Brindisi, 26/09/2012
Vertenza Brindisi, Forum Ambiente: "passare dalle parole ai fatti"
Durante i mesi estivi numerosi sono stati gli episodi che testimoniano l’urgenza di piani e progetti per affrontare l’emergenza ambientale a Brindisi. Infatti, si sono verificati incidenti preoccupanti nell’area industriale, quali il notevole sversamento di ammoniaca nello Stabilimento “Peritas”, e l’incendio nel deposito sequestrato di materiale plastico di Alfa Edile.
Molto allarmanti sono i dati relativi all’inquinamento dell’area attraversata dal nastro trasportatore che trasferisce combustibile verso la Centrale Termoelettrica Brindisi Sud, dati che hanno dato luogo al procedimento penale con imputati alcuni dirigenti dell’ENEL.
Sconcertante è la vicenda della Centrale Brindisi Nord, impianto che avrebbe dovuto essere chiuso entro il 2004 in base alla convenzione sul polo energetico ed al DPR del 284/1998 sul piano di risanamento dell’area ad elevato rischio di crisi ambientale. Impianto che, grazie a mille “artifici”, è rimasto in esercizio ed ha ottenuto un’incredibile autorizzazione integrata ambientale del tutto inaccettabile.
I dati ambientali, da leggere e confrontare con attenzione, anche per la grave assenza di rilevamenti in continuo a bocca di scarico che il piano di monitoraggio ambientale globale avrebbe imposto, testimoniano la gravità della situazione.
Brindisi è ancora privo di un registro tumori e di un osservatorio epidemiologico permanente, strumenti anche questi previsti nel piano di risanamento. Tutto questo richiede l’immediata apertura di una “vertenza Brindisi”, che parta dal piano di risanamento e da quello di bonifica (e dei relativi finanziamenti concordati), per giungere alla riqualificazione del territorio e dei cicli produttivi.
Senza parlare del “no” agli impianti non compatibili, quali il rigassificatore e la Centrale Brindisi Nord, la cui bonifica può e deve essere, grazie all’impiego degli stessi lavoratori, la prima dimostrazione di quello sviluppo sostenibile che proprio dalla bonifica dei siti inquinati e dal risanamento e dalla riqualificazione ambientale del territorio deve ricavare l’indispensabile impulso.
Senza riempirla di questi contenuti e senza misure rivolte a tutelare posti di lavoro, a partire da quelli necessari per le opere di bonifica, la vertenza Brindisi resta solo una affermazione di principio con connotazioni gattopardesche.
COMUNICATO STAMPA FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO
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