Brindisi, 17/10/2012
Cgil, Uil e Csa proclamano lo stato d'agitazione e chiedono la revoca del regolamento di Polizia Provinciale
"La dichiarazione dello stato di agitazione dei dipendenti del Corpo della Polizia Provinciale di Brindisi e la richiesta di revoca Regolamento di Polizia Provinciale" sono all'oggetto di una lettera aperta inviata dalle segreterie sindacali di FP CGIL, UIL FPL e CSA al Prefetto di Brindisi, al Presidente della Provincia di Brindisi, alla Commissione di Garanzia dell’attuazione della Legge sullo Sciopero nei Servizi Pubblici e, per conoscenza, al Dirigente della Polizia Provinciale di Brindisi ed ai Ministri dell’Interno e per la P.A. e l’Innovazione.
Di seguito ne riportiamo integralmente il testo:
Le scriventi OO.SS. con iniziative sindacali varie (formali richieste, assemblee, documenti sui mass-media) hanno ripetutamente chiesto al Presidente della Provincia di Brindisi, e con la presente rinnovano ancora una volta la richiesta, di revocare il “Nuovo Regolamento del Corpo di Polizia Provinciale” adottato con Deliberazione n. 131 dell’11 settembre u.s. con palese comportamento antisindacale, senza alcun coinvolgimento del Comandante del Corpo, illegittimo in quanto difforme da quanto previsto dalla vigente normativa nazionale (legge 65/86), normativa regionale (legge 37/2011) e Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro relativamente alla Polizia Locale.
Abbiamo atteso che il massimo rappresentante dell’Amministrazione Provinciale procedesse a revocare l’atto in questione, valutando nel suo complesso gli effetti negativi prodotti dalla scelta politica di un Nuovo Regolamento di Polizia Provinciale in prossimità di preannunciate dimissioni e dell’ormai prossimo riassetto istituzionale relativo alle Province, prendendo atto, non ultimo, del ricorso di annullamento previa sospensiva al TAR di Lecce da parte del Comandante del Corpo avverso al Nuovo Regolamento.
Abbiamo atteso, nel mentre un auto di servizio ed una di proprietà in uso a dirigenti sindacali schierati apertamente contro il nuovo Regolamento erano oggetto, da parte d’ignoti, di atti criminali (chiodi sparati nei pneumatici) e vandalici (finestrino rotto con grasso su volante, cambio, freno a mano, frontalino stereo sottratto) denunciate alle Forze dell’Ordine.
Abbiamo atteso ancora quando con la Delibera di Giunta Provinciale n. 147 del 17.09.2012 si approvava la nuova struttura e relativa dotazione organica dell’Ente che in maniera speculare recepiva quanto previsto nel nuovo Regolamento di Polizia.
Abbiamo atteso invano, perchè per tutta risposta, quale ultimo atto della Giunta Provinciale si è prodotta una Delibera d’indirizzo finalizzato allo svolgimento di un concorso interno relativo ad una delle nuove figure create dal nuovo Regolamento in argomento.
Le sopraggiunte dimissioni del Presidente della Provincia non possono oggi che metterci nella condizione di continuare la nostra vertenza, certi della giustezza delle nostre ragioni. Ragioni che di seguito cercheremo, in maniera sintetica, di rappresentare disponibili da subito ad ogni ulteriore chiarimento ed approfondimento.
Il Regolamento è stato adottato con metodi e procedure antisindacali.
All’informativa dell’Ente del 14 agosto, seguiva la nostra richiesta d’incontro del 21 agosto che non veniva accolta, adottando l’atto in Giunta il 22 agosto.
Dopo la mobilitazione di tutto il personale, si apriva un flebile confronto durato 24 ore, l’11 settembre l’Amministrazione presentava una sua nuova proposta che veniva approvata il giorno successivo (il 12 settembre) malgrado il parere negativo della maggioranza delle OO.SS. ed RSU e la richiesta di revoca in toto del nuovo Regolamento da parte dell’Assemblea del Personale.
