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Latiano, Ambiente: il contributo della CGIL all'audizione in V Commissione



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Latiano, 24/10/2012

Ambiente: il contributo della CGIL all'audizione in V Commissione

In data odierna si è svolta a Bari, presso la Regione Puglia, nella V Commissione "Ambiente e territorio" l'audizione di Confindustria Puglia, Confindustria Brindisi, CGIL, CISL e UIL, su "Situazione ambientale a Brindisi e territorio provinciale".
Quella di oggi si aggiunge ad altre organizzate sullo stesso ordine del giorno, al fine di un'interlocuzione allargata sul tema della Valutazione del danno Sanitario, oggetto della L.R. n.21 approvata a luglio scorso e del Regolamento attuativo.
Di seguito riportiamo integralmente il documento illustrato e consegnato alla Commissione nell'ambito dell'audizione come contributo della CGIL Puglia e della CGIL di Brindisi

La legge regionale 21 pubblicata con effetto immediato sulla Gazzetta Regionale del 24 Luglio 2012, inserisce interessanti scenari per i 4 Siti di Interesse Nazionale della Puglia, con un particolare riferimento ai territori di Brindisi e Taranto.
Questo nuovo contesto deve necessariamente assumere e favorire gli impegni già assunti per gli interventi sulle bonifiche delle aree SIN che nel tempo hanno accumulato enormi ritardi, e, vista l’ultima Conferenza dei Servizi convocata in sede ministeriale, a valle delle caratterizzazioni dei suoli, valutare la possibilità di “liberare alcune zone” e ridefinire i perimetri dell’area con le sole zone da bonificare.
Ci sembra utile richiamare sinteticamente all’attenzione la complessità dell’area SIN di Brindisi, per insediamenti produttivi, per estensione e articolazione dell’area interessata.

- Perimetro area SIN Brindisi
Il Sito di Brindisi interessa una superficie di circa 5.700 ettari di terreno e 5.600 ettari di mare, con uno sviluppo costiero di circa 30 km2. Il SIN comprende, oltre alla zona industriale, anche tutto il porto e una fascia di litorale.
L'area complessiva può essere schematicamente suddivisa in: Polo chimico / Polo energetico / Agglomerato industriale / Aree agricole.

- Polo chimico
Il sito multisocietario occupa una superficie di circa 460 ha ed è ubicato nel tratto costiero compreso tra Capo Bianco e le antistanti isole Pedagne Grandi a Nord, Capo di Torre Cavallo a Nord Est e la Salina Vecchia Est.
Nel complesso petrolchimico sono coinsediate le società: Syndial S.p.A. (gestione di tutti gli impianti ex Enichem), Versalis ex Polimeri Europa (produzione etilene, propilene e polietilene), Lyondell Basell (gestione impianti polipropilene) - Chemgas (produzione e stoccaggio gas tecnici).

- Polo energetico
Il polo energetico è costituito da tre centrali termoelettriche:
• Enipower (produzione energia elettrica e vapore tecnologico) inserita nel perimetro del petrolchimico con 3 gruppi di produzione a ciclo combinato per 1170 MW alimentati da una miscela di gas naturale e gas petrolchimico;
• Edipower (ex ENEL Brindisi Nord) la cui centrale sorge nei pressi del petrolchimico, nel porto esterno ed è costituita da 4 gruppi da 320 MW due dei quali, il gruppo 3 e 4 alimentati a carbone e autorizzati all’esercizio dal 2003 con Decreto Ministeriale ed oggi dall’ AIA, mentre gli altri 2 gruppi sono di fatto dismessi pur se ancora installati;
• Enel sita sul litorale di Cerano, costituita da 4 gruppi da 660MW, alimentati a carbone. La centrale è collegata al porto di Brindisi attraverso un asse di viabilità interna per il trasporto di reflui, ceneri e gessi e con un nastro trasportatore per il carbone. Nella centrale è installato il primo impianto pilota su scala industriale per la cattura della CO2 contenuta nei fumi di combustione.
• Nell’ambito della produzione energetica va considerato anche Sfir (produzione di zucchero) con annessa centrale di produzione elettrica a biomasse/scarti di produzione per 34 Mw, e potrebbe aumentare la produzione fino a 60Mw.

