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Brindisi, Ex Alfa Edile, Magno: "situazione raccapricciante"



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Brindisi, 03/11/2012

Ex Alfa Edile, Magno: "situazione raccapricciante"

La situazione ambientale cagionata dall'ex Alfa Edile è all'oggetto di una lettera aperta inviata dal prof. geologo Francesco Magno al Sindaco di Brindisi e, per conoscenza, all’Assessore Regionale alla Qualità dell’ambiente della Regione Puglia ed ai media locali.
Di seguito ne riportiamo integralmente il testo:

A seguito dell’ennesimo incendio sviluppatosi nell’area industriale in data 10 e 11 luglio scorso e presa in fitto dalla ex Alfa Edile Srl (oggi fallita) ho richiesto ad ARPA Puglia, Comune di Brindisi, Protezione Civile e Vigili del Fuoco, da persona direttamente interessata ai terreni posti in adiacenza ed a Sud di tale area, la documentazione tecnica (verbali, analisi, ecc.) concernente gli interventi effettuati.
Ad oggi, pur essendo trascorsi abbondantemente i termini previsti dal Dlgs 195/2005 in merito alle informazioni di tipo ambientale, solo l’Arpa di Brindisi mi ha fatto recapitare una esaustiva relazione tecnica di valutazione dei risultati analitici ottenuti dai campioni di “aria ambiente” e di terreno prelevati nell’intorno del deposito ex Alfa Edile, in Contrada Piccoli – zona industriale di Brindisi.
Dalla relazione tecnica si riscontra una situazione di “aria ambiente” a dir poco raccapricciante!!
L’aspetto grave è che i rifiuti stoccati dalla Alfa Edile su di un terreno che non aveva la specifica destinazione d’uso, sono ancora lì ed attendendo che loschi individui ciclicamente, anche d’inverno, mettano fuoco e ne diminuiscano di volta in volta i volumi residuali.
Le conseguenze di tale vergognosa situazione ricadono direttamente sul territorio, sui cittadini ed in particolare sui lavoratori che operano nell’intorno di Contrada Piccoli e nulla si fa per garantire la tutela della salute e dell’ambiente.
La relazione dell’ARPA, che si allega, riporta le analisi che sono state effettuate sui campioni di microinquinanti organici determinati nel particolato delle Particelle Totali Sottili (PTS) raccolti fra il 10 ed 12 luglio a seguito della combustione di rifiuti speciali costituiti da materiali plastici eterogenei; le analisi sono state eseguite:
- con una strumentazione portatile presso l’azienda Miccolis in contrada Piccoli e posta a circa 250 m. dall’area dell’incendio;
- sulle PM10 (polveri con diametro inferiore a 10 micron di metro) nelle stazioni fisse di rilevamento poste nel Quartiere Bozzano e nell’area Consorzio SISRI.
Le analisi hanno interessato, in particolare, gli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici), le Diossine (PCDD/F) ed i PCB (PoliCloroBifenili) e la relazione ARPA riporta, testualmente:
“ Il valore delle concentrazione delle Diossine (PCDD/PCDF), in relazione ai cancerogeni tossici rilevati nei campioni di particolato in aria ambiente è risultato particolarmente elevato (105608 fg TE/mc) nel giorno dell’evento nel sito di campionamento di PTS presso l’azienda Miccolis in C.da Piccoli, sia rispetto ai valori di fondo misurati in altri periodi nell’aria urbana di Brindisi in assenza di eventi significativi, sia rispetto agli altri siti di prelievo”.
Ciò sta a significare, sostanzialmente, il grave danno che ha creato l’incendio del 10-11 luglio e che va a sommarsi ai numerosi altri che si susseguono fin dal 2004, allorquando quei rifiuti speciali furono impropriamente smaltiti su di un sito che non aveva l’apposita destinazione d’uso, così come invece riportato nelle autorizzazioni rilasciate da Consorzio ASI e Provincia e come sancito da sentenze passate in giudicato nei confronti dell’amministratore unico della ex Alfa Edile. Inoltre, appare rilevante riportare che nel giorno dell’incendio (10 luglio 2012) il contenuto delle Diossine nelle PM10 prelevato dal campionatore posto nella centralina SISRI, e quindi a poca distanza dalla città ed in adiacenza ai Quartieri Perrino-S. Paolo, è risultato “anch’esso elevato”, pari a 693 fg TE/mc, seppur di tre ordini di grandezza inferiore rispetto a quello misurato nel sito della ditta Miccolis (105608 fg TE/mc).
Si pensi che il valore di riferimento della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Ufficio Regionale per l’Europa, individua in 300 fg TE/mc il valore di riferimento per l’aria ambiente e solo 100 fg TE/mc per i terreni; quindi per più del doppio si è superato il limite su di una centralina posta a meno di un chilometro di distanza dall’area ex Alfa Edile ed in condizioni non favorevoli di vento.
