Brindisi, 27/10/2012
Riordino Province, Curto scrive a Monti: "delibera regionale illegittima"
Euprepio Curto, Consigliere regionale di Futuro e Libertà ha inviato una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti.
Di seguito ne riportiamo integralmente il testo:
Illustre Presidente,
il Consiglio regionale della Puglia, convocato il 22 ottobre u.s. per pronunciarsi in materia di riordino delle province, ha deliberato “di chiedere al Governo nazionale di attenersi alle volontà espresse dagli Enti Locali come rappresentate negli atti deliberativi degli stessi”.
Così come può evincersi agevolmente, trattasi di una delibera che non risponde alle prescrizioni di cui al comma 3 dell’articolo 17 della Legge n.135 del 7 agosto 2012 a ragione del fatto che gli Enti Locali testé richiamati non avevano espresso proposte unitarie e condivise, facendo, di conseguenza, venir meno il presupposto normativo in virtù del quale la Regione avrebbe dovuto trasmettere al Governo una specifica proposta di riordino delle province ubicate sul proprio territorio.
Della qual cosa, peraltro, la responsabilità non andrebbe assegnata agli Enti Locali in quanto incapaci di realizzare una proposta unitaria; ma dovrebbe ( la responsabilità ) essere riferita alla Regione Puglia, sia perché inadempiente in materia statuaria, non avendo provveduto ad istituire il pur previsto Consiglio delle Autonomie Locali; sia in quanto responsabile della mancata istituzione di quell’organo di raccordo tra Regione ed Enti Locali puntualmente indicato dalla Legge 135, a meno che non si voglia riconoscere tale qualifica all’attività individuale, sia pure encomiabile, dell’assessore regionale al ramo.
Dal che dovrebbe derivarne una scontata deduzione: la Delibera regionale di cui sopra è inficiata da gravi e insuperabili profili di illegittimità in quanto in contrasto con le disposizioni dell’articolo 17 della legge 135/2012.
Inoltre, altro motivo di illegittimità (sul quale richiamo anche la riflessione del Governo nazionale, in rapporto agli effetti che tale dato potrebbe produrre sulla Costituzionalità della Legge in questione), la delibera stessa ha acquisito agli atti, e ha trasmesso al Governo, gli atti deliberativi degli Enti Locali in aperto contrasto col combinato disposto degli articoli 132 e 133 della Costituzione dai quali dovrebbe desumersi che “il mutamento delle circoscrizioni provinciali e le istituzioni di nuove province nell’ambito di una Regione sono stabiliti con leggi della Repubblica, su iniziative dei Comuni…” andrebbe interpretato nel senso che le iniziative dei comuni devono essere espresse “mediante referendum” e non attraverso delibere dei consigli comunali.
Sono questi, pertanto, Signor Presidente del Consiglio, i motivi di natura giuridico-costituzionale che mi impongono di sottoporre alla Sua attenzione la necessità di considerare “irricevibile” la deliberazione del Consiglio regionale della Puglia. E di prendere, invece, in considerazione l’ipotesi della costituzione di una grande provincia salentina, nascente dalle attuali province di Brindisi, Taranto e Lecce, capace di riunire e sintetizzare antiche e mai sopite culture comuni; di mettere in rete diverse ma compatibili e complementari organizzazioni economiche e industriali; di tutelare e salvaguardare esperienze storiche sempre caratterizzatesi per omogeneità territoriali. Una provincia del Grande Salento in grado di giocare un ruolo importante anche al di fuori dei confini regionali, a fungere da momento di riequilibrio al sensibile potenziamento che interesserà il nord della Puglia con l’istituzione di Bari Città Metropolitana, e soprattutto capace, quale nuovo e qualificato contenitore, di preservare l’integrità dell’attuale Provincia di Brindisi altrimenti condannata alla disintegrazione sotto la spinta di quei comprensibili localismi che già oggi vedono alcuni comuni optare per la provincia di Lecce, altri per Taranto, altri, infine, addirittura, per Bari.
Grato per l’attenzione, porgo distinti ossequi.
COMUNICATO STAMPA EUPREPIO CURTO - CONSIGLIERE REGIONALE FLI
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