Bari, 21/05/2012
Consiglio regionale straordinario sulla legalità: tutti gli interventi
Con l’intervento del presidente Onofrio Introna ha preso avvio la seduta straordinaria del Consiglio regionale già convocata nelle ore successive l’attentato di sabato contro la scuola Morvillo Falcone di Brindisi e costata la vita alla giovanissima studentessa Melissa Bassi alla quale il Consiglio regionale ha dedicato un minuto di silenzioso e commosso raccoglimento.
Una rappresentanza del Consiglio regionale ai più alti livelli, ha annunciato il presidente Introna, parteciperà ai funerali che saranno celebrati nel pomeriggio a Mesagne.
Alla seduta straordinaria dell’assemblea regionale partecipano i sindaci di Brindisi Mimmo Consales, di Mesagne Franco Scoditti, il presidente della Provincia d Brindisi Massimo Ferrarese e l’on Massimo D’Alema, presidente del Copasir.
I rappresentanti delle comunità toccate dalla tragedia interverranno del dibattito al quale partecipano anche i capigruppo di tutti i partiti presenti nell’assemblea regionale
Introna ha definito l’attentato consumato a Brindisi una tragedia senza precedenti, irrazionale e priva di spiegazione, un atto di vigliacca barbarie. Ha sottolineato che per la prima volta i giovani divengono obiettivo di cieca violenza e la scuola finisce nel mirino dei criminali. Ha poi detto che le immagini della devastazione e delle sofferenze dei feriti entreranno nel patrimonio collettivo delle future generazioni al pari di altre che nel passato hanno segnato la storia del Paese.
Il presidente del Consiglio regionale ha concluso rivendicando giustizia e legalità a nome delle istituzioni e dell’intera comunità civile, collaborazione tra le amministrazioni e saldezza della politica. “E’ il segnale che vogliamo scaturisca dalla seduta: l’alleanza tra le istituzioni, la magistratura, le forze dell’ordine ed i cittadini rappresenta l’unica certezza per un Paese che vuole vivere nella legalità”.
Questo il testo integrale dell'intervento del presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna.
“Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. È l'unico a infliggere dolore per il piacere di farlo”. Fino a sabato, c’era una ragazzina di Mesagne, sedici anni, capelli rossi, che aveva la sensibilità di trasformare l’aforisma amaro di Mark Twain in un messaggio positivo.
“Tra tutti gli esseri viventi, l'uomo è l’unico capace di riflettere su se stesso” , aveva scritto da poco in un compito Melissa Bassi.
La sua morte ingiusta, la violenza contro le ragazze della scuola “Morvillo-Falcone”, recano dolore e devono indurci a riflettere.
La tragedia di Brindisi non ha precedenti.
La preziosa vita di Melissa, cancellata dalla vampa di fuoco, la sofferenza delle ragazzine violentate dalle fiamme – Veronica, Azzurra, Sabrina, Selena, Vanessa - la pena di tante famiglie, cercheranno a lungo un perché. E forse non lo troveranno.
Non c’è spiegazione per un atto di vigliacca barbarie. Cosa può esserci di razionale, di coerente, di giustificato, in un attentato pianificato da qualcuno che non merita l’appellativo di essere umano?
“Se questo è un uomo”. Dobbiamo domandarcelo davanti a chi ha costruito l’ordigno e lo ha innescato.
Ha agito per uccidere. Ha cercato il maggior numero di vittime. È disumano: crede di avere ragione, ritiene di essere nel giusto.
Non ci sono parole per esprimere le emozioni che abbiamo provato e che proviamo.
Tutti, in quelle prime ore, avremmo voluto fermare il tempo, ad un attimo prima dell’istante fatale.
Sono ancora forti la rabbia e lo sdegno, il dolore e lo sgomento. L’indignazione sollevata in tutto il mondo e la partecipazione espressa dai governi concorrono a segnare la gravità dell’accaduto.
Quanto è avvenuto davanti alla scuola di Brindisi è un delitto senza precedenti.
Una della pagine più dolorose, della storia più dolorosa del nostro Paese.
È la prima volta che vengono colpiti dei giovani, che si attenta deliberatamente alle vite di sei studentesse innocenti, che si è cercato il massimo risultato dell’orrore.
Si tratta di un segnale inquietante, per le famiglie, per la gente, per le Istituzioni, per le Forze dell’Ordine.
Perché se anche le scuole diventano obiettivi sensibili, bersagli per menti criminali, è evidente che restano indifendibili, disseminate come sono nel territorio.
La scuola, nel mirino. Il sacrificio di Melissa e le ferite delle sue compagne di scuola ci devono spingere ad una riflessione sulla scuola, fin troppo trascurata nel suo complesso.
Come se non bastasse la dimensione di figlia di un dio minore in cui la società l’ha relegata. Come se non fosse già una pena ingiusta l’arretratezza nella quale è costretta a condurre la sua missione educativa, una delle più importanti per futuro di una collettività.
