Brindisi, 21/10/2012
Confesercenti sul decreto "Salva Italia"
Nella giornata di ieri, 18/10/2012, presso la Confesercenti Provinciale, si è tenuto un partecipato incontro tra operatori del settore della vendita di prodotti alimentari ed il Presidente provinciale Dott. D’amore, sullo spinoso tema del’art. 62 del c.d. decreto “salva Italia”.
Le obiezioni che si muovono a questo provvedimento sono molteplici e partono dalla costituzionalità dello stesso per finire all’iniquità sociale.
Il quadro economico recessivo nel quale si inserisce questo controverso provvedimento, che ricordiamo obbliga tutte le imprese commerciali a pagare le forniture di merci alimentari entro 30 giorni dalla consegna, rende questo assolutamente iniquo e dalle probabili nefaste conseguenze per i piccoli esercizi commerciali.
Infatti, il quadro economico nazionale, che vede una contrazione dei consumi importante e un calo sensibile del potere di acquisto degli stipendi, nel quale si inserisce questo inutile e dannoso provvedimento si va a sommare alla pressoché totale chiusura dei canali di credito alle imprese, ed in questo quadro, imporre alle piccole aziende l’obbligo di pagare i propri fornitori entro un termine massimo di trenta giorni, significherebbe la morte certa per tantissime attività di vicinato e, di sicuro, l’impossibilità di avviare nuove imprese.
Sarebbe utile ricordare al legislatore che i ritardi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, che in taluni casi arrivano e superano i due anni, stanno creando molteplici casi di sofferenza per le aziende e risulta molto strano che anziché intervenire su questo grande tema nazionale si preferisca intervenire su l’attuale sistema di credito commerciale, che è bene ricordare è frutto di accordi, storia, fiducia e serietà commerciale.
La libera negoziazione tra le parti è sempre stata alla base del commercio libero e liberale, un sistema che ha funzionato e funziona ancora, e non si comprende la ratio di questa norma che rappresenta una sterzata a favore del dirigismo più bieco e dell’imposizione statale, volta alla tutela dei più forti contro i più deboli.
Cercheremo con tutte le nostre forze di bloccare gli effetti dell’infelice art. 62, e partiremo proprio oggi con un’azione di sensibilizzazione e informazione dei Parlamentari del territorio, ai quali chiederemo un’ incisiva azione parlamentare al fine di stralciare il provvedimento o, in subordine, di escludere le piccole aziende dagli effetti dello stesso. A tale proposito, già oggi alle 16:00 una delegazione di operatori incontrerà il rappresentante locale del PD e, nei prossimi giorni, quelli degli altri partiti che sostengono questo governo.
Se l’azione non dovesse sortire gli effetti sperati siamo unanimemente concordi nell’indire una serrata delle attività commerciali di vicinato o l’esclusione della vendita di alcuni prodotti di prima necessità, per ribadire, ove ve ne fosse bisogno, il ruolo di servizio ai cittadini ed alle città delle nostre aziende.
Se ci vogliono far chiudere, facendo perdere posti di lavoro, serietà , competenza e servizi per il cittadino, chiudiamo noi.
COMUNICATO STAMPA CONFESERCENTI BRINDISI
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