Il Regolamento non rispetta la prevista autonomia dei Corpi di Polizia
Il Regolamento nonché la nuova Macrostruttura ed organigramma dell’Ente (adottata con Delibera n. 147 del 2 ottobre 2012) non rispettano quanto previsto dalla vigente normativa nazionale (n.65/86) e regionale (n.37/2011) in materia. Infatti il Corpo di polizia locale non può costituire struttura intermedia di settori amministrativi più ampi, né può essere posto alle dipendenze del dirigente e/o responsabile di diverso settore amministrativo;
Il Regolamento delegittima la figura del Comandante.
Non solo non prevede per il Comandante la qualifica e la posizione apicale previste per l’Ente d’appartenenza ma addirittura crea la figura di un vice-Comandante di pari livello giuridico ed economico;
Il Regolamento prevede la presenza di figure professionali anomale in difformità dell’Ordinamento professionale del vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.
Si affidano ad alcuni appartenenti improprie funzioni di Ufficiali di Polizia Giudiziaria mentre altri vengono inseriti nei servizi di polizia a fronte di decreti prefettizi di Agente di P.S. rilasciati a personale Autista a fronte di richiesta dell’Ente per altre finalità;
Il Regolamento non rispetta i gradi e distintivi di grado per la polizia locale.
Quanto previsto contrasta integralmente con la legge regionale vigente in materia (n. 2/1989);
Il Regolamento lascia di fatto nell’Ente l’esistenza di due Polizie Stradali;
Infatti non risolve il problema, sollevato anche da Organi Superiori, della presenza di una doppia Vigilanza Stradale. Si continua a lasciare fuori dal Corpo di Polizia Provinciale, e dal Nucleo Stradale in particolare, gli appartenenti (cantonieri ex ANAS e Capo Cantonieri) all’Area della Vigilanza Stradale del Settore stradale nonostante abbiano riconosciute competenze e professionalità;
Il Regolamento lascia fuori dalla Polizia Provinciale il Settore di Protezione Civile.
In contrasto con quanto previsto dalla Legge Regionale n.37/2011 che prevede addirittura l’utilizzo in comune delle sale operative;
Il Regolamento contrasta con quanto previsto dalla Legge in materia di custodia delle armi.
Si prevede, infatti, non la facoltà ma addirittura l’obbligo, da parte degli appartenenti al Corpo, di detenzione dell’arma nella propria abitazione nonostante l’esistenza dell’armeria presso il Comando.
Considerato quanto innanzi esposto:
con la presente, in conformità ai disposti della legge sull’autoregolamentazione del diritto di sciopero, le scriventi OO.SS. proclamano dalla data odierna lo stato d’agitazione degli appartenenti al Corpo della Polizia Provinciale di Brindisi, evidenziando che l’attuale Regolamento difforme da Leggi e Contratti determina una gestione del Corpo che penalizza la efficace ed efficiente resa dei servizi alla Comunità, crea disorganicità, rigidità e spreco di risorse che riducono la capacità operativa del personale in servizio, espone gli Operatori del Settore, con l’immissione di personale non professionalizzato, ad improprie responsabilità connesse ai servizi dovuti che implicano anche il trattamento e segretezza di atti giudiziari. Tanto con conseguente mortificazione della dignità professionale e umana dei lavoratori appartenenti al Corpo, che da decenni svolgono funzioni di polizia e indossano l’uniforme perché legittimati dalle leggi della Repubblica.
In virtù delle disposizioni di legge 146/90 e del CCNL di Comparto, queste OO.SS. chiedono a l’Ill.mo Sig. Prefetto della Provincia di Brindisi l’attivazione delle procedure di raffreddamento del conflitto, e il parallelo intervento degli Organi sovraordinati cui si appella per la rimozione di atti e comportamenti già qualificati illegittimi, rappresentando che trascorsi i prescritti termini sarà indetta apposita assemblea degli appartenenti al Corpo di Polizia Provinciale, nel cui ambito si delibererà sull’effettuazione dello sciopero generale con pubblica manifestazione presso gli appellati Organi.
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