Brindisi, 17/10/2012
FerderConsumatori: le ragioni del no alla proposta AEEG
Si chiamerà BICSE (banca dati relativa agli inadempimenti dei clienti finali nel settore energetico) e secondo l’Autorità per l’energia elettrica ed il gas dovrebbe servire a tutelare gli utenti “virtuosi”, separandoli dai morosi e da quegli astutissimi personaggi che riescono a cambiare fornitore lasciandosi alle spalle bollette di luce e gas non pagate. Questa, la misura, che venerdì scorso, nel corso di una specifica audizione, ha visto compatte tutte le associazioni nazionali dei consumatori nel dichiararsi unanimemente contrarie manifestando non poche perplessità.
Quella del cosiddetto turismo energetico sembra essere diventata una vera ossessione per l’Autorità. Nel corso dell’anno ha sfornato delibere e consultazioni su meccanismi che di fatto impongono misure sempre più stringenti a utenti domestici e piccole imprese per garantire che paghino quanto riportato sulle fatture (anche se derivanti da forniture abusive detratta la quota di commercializzazione). Una ragnatela di norme amministrative che stanno riducendo sempre di più i margini di contestazione dei clienti dell’energia e tutta una serie di garanzie, come la sospensione dei distacchi in pendenza di reclamo, conquistate dopo anni di lotte delle associazioni dei consumatori.
Tutto è partito a maggio con le regole del cosiddetto Sistema indennitario, in vigore dal 1° Novembre, che permetterà al fornitore uscente di vedersi pagare le morosità di luce o gas dalla Cassa conguaglio e la nuova società entrante costretta a fare da recupero crediti nei confronti del cliente appena faticosamente conquistato sul mercato libero.
Alle perplessità formalizzate dalle associazioni dei consumatori sull’assurda macchinosità del procedimento di autotutela del cliente garantito dallo Sportello del Consumatore presso l’Acquirente Unico, l’Autorità per l’energia non ha mai fornito una risposta.
Nell’attesa, ecco arrivare ad Agosto la proposta della banca dati dei morosi che, in un mercato caratterizzato ancora da pratiche commerciali scorrette, attivazioni abusive anche ai defunti, conguagli fantasiosi, fatture stimate e ritardi postali, rappresenta per le associazioni un serio pericolo per tutti. Tra le tante, la misura secondo cui i clienti rischiano fino a 12 mesi di segnalazione anche nel caso di una semplice diffida per un ritardo nel pagamento.
Ma oltre ai problemi legati alla privacy ed alle conseguenze abnormi che potrebbe avere l’iscrizione e l’utilizzo dei dati degli utenti da parte di terzi, già tristemente vissute nelle banche dati creditizie, a preoccupare è che la BICSE nascerebbe in un contesto di grave crisi economica per le imprese e con le famiglie assediate dagli aumenti costanti delle bollette energetiche che hanno raggiunto livelli di spesa mai visti. Migliaia di nuclei familiari a rischio distacco.
L’aumento di misure anti morosità o del famigerato turismo energetico presupporrebbe una accurata indagine del fenomeno su cui allo stato l’Autorità ha dichiarato di non avere ancora stime ufficiali che ne chiariscano quantità, tipologia aree geografiche. Questi solo alcuni dei motivi che hanno indotto le associazioni a fare fronte comune ed a richiedere un incontro urgente alle Commissioni X di Camera e Senato sul parere favorevole espresso al quesito dell’Autorità ancora ignoto al pari di quello trasmesso al Garante della Privacy.
Andrebbero prima comprese ed affrontate le cause del perché gli utenti finiscono col diventare morosi prevedendo, ad esempio, l’estensione dei bonus elettrico e gas anche ai nuclei familiari con cassaintegrati o soggetti che hanno perso il lavoro.. Bisognerebbe poi agevolare le rateizzazioni prevedendo nuovi casi di concessione obbligatoria rispetto a quelli sanciti nel mercato tutelato, operando una moral suasion delle società di vendita anche nella giungla del mercato libero.
Se mancano dati precisi, perché procedere con tanta fretta prima sul sistema indennitario ed oggi sulla BICSE? Perché avviare una nuova consultazione per l’aumento dei depositi cauzionali dei piccoli utenti nell’ambito della revisione dei meccanismi di contenimento del rischio credito e di riconoscimento agli esercenti la maggior tutela degli oneri connessi alla morosità dei clienti finali?
L’Autorità sembra quasi impegnata inconsapevolmente in un esperimento regolatorio unico scollegato dalla realtà ed alquanto discutibile: la disincentivazione dei reclami e la trasformazione del mercato energetico (e in futuro anche di quello idrico) in un contesto d’impresa a rischio zero per gli esercenti con i clienti stretti tra sistemi di pagamento coattivi e l’incombente centrale rischi.
COMUNICATO STAMPA FEDERCONSUMATORI BRINDISI
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