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Bari, Fonti rinnovabili: Epifani e Curto sulla nuova legge regionale



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Bari, 18/09/2012

Fonti rinnovabili: Epifani e Curto sulla nuova legge regionale

La Puglia conferma la sua scelta nei confronti delle energie rinnovabili oltre al no secco alle trivellazioni e prospezioni nelle sue acque.
È con l’astensione dell’opposizione infatti, che il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge che regola l’uso dell’energia da fonti rinnovabili. Una astensione non nel merito della scelta ma relativa alla “preoccupazione di una mancanza di regolamentazione più incisiva del settore”.
E la scelta della Puglia risulta ancor più significativa se rapportata all’assenza dello Stato in questo settore. “Non abbiamo ancora un Piano energetico nazionale di riferimento” – ha sottolineato l’assessore Loredana Capone.
Quello del governo centrale per l’assessore Capone è un grave carenza che inibisce la presenza di numerosi investitori, che per questa carenza considerano la piazza italiana poco affidabile.
Ma la Puglia invece continua a perseguire l’obiettivo della prima ora: la green economy in una prospettiva di medio e lungo termine in cui si consenta una crescita delle rinnovabili con la contemporanea attenzione alla dinamica dei costi e allo sviluppo di una filiera industriale interna alla Regione.
“Questa legge – ha ribadito l’assessore Capone – propone un quadro normativo chiaro, coerente e utile per ridare certezze e fiducia agli investitori e stimolare una ripresa di una green economy sostenibile, partecipata efficiente ed inclusiva”.

Per Giovanni Epifani, consigliere ostunese del Partito Democratico “La Puglia ha finalmente intrapreso l’unica strada praticabile in ambito energetico: produrre da fonti rinnovabili”.
Epifani, ha accolto in maniera entusiasta l’approvazione del testo unificato sulla ‘Regolazione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili’. Primo firmatario della proposta di legge, Giovanni Epifani è stato impegnato nei mesi scorsi a coordinare la sottocommissione che, con l’apporto di ben quattro assessori e delle rispettive strutture tecniche, è giunta alla stesura di un testo ampiamente condiviso e sottoposto all’esame preventivo del partenariato sociale e produttivo, riscuotendo il plauso di tutte le forze politiche, tanto di maggioranza quanto di opposizione.
“L’Italia importa ben l’80 per cento dell’energia necessaria. Sono state fatte delle scelte precise che vanno nella direzione di rinunciare tanto all’energia prodotta dal nucleare, quanto a quella che potrebbe essere prodotta dalla ricerca di petrolio nel mar Adriatico. Pertanto le fonti rinnovabili sono per noi una scelta obbligata” ha commentato Epifani, aggiungendo: “la Puglia è ricca di risorse che l’uomo sa trasformare in energia pulita e sostenibile sotto ogni punto di vista, purché una legge ne regolamenti l’uso. Ed è quello che ci siamo imposti attraverso questa legge”.
Il testo offre finalmente un quadro di riferimento certo, dotando la Puglia di una propria normativa per la promozione dell’uso delle rinnovabili che recepisce le recenti norme comunitarie e nazionali. A cui si aggiunge un ulteriore vantaggio, l’apertura al mercato del lavoro rivolto a giovani figure professionali, tra cui ingegneri, informatici e tecnici. “Quello che serve ora è un diverso atteggiamento dei cittadini, che devono percepire il ricorso a queste fonti come unica alternativa sostenibile al monopolio del petrolio e del carbone” è l’auspicio del consigliere Epifani.
Un auspicio che fa riferimento alle ultime vicende ambientali che hanno interessato il litorale adriatico della regione: “Proprio noi pugliesi dobbiamo portare avanti la battaglia contro il greggio, noi che abbiamo detto no alle trivellazioni in mare per scongiurare quel danno paesaggistico e ambientale che minerebbe una delle risorse economiche fondamentali del nostro territorio come il turismo, decollato finalmente dopo anni di investimenti".

Di diverso tenore il commento di Euprepio Curto, consigliere francavillese eletto nell'UdC e poi transitato in Fli: "“Ho ritenuto opportuno non partecipare al voto della Proposta di Legge, quale sia pur flebile protesta contro un governo regionale e una maggioranza che, dopo aver giudicato importante ed opportuna la Proposta di Legge finalizzata alla istituzione dell’anagrafe storica degli impianti eolici e fotovoltaici, di cui ero primo firmatario, l’ha sostanzialmente demolita aprendo varchi inquietanti all’aggressione dell’economia illegale”.
“Per quanto mi riguarda – prosegue Curto – avrei insistito anche sulla richiesta di numero legale (al di là e al di sopra dell’effettivo conseguimento del risultato) quale segnale politico ad un governo regionale e ad una maggioranza che stanno facendo strame di gran parte della opposizione, anche a causa delle posizioni ondivaghe assunte costantemente da alcune forze politiche”.
Mi dispiace soprattutto – conclude Curto – per la grande occasione perduta per mettere ordine ad un settore che fino ad ora ha solamente devastato il territorio pugliese senza contribuire, neppure in minima parte al suo rilancio economico ed occupazionale"






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