La scuola come bersaglio, studentesse e studenti come vittime sacrificali.
È questo che rende ancora più inquietante un gesto esecrabile.
Un atto vile. Perché chiunque l’abbia realizzato non si è nemmeno esposto, come pure ha fatto il killer di giovani sull’isola norvegese di Utoya.
Le immagini della scuola “Morvillo-Falcone” saranno uno scioccante patrimonio collettivo per generazioni.
I fazzolettini sporchi di sangue, gli zainetti bruciati, i quaderni sfogliati, il prodigarsi dei soccorritori, resteranno impressi nelle nostre menti come il cratere della Banca dell’Agricoltura a Milano, l’asfalto che imprigionava le auto a Capaci, le vetture distrutte in via D’Amelio, il fumo nero che si alzava dalla base “Maestrale” di Nassirya.
Non si conosce la matrice di questo attentato, ma al di là della firma di uno sconsiderato o della provocazione della criminalità, resta il fatto che chi ha colpito, isolato o affiliato che sia, ha espresso un odio che deve fare paura.
Certo, l’istituto brindisino è intitolato alla signora Falcone. È una scuola di eccellenza, che si è distinta nelle campagne studentesche per la legalità. Sono tutti aspetti, questi ed altri, all’esame degli inquirenti. Siamo certi e auspichiamo che saranno in grado con celerità di individuare i colpevoli.
In questo modo sapranno offrire alla comunità la sicurezza che il dramma di sabato ha profondamente scosso.
Lo Stato si è immediatamente mosso, fin dai primi momenti, e le indagini sono ad uno stadio avanzato per assicurare il responsabile o i responsabili alla giustizia.
Perché è questo, Giustizia e legalità, che le Istituzioni rivendicano insieme all’intera comunità civile. E lo fanno questa mattina, in questo Consiglio.
Giustizia e collaborazione tra le Amministrazioni ed anche unità e saldezza della politica. È il segnale che vogliamo scaturisca dalla nostra seduta: l’alleanza tra le istituzioni, la Magistratura, le Forze dell’Ordine e i cittadini rappresenta l’unica certezza per un Paese che vuole vivere nella legalità.
Questo messaggio, sarà il modo migliore per ricordare Melissa, per abbracciare la sua famiglia, tutte le ragazze coinvolte, i loro cari e tutte le studentesse e gli studenti, di Puglia e d’Italia.
Perché la scuola è e deve restare un presidio sicuro, un luogo sacro, al di fuori di ogni tensione, debolezza, progetto criminale
Alle studentesse ferite, a Veronica, Azzurra, Sabrina, Selena, Vanessa, vanno i più calorosi auguri di guarigione.
Per loro non sarà possibile dimenticare, ma la giovane età farà il miracolo di restituirle alla vita normale che meritano.
Una vita che a Melissa Bassi, purtroppo, è stata rubata.
E questa è un’amarezza che nessuno potrà mai cancellare, neanche col ricordo del suo sorriso.
Questo pomeriggio, a Mesagne, sarà tributato l’ultimo saluto, con le esequie nella Chiesa Madre. La Regione parteciperà con la sua rappresentanza ai massimi livelli e con il Gonfalone, a testimoniare i sentimenti di tutti i pugliesi.
Vi invito ad osservare un minuto di raccoglimento, aggiungendo alla memoria della nostra piccola, quella delle vittime del tragico sisma in Emilia Romagna.
Un’altra tragedia in una primavera triste per la Puglia e per il Paese.
Questo il sunto degli interventi in aula consiliare nel corso della seduta straordinaria e monotematica sulla legalità.
Davide Bellomo (I Pugliesi) : Il sentimento immediato che mi sento di condividere con questo Consiglio è quello della rabbia per quello che è accaduto. Lo sconcerto per questa aggressione rivolta ai giovani, a coloro che rappresentano la speranza per la nostra società. Invito tutti ad abbassare i toni del dibattito politico in generale e manifestare oltre allo sdegno, il coraggio di porre in essere azioni concrete per il cambiamento che la gente si attende.
Antonio Buccoliero (Moderati e popolari) : Quella di Brindisi è una tragedia che non si può accettare. Non si può accettare l’aggressione alla scuola, ai giovani. Non si può accettare che il sorriso di una fanciulla venga spento proprio davanti al luogo dove ella progettava il suo futuro. Questa è una tragedia che colpisce tutta la nostra società. Le forze dell’ordine sapranno fare chiarezza su questa vigliaccata e sapranno attivare le giuste azioni di contrasto alla criminalità.
Donato Pellegrino (Psi/Misto): Le parole in queste circostanze rischiano di essere vacue e ripetitive. Pensavamo di averle viste tutte, in realtà ci sbagliavamo, non era mai successo in Italia che si aggredissero gli studenti in un luogo sacro qual è la scuola. Viviamo un momento di grave e profonda crisi e il mondo politico ha il dovere di infondere maggiore sicurezza. La nostra Nazione ha bisogno di maggiori certezze.
