Brindisi, 28/10/2012
Dopo anni di battaglie arriva il Registro dei Tumori dell'Asl Brindisi
Sembra essere la volta buona.
Dopo oltre un decennio di battaglie, dopo tante richieste non accolte, dopo innumerevoli istanze non evase, dopo migliaia di firme raccolte, Brindisi si appresta ad avere il Registro dei tumori.
L'opera di sensibilizzazione svolta dalle associazioni ambientaliste (in primis Medicina Democratica, Salute Pubblica ed il Forum Ambiente, Salute e Sviluppo), l'encomiabile raccolta di 10.220 firme operata da Brindisi Bene Comune e la volontà del Sindaco Consale di istituire un tavolo tecnico operativo composto da medici e rappresentanti delle istituzioni, finalmente, ha dato il primo frutto.
Dalle vacue parole, dalle sterili promesse, dagli studi estemporanei naufragati per assenza di fondi e di volontà, adesso si passa ai fatti.
La scorsa settimana la Asl di Brindisi ha pubblicato l'avviso di mobilità interna per l'individuazione di tre operatori che saranno impiegati nell'attività di rilevatore e codificatore per il registro tumori dell'Asl Brindisi.
Le attività saranno condotte all'interno dell'unita' operativa di statistica ed epidemiologia e opereranno al fine di eseguire un’indagine epidemiologica che definirà, con dati scientifici, lo stato di salute dei brindisini e la relazione tra l’emergenza ambientale ed i preoccupanti dati sanitari emersi da alcuni studi epidemiologici.
I tre operatori, che saranno individuati tra i dipendenti a tempo indeterminato dell'ASL, previo esame dei titoli e colloquio, garantiranno la funzionalità e l’esistenza stessa del Registro.
I Rilevatori saranno incaricati alla consultazione degli archivi cartacei ed elettronici finalizzata alla raccolta di
notizie circa la storia della malattia tumorale di ogni paziente, mentre i Codificatori interpreteranno le stesse informazioni e le riconducono a classificazioni standard.
I compiti fondamentali degli Operatori, previsti dal Regolamento del RTP, sono:
- effettuare una scrupolosa rilevazione dei nuovi casi di tumore insorti in residenti;
- codificare la casistica secondo le regole stabilite dal centro di coordinamento e per ogni caso di
tumore;
- valutare oggettivamente ogni informazione per ogni caso di tumore;
- garantire professionalità, ed il rispetto della confidenzialità dei dati trattati;
- stabilire il livello delle indagini da effettuare per assicurare l’accuratezza e la completezza;
- predisporre l’attività di recupero delle cartelle e dei referti sul territorio sia fuori, anche in
coordinamento con le altre articolazioni del RTP;
- curare il proprio aggiornamento professionale e partecipare alle attività del RTP e dell’AIRTUM
in accordo con gli altri membri del registro tumori;
- instaurare un rapporto collaborativi con la rete dei MMG, con gli altri registri tumori, con il centro
di coordinamento e con tutti gli operatori che possono coadiuvare la rilevazione;
- individuare la casistica da sottoporre al consulente oncologo, anatomo-patologo ecc….
Quindi, anche a Brindisi - dopo Lecce e Taranto - saranno resi pubblci i dati che potranno mettere in correlazione le patologie della cittadinanza con le cause che le hanno prodotte.
Scriveva "Salute Pubblica" in un comunicato del Luglio 2011: "a Brindisi, fatte salve le autocertificazioni delle industrie (registro INES), nulla si sa sulla dispersione in aria acqua e suolo di inquinanti quali per esempio gli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici), le diossine, l'arsenico, il mercurio ed altri metalli pesanti nonché delle sostanze radioattive emmesse dal carbone. A ciò si aggiunga che a Brindisi, sul versante sanitario, si è ancora in attesa dei dati del registro tumori. In più, di fronte ai pochi ma significativi dati sanitari ad oggi disponibili si riscontra da parte delle istituzioni una sostanziale indifferenza. Ci riferiamo, tra gli altri, al dato delle malformazioni alla nascita a Brindisi che risulterebbero al di sopra della media europa; all'eccesso di decessi per tumore al polmone tra le donne di Ceglie Messapica e ad alcuni eccessi tra le donne di Torchiarolo".
L'unico periodo in cui Brindisi ha avuto un Registro Tumori è quello tra il 1999 ed il 2001. Ed i dati rilevati avrebbero avuto bisogno di maggiore attenzione.
In uno degli articoli pubblicati da Brundisium.net, a firma del Dott. Maurizio Portaluri, si ricorda che in quel periodo "gli studiosi hanno analizzato 403 casi di cancro del polmone, della pleura, della vescica e del sistema emolinfopoietico diagnosticati ) e li hanno confrontati con 1694 soggetti, estratti dall'anagrafe sanitaria, residenti negli stessi comuni dell'area considerata, nello stesso periodo e con le stesse caratteristiche di diagnosi, età e sesso. I risultati mostrano che nel primo chilometro di distanza dal petrolchimico si è verificato un rischio doppio di tumori al polmone ed alla vescica".
Dalla futura indagine epidemiologica gli studiosi ed i cittadini attendono anche maggiori chiarimenti su quanto diffuso nel 2011 dallo "Studio Sentieri" (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio di Inquinamento) sui siti di interesse nazionale per le bonifiche.
Lo studio sulle cause della mortalità dal 1995-2002 osservò "un eccesso per il tumore della pleura..., ... un difetto di mortalità per il tumore dello stomaco..., ... un eccesso di mortalità per le malformazioni congenite... e. .. nelle donne un eccesso per il tumore della laringe..."
Dati aggiornati si attendono anche su quanto contenuto nella Relazione sullo Stato di Salute della ASL Brindisi pubblicata nel 2009,
in riferimento alle cause di morte negli anni 1998-2008. In quel rapporto si affermava che: "Le malattie del sistema cardiocircolatorio sono la prima causa di morte. Si nota però una riduzione negli ultimi dieci anni presi in esame. La mortalità per tumore, seconda causa di morte, pur se non in modo costante, mostra un trend in aumento. La terza causa di morte sono le malattie dell'apparato respiratorio, in forte incremento, specie nel sesso maschile".
Ci si augura, inoltre, che il registro possa riferire sui tre tipi di approfondimenti proposti per Brindisi dall'Istituto Superiore di Sanità, ossia:
- a) studi subcomunali, tra la popolazione che vive nelle vicinanze di fonti di rischio (petrolchimico e centrali);
- b) studi occupazionali per indagare la salute dei lavoratori;
- c) il biomonitoraggio per la ricerca degli inquinanti negli organismi delle popolazioni più esposte.
Ore.Pi.
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