Pubblico Ministero Milto De Nozza.
E il capo della Procura di Brindisi, dopo aver tracciato l'excursus investigativo e le molteplici sinergie messe in campo subito dopo l'attentato, ha confermato "Abbiamo acquisito delle immagini significative che aprono degli squarci di luci che ci consentono degli approfondimenti mirati. Sono delle buone immagini. Non ce le hanno regalate e ce le siamo andate a prendere. Sono immagini significative e importanti "sia di giorno che di notte".
Immagini che - addirittura - riprenderebbero l'attentatore nel momento in cui attende di vedere gli effetti della strage.
Un vocabolo non a caso, infatti conferma Di Napoli: "abbiamo
iscritto il reato di strage di cui all'art. 422 contro persone da identificare". Ma - allo stato - non ci sono fermati.
L'impressione è che il Procuratore Capo ed il pm De Nozza siano in possesso di ulteriori dettagli rispetto a quelli enucleati in conferenza stampa e che gli investigatori abbiano acquisito elementi decisivi dalla visione dei filmati di una videocamera posta nei pressi di un esercizio commerciale non distante dal punto in cui è scoppiato l'ordigno.
Nulla trapela sulle indiscrezioni relative alle due persone che sarebbero state interrogate, ma il Dott. Di Napoli ha confermato che l'autore potrebbe essere un esperto di elettronica (così come era stato anticipato da coloro che avevano ipotizzato di un gesto premeditato di un ex militare che ha confidenza con i congegni elettronici).
In ogni caso, tutte le piste vengono battute - almeno nelle dichiarazioni ufficiali: "Non possiamo escludere che si tratti di un atto di criminalità organizzata o di terrorismo, ma allo stato l'ipotesi più accreditata è quella che si tratti di un gesto isolato di una persona sconsiderata con volontà stragista. Per Di Napoli "non è impossibile che tutta l'organizzazione sia stata fatta da una persona sola".
Grande attenzione degli investigatori è stata offerta alle modalità dell'attentato e del movente.
E' ritenuto attendibile che l'attentatore abbia confezionato l'ordigno in un ambiente riservato e poi trasportato il cassonetto (acquistato forse da un supermercato) con tre bombole di gpl ed un congegno elettronico davanti alla scuola nell'immediatezza dell'attentato.
Avanzata la quasi certezza che il congegno fosse imperniato su un meccanismo volumetrico studiato per colpire ed uccidere: l'ordigno sarebbe stato azionato in precedenza mediante un telecomando e si sarebbe innescato nel momento del passaggio delle prime ragazze. Di più: "il congegno avrebbe consentito a chi ha spinto il telecomando di avere un contatto visivo con la scena della strage"
Per quanto concerne il movente dell'attentato, il Procuratore De Napoli non ha escluso la pista terroristiche, nè la collaborazione di altre persone, ma ha ipotizzato che "in termini di congettura" possa esistere un movente ideologico, forse politico, che tende a creare tensione sociale. De Napoli ha tracciato il quadro di una personalità "che si sente in guerra con il mondo che si sente vittima e nemico di tutti che approfitta di una circostanza di questo genere. In ogni caso non sappiamo se si tratti di una persona di Brindisi ma la persona che ha operato conosceva il territorio, conosceva la scuola e conosceva l'orario di ingresso".
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