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Brindisi, Si lavora in comune per il recupero del Castello Alfonsino



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Brindisi, 27/05/2012

Si lavora in comune per il recupero del Castello Alfonsino

Il Castello è uno splendido esempio di architettura militare. L’isola su cui sorge, Sant’Andrea, un tempo sede di un cenobio basiliano, si configura come uno dei punti storicamente più importanti della città. Ma la posizione strategica dell’isola, proprio sull’imboccatura del porto, non poteva non costituire un tassello fondamentale per il sistema difensivo della città.
Nel corso del Medioevo vennero avviate le prime opere di fortificazione in coincidenza dunque con la presenza del monastero, che verrà abbandonato e distrutto per far posto alle nuove strutture difensive. Il complesso, così come si conosce oggi è il frutto di numerosi ampliamenti che si sono susseguiti negli anni. Il primo nucleo, il Castello, risale alla metà del XV secolo quando Ferdinando I d’Aragona incaricò il figlio Alfonso, di costruire una fortezza in grado di difendere porto e città. Sperimentata con successo la capacità difensiva, furono realizzati grandi antemurali e possenti baluardi che avrebbero inglobato e generato la darsena.
Ulteriori ampliamenti si ebbero ad opera di Filippo II d’Austria nel XVI secolo con la costruzione del Forte dell’Isola a forma triangolare.
Il castello ha conservato la sua vocazione difensiva fino ai primi anni del ‘900 quando la Marina Militare vi creò una base navale e gli ambienti vennero utilizzati come deposito di materiale bellico come evidenziato dalla presenza di ponti carro, binari e bracci metallici tuttora esistenti e visibili nei sotterranei.
Nel 1984, la Marina Militare consegnò il complesso difensivo (Castello e Forte) alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici che attualmente gestisce l’intero complesso.
Il Castello per la sua posizione geografica e strategica, per la conformazione architettonica e per gli ampi spazi che si sono generati, per esigenze prettamente militari, ben si presta oggi alla facile e istintiva, potremmo dire, convivenza di attività culturali e turistiche… oggi la sua naturale vocazione!
Nel corso degli anni, dal 2007 a oggi, diverse e numerose sono state le iniziative culturali, musicali, teatrali organizzate negli spazi del castello e del Forte. L’obbiettivo è quello di rendere l’episodico (gli appuntamenti culturali) permanente.
Così come avviene in altre realtà, e ipotizzabile un utilizzo per fini turistico-alberghieri- ricettivi dell’Opera a Corno che ben si presta allo scopo: una multinazionale, un holding, una cordata di imprenditori locali e non, potrebbe prendere in gestione il Forte, fermo restando che l’integrità del bene venga preservata (come prevede il Codice dei Beni Culturali) e ovviamente sotto la super visione degli enti locali Amministrazione Comunale, Provinciale e Ministero dei Beni Culturali con il suo organo periferico la Soprintendenza… assicurando per altro una necessaria manutenzione ordinaria al bene quindi valorizzandolo e rendendolo fruibile.
Il Castello ben si presta per attività culturali di vario genere: mostre, convegni, spettacoli musicali, fiere, attività teatrali, corsi di formazione, visite guidate con guide professionali Laureate e Specializzate in Beni Culturali e incontri didattici culturali e ambientali con le scuole o solo x fare una passeggiata e prendere un caffè o un aperitivo al Castello …. a ciclo continuo…. Un grande contenitore nella disponibilità delle Associazioni, delle Società, degli Enti che operano nel territorio, sempre in tutti i giorni dell’anno.
Nelle Palazzine Militari si potrebbero realizzare una albergo diffuso ed un ostello per giovani in modo da garantire ospitalità di vario tipo.
Allargando gli orizzonti, diventa naturale e immediato il collegamento con il Porticciolo Turistico - Marina di Brindisi che offre una serie di servizi di accoglienza e ricettivi complementari e a completamento di quelli che potrebbe offrire il Forte con la sua struttura alberghiera:
1) numerose banchine con tantissimi ormeggi per i turisti appassionati della vela e del mare che giungono in Città con le imbarcazioni e soggiornano nel Forte;
2) Il Porticciolo potrebbe offrire assistenza manutenzione ordinaria e straordinaria ai natanti (rimessaggio);
3) Una motobarca (bus-navetta) può fare da spola fra porticciolo e il castello;
4) La squadra di sub professionisti del Marina di Brindisi Club potrebbero gestire la manutenzione costante della darsena evitando interventi straordinari e molto costosi.
Dal punto di vista più strettamente ambientale è ipotizzabile un recupero del tratto di costa fra la diga e i moli del Castello e con accurate – studiate - collaudate soluzioni si potrebbe favorire il ripascimento naturale e quindi rendere fruibile la spiaggia che si verrebbe a generare.
Fermo restando che tutta la costa a nord della diga di Punta Riso ha splendide insenature e spiagge ben attrezzate! Pertanto un piano di riqualificazione dell’area “Mater Domini” (oramai necessario) deve necessariamente tener presente il Castello e tutto il suo potenziale!
E’ evidente che tutto ciò non può essere “caricato” o “scaricato” sull’Amministrazione Provinciale – Comunale – sulla Soprintendenza (fermo restando che ciò non può avvenire senza la collaborazione di questi Enti e di tutti gli altri Enti locali); sicuramente l’interessamento di un grosso investitore (sia esso una holding – una multinazionale – una cordata di imprenditori) che investa sul Bene potrà portare solo benefici dal punto di vista turistico – economico - lavorativo.
E’ importante anche l’apporto che alcune micro realtà operanti da anni, costantemente e con caparbietà nel nostro territorio, potrebbero dare per il buon esito del progetto: a tal proposito, si ufficializza un sodalizio fra Associazioni che, mettendo ognuna in campo la propria competenza ed esperienza, hanno sottoscritto un accordo affinché si possa realizzare tutto ciò finora detto:
- Legambiente-Brindisi: per le attività ambientali e di sensibilizzazione;
- Marina di Brindisi Club: per le attività annesse al mare;
- Eliconarte: per le attività culturali;
- CTG-Brindisi: per le attività di formazione e promozione;
- Teatro delle Pietre: per le attività teatrali.
Tutto ciò avviene già in altri Castelli, in altre realtà… perché non deve concretizzarsi qui da noi dove il potenziale del luogo e delle persone è anche maggiore rispetto ad altre realtà?!!!!

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO A FIRMA DI LEGAMBIENTE-BRINDISI, MARINA DI BRINDISI CLUB, ELICONARTE, CTG-BRINDISI, TEATRO DELLE PIETRE






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