- Agglomerato industriale
È un'area sulla quale insistono attività industriali di vario tipo, Exxon Mobil (produzione pellicole filmanti), Termomeccanica (piattaforma logistica di rifiuti speciali con inceneritore), impianto fermo dal 2007 in attesa di autorizzazioni, Sanofi Aventis produzione principi attivi in campo farmaceutico, nel settore aeronautico Agusta, Salver, Avio, GSE e Dema, nel settore del ricevimento,stoccaggio e movimentazione di GPL.

- Aree agricole
Alla zona con destinazione d'uso agricolo che ricade nel settore meridionale del Sito di Interesse Nazionale di Brindisi corrispondono rispettivamente: una fascia di 500 m circostante la centrale ENEL di Cerano e l'asse attrezzato per la movimentazione dei combustibili, una fascia di 500 m circostante lateralmente la SS 613, una fascia interna su cui insistono attività agricole o ad esse assimilabili.
Le aree caratterizzate ai fini dell’area SIN in prossimità del nastro trasportatore e della centrale ENEL di Cerano sono state oggetto di ordinanza sindacale (n. 18 del 28/06/2007) che ha vietato la coltivazione e la commercializzazione di prodotti agricoli.

L’ Accordo di programma per la definizione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree comprese nel Sito di Interesse Nazionale di Brindisi sottoscritto in data 18 dicembre 2007 tra il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Regione Puglia, il Commissario di Governo per l’Emergenza Ambientale, la Provincia, il Comune e l'Autorità Portuale di Brindisi, prevede vengano effettuati vari interventi che si dovranno sviluppare in modo integrato nel tempo, con il contributo economico di tutti i soggetti di parte pubblica e privata.
A tale accordo hanno aderito con successiva transazione le aziende ENEL (per un importo pari circa 40 MLN), EDIPOWER (circa 4 MLN), Liondell Basell, SANOFI Aventis, mentre, ci risulta, sia ancora in discussione la transazione del Gruppo ENI (Enipower e Versails ex Polimeri Europa).

Diventa oggi quanto mai urgente mettere a disposizione del Sito le risorse economiche indispensabili per avviare il processo di risanamento ambientale, che sia concretizzato con l’utilizzo delle migliori e più aggiornate soluzioni tecniche superando i conflitti d’interessi purtroppo registrati nella conferenza di servizi di marzo 2011 nella presentazione dell’ultimo progetto esecutivo, e su questo aspetto chiediamo un impegno concreto dei livelli istituzionali competenti.

IMPIANTI CON DECRETI AIA MINISTERIALE
A seguito del recepimento delle norme europee gli impianti sono stati sottoposti a Valutazione Integrata Ambientale da parte del Ministero:
Provvedimenti :
• Stabilimento Basell S.r.l. Decreto DVA-DEC-2010-0000807 del 9/11/2010;
• Stabilimento Versalis S.p.A (ex Polimeri Europa SpA) Decreto DVA-DEC-2011– 0000514 del 16/09/2011;
• Centrale Enel Produzione S.p.A. Decreto DVA-DEC-2012–0000253 del 08/06/2012;
• Centrale Edipower S.p.A. DVA-DEC-2012–0000434 del 07/08/2012.

Aggiornamenti:
• Stabilimento Basell Poliolefine Italia S.r.l., Aggiornamento AIA per modifica non sostanziale del Decreto DVA-DEC-2012–0000232 del 24/05/2012.
Rinnovi :
• Stabilimento EniPower S.p.A Centrali termiche ed altri impianti di combustione, rinnovo in fase istruttoria per scadenza precedente autorizzazione.

La normativa ricorrente impegna tutte le aziende all’utilizzo delle migliori tecnologie esistenti per adeguare i processi produttivi al rispetto della salvaguardia ambientale, della salute e della sicurezza, attraverso i provvedimenti prescrittivi nell’ambito di Valutazioni di Impatto ambientale o delle Autorizzazioni Integrate Ambientali.
A completamento delle norme già esistenti la Legge Regionale n° 21 con l’introduzione dello studio e del monitoraggio della correlazione tra emissioni industriali, la salute e l’ambiente, per la Valutazione del danno Sanitario può essere una opportunità per l’intero territorio pugliese.
A tal proposito vogliamo segnalare che:
- l’esame di soli 5 anni precedente ai fini dell’indagine epidemiologica potrebbe non essere sufficiente in quanto il periodo temporale di riferimento dovrebbe essere più ampio;
- l’analisi di contesto va aggiornata sulla base di tutti gli interventi impiantistici realizzati e di quelli contenuti nelle prescrizioni delle Autorizzazioni Integrate Ambientali, tendenti al miglioramento ambientale e alla riduzione di emissioni;
-la valutazione deve tener conto di tutte le fonti di emissioni e di contaminazione di terreni e falde che si sono sommate nella bolla ambientale di Brindisi, cui hanno partecipato i siti in produzione e tutti gli impianti non più attivi, per i quali, se ancora installati, bisogna prevedere lo smantellamento, la bonifica e il rilascio delle aree per altre insediamenti e/o per il recupero ad altri usi;
- si devono considerare i significativi contributi che, nella bolla ambientale di Brindisi, sono riconducibili al traffico veicolare, alle antenne dei ripetitori per la telefonia, alle attività aero-portuali, alle discariche di rifiuti , agli impianti di compostaggio e produzione di CDR, agli impianti depurativi delle acque reflue, estendendo le valutazioni a tutto il territorio provinciale previa idonea mappatura, così come ai residui dei processi produttivi dei settori metalmeccanico, agro-alimentare, zootecnico e di altre attività minori.