Rispetto ai limiti della OMS, in Contrada Piccoli, la quantità di Diossine registrate sono impressionanti (105608 fg TE/mc >> limite di 300 fg TE/mc) e raccapriccianti anche in virtù della vicinanza al quartiere S. Paolo.
Nella centralina di Bozzano il giorno successivo all’incendio (11 luglio) è stato registrato un valore di Diossine pari a 15,38 fg TE/mc. che se pur ritenuto “basso” rispetto al riferimento della OMS è sempre un quantitativo che fa cumulo nel tempo e che è pari a circa la metà di quelli registrati nella serata del 18/8/2008 a seguito dell’accensione delle torce d’emergenza di Polimeri e Basell.
L’aspetto raccapricciante del danno prodotto dai continui incendi dei rifiuti della ex Alfa Edile è che le sostanze esaminate dall’ARPA (Diossine, PCB, IPA e metalli pesanti) non si degradano nel tempo e sono sostanze BIOACCUMULANTI che entrano nel DNA e nella catena biologica ed alimentare e quindi entrano nel nostro vissuto quotidiano.
Il dato più clamoroso che emerge dalla relazione è quello relativo al composto policiclico aromatico (IPA) noto come “benzo (a) pirene” molto ben conosciuto dalla popolazione tarantina in quanto è quello che ha innescato tutto il processo di riconoscimento del danno ambientale sull’area di Taranto. Per tale composto, fra molte polemiche, meritoriamente la Regione Puglia ha emanato la LR n. 3 del 28 febbraio del 2011 dal titolo:“Misure urgenti per il contenimento dei livelli di benzo(a)pirene) “ individuando il valore limite (su base annuale) pari ad 1 ng/mc (nanogram-mo metro cubo).
Ebbene il valore registrato il giorno dell’incendio presso l’azienda Miccolis è stato pari a ben 13,8 ng/mc, molto maggiore di quanto stabilito (seppur su base annuale) dalla LR e dalla stessa normativa nazionale (Dlgs 155/2010) e quasi mai registrato neppure nell’area di Taranto.
Ritengo che questo sia un fatto di una gravità estrema non solo per il territorio ma in particolare per quei lavoratori della ditta Miccolis e delle altre aziende allocate in Contrada Piccoli e per i concittadini dei quartieri La Rosa, S. Paolo e Perrino che il 10 luglio e per i giorni successivi, hanno respirato un quantitativo enorme di benzo(a)pirene di cui si è accertata la cancerogenicità e la possibilità di legarsi alla catena di DNA, oltre che ad essere bioaccumulante ; infatti l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) riporta questo inquinante, per il rischio cancerogeno, nella Categoria 1: cancerogena per l’uomo.
La stessa Legge Regionale n. 3/2011 all’art. 3 relativo alle “Misure urgenti di protezione e tutela della salute” riporta che è necessario intervenire nel più breve tempo possibile per eliminare le fonti di produzione del benzo(a)pirene e che la stessa Regione interviene sulle principali sorgenti di emissione, inserendole in un apposito piano di risanamento.
Pur avendo il Sindaco emanato l’Ordinanza n. 11/2012 con la quale, a seguito dei primi rilievi dell’ARPA e relativi al superamento istantaneo dei limiti delle polveri sottili (PM10), contenenti fra l’altro Diossine, PCB e IPA, si ordinava l’allontanamento temporaneo dei Cittadini del Quartiere la Rosa e dei lavoratori della Contrada Piccoli, revocata con successiva ordinanza n. 12 a seguito del rientro nei limiti delle richiamate PM10, resta il grave fatto che le enormi quantità registrate non sono “sparite nel nulla” ma, al contrario, sono depositate ed assorbite sulle colture agricole e nei nostri alveoli polmonari e…. speriamo bene.
L’appello che intendo rivolgere al Sindaco di Brindisi, anche in funzione del decisionismo dimostrato con la richiamata Ordinanza, è quello di attivare immediatamente la Regione Puglia in virtù di quanto riportato dalla LR 3/2011, bonificando l’area ex Alfa Edile e facendo ricadere gli oneri connessi, così come riportato all’art. 3, “ai soggetti titolari delle emissioni interessate”.
Con la presente si chiede al Signor Sindaco, non avendo avuto alcun riscontro rispetto alla richiesta di documentazione presentata, di rendermi edotto in merito alle azioni che intenderà intraprendere per la risoluzione del problema e per garantire la “salubrità ambientale” del territorio e della popolazione amministrata, della qual cosa è artefice e responsabile.

COMUNICATO STAMPA PROF. FRANCESCO MAGNO (DIRETTIVO LEGAMBIENTE BRINDISI)






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