Brindisi, 23/07/2012
Accorpamento Province, Taddeo (Cisl): "provincia jonico-salentina è salto di qualità"
Il dibattito che si sta sviluppando in queste ore attorno alla questione della riorganizzazione istituzionale del Paese, chiama in causa anche le forze sociali, rappresentative dei bisogni della gente, in particolare di quelle fasce di cittadini spesso senza voce e senza una vera sede nella quale far emergere le proprie necessità. In particolare i pensionati, gli anziani, sembrano svaniti da ogni discorso e da ogni considerazione, pur rappresentando circa il 35% dell’intera popolazione.
Così assistiamo alle “uscite “ del Governo Monti, il quale sull’altare di una politica di risparmio, con un colpo di spugna, cancella secoli di storia, aggregazioni culturali e sociali, ma soprattutto, di fatto impedisce ad una serie di soggetti l’accesso a diritti fondamentali di cittadinanza.
Prendiamo ad esempio quanto si vorrebbe fare alla Provincia di Brindisi ed a questa idea “innaturale” di accorpamento a quella di Taranto, con quest’ultima Città eletta a capoluogo. E’ di tutta evidenza che in quella sede andrebbero allocate le Istituzioni Pubbliche (Prefettura, Questura, Agenzia delle Entrate, Camera di Commercio, Tribunale, Ufficio Provinciale Scolastico, Direzione Provinciale del Lavoro, INPS, e la lista potrebbe continuare a lungo!). C’è qualcuno che si è chiesto come faranno i cittadini pensionati di San Donaci, ad esempio, a raggiungere Taranto, distante circa 100 chilometri, per il disbrigo di qualsivoglia pratica che comporti la necessità della presenza fisica dell’interessato? Problemi banali potrebbe dire qualcuno, ma vi assicuro che per chi si trova alle prese con qualche accidente banali non sono!
E che dire delle questioni economico-produttive che da sempre hanno messo in competizione il Porto di Taranto con quello di Brindisi, l’aeroporto di Brindisi con quello di Grottaglie, il sistema industriale-manifatturiero tarantino con quello brindisino? Quale equilibrio si potrà mai creare tra sistemi socio-economici per loro natura concorrenziali e che anzi di questa concorrenza hanno fatto una vera forza?
Pertanto, ritengo che occorra molta cautela e che soprattutto la politica possa tacere o girarsi dall’altra parte, sull’onda dell’anti-politica imperante e sempre alla ricerca di un capro espiatorio: non è con operazioni di questa natura che si salva l’economia nazionale o si recupera credibilità.
Diversamente, se davvero si vuole ristrutturare la presenza dello Stato sul territorio, occorre lasciare la parola ai cittadini. Ciascun Comune venga messo nelle condizioni di decidere con quale territorio, per storia, cultura, vocazione produttiva, intende accorparsi e integrarsi. Vi sarebbe in realtà una vera alternativa e cioè la ricomposizione di un’ area più vasta, una provincia Jonico-Salentina, con l’aggregazione di quelle di Brindisi, Lecce e Taranto, le quali insieme possono ottenere quell’equilibrio tra i diversi assetti e vocazioni, insomma quel mix che renderebbe la pietanza appetibile a tutti, anche attraverso un equilibrio a rete dei vari servizi e Istituzioni.
A mio parere, questo sarebbe un vero salto di qualità e garantirebbe un rapporto serio tra Stato e Cittadino.
COMUNICATO STAMPA CISL PENSIONATI - A FIRMA DEL SEGRETARIO GENERALE TERRITORIALE VITANTONIO TADDEO
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