Per la complessità del polo industriale di Brindisi e per le molteplici fonti di emissioni consideriamo essenziale la realizzazione di una Rete di monitoraggio globale efficace a discriminare le quantità e la tipologia degli inquinanti. Ciò deve avvenire attraverso una sinergia tra tutti gli enti preposti al monitoraggio e al controllo, in particolare tra ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e ARPA.
Diventa necessario il potenziamento dell’ARPA in termini di risorse umane, finanziarie e di efficacia ed efficienza di tutta la strumentazione utilizzata per la raccolta dei dati, affinché le reti di monitoraggio e controllo aziendali, così come già avvenuto attraverso l’accordo sottoscritto con ENEL, siano gestite dall’Agenzia Regionale Protezione Ambientale come garante della parte pubblica.
Non va sottovalutato, inoltre, il contributo che può derivare da specifici e mirati investimenti da parte delle aziende interessate nel campo della Ricerca e Innovazione Tecnologica. Un esempio per la realtà di Brindisi è rappresentato dal Centro Ricerca ENEL che a nostro avviso può offrire un valido contributo alla soluzione delle problematiche ambientali, cosa per altro già prevista nelle convenzioni e nell’ipotesi di Protocollo Istituzionale.
Per la tutela dei lavoratori e di tutti i cittadini, diventa fondamentale ottenere dati certi sui possibili danni alla salute, attraverso l’istituzione del “Registro dei tumori“.
Richiesta sottoposta e sollecitata più volte alla ASL per garantire questo importante strumento, che, contrariamente ad altri territori, non è mai stato istituito, pur essendo emersa in modo inequivocabile la necessità di dimensionare con certezza l'elevata incidenza dei tumori in provincia di Brindisi, al fine di formulare ipotesi sulle relazioni di cause/effetto e di analizzare la responsabilità di agenti cancerogeni presenti in un'area, quella di Brindisi, definita "ad elevato rischio di crisi ambientale".
Riteniamo questo il primo passo fondamentale per una analisi e uno studio su quanto già avvenuto nelle popolazioni del territorio in questi anni, partendo dall’analisi anche, di singoli studi già effettuati da vari istituti di ricerca e professionisti di settore. Lo stesso studio “SENTIERI” commissionato dal Ministero della Sanità, i cui risultati sono stati resi pubblici in questi giorni in riferimento alla drammatica situazione tarantina, contiene dati rilevanti riguardo il sito SIN di Brindisi , di cui bisogna tener conto.
Sarebbe altrettanto utile chiedere alle aziende del settore industriale, e non solo, di pubblicare gli esiti delle eventuali indagini epidemiologiche e delle visite mediche periodiche del personale effettuate negli anni, evidenziando tutte le eventuali criticità.
Ribadiamo che per Brindisi occorre, inoltre, promuovere l’adeguato sviluppo e il re-insediamento operativo di Medicina del Lavoro.
Con riferimento, infine, al Regolamento già pubblicato sul Bollettino della Regione Puglia in data 5 Ottobre 2012, che disciplina le modalità per la redazione del rapporto di Valutazione del Danno Sanitario, previsto nella L.R. Puglia n. 21/2012, segnaliamo la necessità di chiarire i parametri di monitoraggio che caratterizzano le aziende, in quanto nella tabella, sembra siano, in alcuni casi, diversi, pur in presenza della stessa tipologia di processo produttivo, in altri casi, riduttivi, considerando la complessità delle attività industriali di riferimento.

COMUNICATO STAMPA CGIL PUGLIA - CGIL BRINDISI






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