Brindisi, 18/10/2012
Il contributo della CGIL alla conferenza di servizi sulle bonifiche
Nella conferenza dei servizi istruttoria sulla bonifica del sito SIN di Brindisi, cui abbiamo partecipato come CGIL, oltre alle specificità relative ai piani di caratterizzazione delle aree di proprietà di varie aziende, riteniamo siano stati riaffrontati punti nodali del processo di bonifica complessivo dell’ intera area:
1) Le criticità di rilevazione relative alla concentrazione di metalli sia nei terreni che nella falda acquifera
2) La possibilità di liberare, per nuovi insediamenti industriali molti ettari di terreno dell’area di competenza del Consorzio ASI.
L’interlocuzione tra EE.LL, Consorzio ASI e la parte tecnica del Ministero auspichiamo sia stata utile ed esaustiva a chiarire, nel merito, quale procedura mettere in campo per sbloccare l’iter autorizzativo per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli insediamenti produttivi che, in alcuni casi, attengono anche agli adeguamenti previsti dalle norme sulla sicurezza. Può sembrare, infatti, paradossale ma i vincoli posti dalle norme relative al Sito S.I.N. diventano ostativi per qualsiasi tipo d’intervento e, a tutt’oggi, nemmeno l’applicazione del decreto “semplificazioni” del 2011 è stato utile a chiarire “ chi deve fare che cosa” sul piano delle competenze.
3) E’ stata poi considerata la possibilità data alla Regione di “riperimetrare” l’area SIN, così come definito dall’ultimo decreto Sviluppo, che, fatti salvi i risultati delle caratterizzazioni, consentirebbe di restituire a destinazione d’uso una parte di terreni, considerati non contaminati e, di conseguenza, ridefinire le aree da sottoporre a bonifica.
4) A tal proposito abbiamo rivendicato al MATTM di definire il piano attuativo per la bonifica del sito di Brindisi, ormai da troppo tempo rinviato, mettendo a disposizione gli investimenti pubblici e le somme rivenienti dalla transazione tra le aziende interessate e il Ministero, sulla base dell’Accordo di Programma del dicembre 2007. Ci è stato risposto che il progetto di fattibilità presentato da SOGESIT ( l’azienda indicata per l’attuazione del piano di bonifiche) nella conferenza istruttoria tenuta a marzo 2011 e’ attualmente oggetto di integrazione alla luce della messa in discussione, anche da parte delle aziende, di alcune soluzioni tecniche indicate. Abbiamo insistito sulla necessità di accelerare la conclusione di ogni iter procedurale perché Brindisi ha urgente bisogno di ripartire proprio dagli investimenti e dalle opere di bonifica per rilanciare crescita e sviluppo, di cui, a nostro avviso, è parte imprescindibile lo smantellamento di tutti gli impianti in disuso.
Ai fini di una puntuale informativa, evidenziamo, infine, che in riferimento al piano di caratterizzazione relativo alle aree di pertinenza della Società Brindisi LNG, oltre al parere negativo ribadito da ARPA, Provincia e Comune, come CGIL abbiamo posto al MATTM il quesito se avesse già acquisito agli atti il parere tecnico dell’Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici espresso in data 20 luglio 2012. Tale documento, avente per oggetto il riesame del progetto del rigassificatore, è, a nostro avviso, pertinente, in quanto l’Assemblea , su richiesta dell’Autorità Portuale di Brindisi, esprime parere contrario rispetto alla realizzazione dell’opera in oggetto, in considerazione dell’elemento ostativo di natura giuridica, cioè la confisca dell’intera area. Ci è sembrato doveroso rilevare, anche in conferenza di servizi, quanto l’esito della vicenda giudiziaria condizioni la concreta realizzazione dell’impianto di rigassificazione a Capo Bianco.
COMUNICATO STAMPA CGIL BRINDISI
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