Sono vicino alle famiglie di questi ragazzi colpiti in maniera indelebile.
Salvatore Negro (Udc): Per la prima volta è stato colpito uno dei luoghi sacri della nostra società, la scuola.
Chi ha agito lo ha fatto puntando al cuore di tutta la nostra Nazione. Il primo dovere della politica è quello di mettere in atto una strategia di contenimento dei fenomeni criminali, nel contempo abbiamo il dovere di difendere la scuola, simbolo di democrazia e aumentare l’attenzione ai nostri giovani e non consentire che accadano più tragedie di questo genere.
Aurelio Gianfreda (Idv): Questa tragedia sembra abbia un significato profondo perché per varie ragioni collegata alla morte di Giovanni Falcone. Il sacrificio inconsapevole di una ragazza proprio in questi giorni. Le istituzioni sapranno essere vicine alla famiglia di Melissa Bassi e alle famiglie di tutti gli altri giovani coinvolti, quelli che ancora lottano negli ospedali per la vita e quelli che per tutta la vita saranno segnati da questo vigliacco, vile attentato. Mi auguro sia il gesto isolato di un folle e non l’inizio di una strategia del terrore.
Perché un attentato presso una scuola di una cittadina pugliese ? Se lo è chiesto Francesco De Biasi (La Puglia prima di tutto). I ragazzi sono rimasti attoniti rispetto a quanto è successo – ha aggiunto – e provano un forte senso di disorientamento. L’attentato rappresenta un atto di terrore sia per la scuola che nella speranza di tutti. Di fronte a tutto questo non bisogna arrendersi, così come è stato già fatto ai tempi degli “anni di piombo”. La risposta deve essere ferma come allora. Non dobbiamo modificare le nostre abitudini e i nostri stili di vita.
“Non era mai successo prima. Quando accaduto a Brindisi ha colpito l’istituzione scolastica nel suo complesso”, ha affermato Giovanni Brigante (La Puglia per Vendola) che ha sottolineato la grande risposta della città di Brindisi. Quindi un invito pressante a non mollare. Bene, quindi, la decisione di proseguire l’attività didattica nella giornata di oggi. I ragazzi hanno necessità di sentirsi vicini le Istituzioni che, in questo contesto, hanno una grande responsabilità: quella di garantire puntualità nell’affrontare i problemi e nel dare risposte concrete ai cittadini.
La risposta a quanto accaduto – ha puntualizzato Antonio Matarrelli (SEL) – deve essere ferma e decisa non solo in termini di repressione ma anche di inclusione sociale con una progettualità adeguata. In questo contesto le Istituzioni hanno il dovere di fare sentire la propria voce presso tutte le comunità, recuperando il rapporto con i cittadini nel perseguimento degli interessi generali. Matarelli ha richiamato l’onestà, lo spirito di accoglienza e di solidarietà che contraddistingue Mesagne, in cui ha avuto luogo una rinascita negli ultimi 20 anni dopo i tempi bui della Sacra corona unita. I livelli di guardia non sono stati mai abbassati per cui risulta ingiusta e offensiva l’etichetta che si vorrebbe attribuire da parte di taluni alla cittadina brindisina, dopo questo oscuro episodio.
Il mio pensiero - ha detto Antonio Decaro, capogruppo PD – va alla manifestazione tenutasi a Brindisi sabato pomeriggio cui ho partecipato con mia figlia, agli zaini bruciacchiati ancora sparsi per la piazza. Ho pianto – ha aggiunto -, così come hanno pianto tanti dei presenti. Quella manifestazione è stato l’espressione di un atto forte di legalità.
A parere del capogruppo PdL Rocco Palese, a partire dal Consiglio regionale non si puo’ essere semplici riempitori di scatole di parole, non si puo’ cedere all’indifferenza e alla sottovalutazione di tutto, occorre combattere con una maggiore coscienza civile vera e diffusa, una maggiore coesione sociale, un più vivo spirito di legalità, un forte senso dello Stato e del bene comune. Palese ha richiamato l’attualità delle parole di Aldo Moro: ‘Questo Paese non si salverà e la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera se non nascerà un nuovo senso del dovere’. Proviamo ancor più dolore e più rabbia oggi – ha aggiunto – nell’apprendere che Melissa, le sue compagne, i loro insegnanti, erano impegnati in prima linea per la legalità e sui quaderni recuperati nel luogo della strage c’erano scritti i principi più intensi della nostra Costituzione, ora macchiati di sangue. Da quest’aula, c’è solo una cosa che possiamo fare per ricordare ed onorare davvero Melissa e le sue compagne: prenderle ad esempio ogni giorno, ricordare ogni giorno quello che i ragazzi hanno detto e ci hanno chiesto di fare sabato pomeriggio dal palco di Brindisi.
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