Brindisi, 05/11/2012
Riordino Province: le proposte di Salvatore Valentino
Si susseguono in questi giorni gli interventi volti a consentire al territorio di Brindisi di mantenere una sua dignità in vista dell’imminente cancellazione del suo Ente Provincia con accorpamento a quella di Taranto. Riteniamo inutili le sterili dispute sulle colpe presunte o reali avute sulla questione dalla nostra classe politica, che pur ci sono. Ciò che conta, al punto di non ritorno in cui ci troviamo, è fare il massimo possibile nell’interesse del nostro territorio e ciò puo essere ottenuto a nostro giudizio con una strategia in due tempi. A breve termine scegliendo il minore dei mali che è quello di promuovere il nostro accorpamento in extremis alla provincia di Lecce ed a medio termine avendo il coraggio come classe politica in generale e come PD in particolare di attuare quella che sarebbe stata la scelta più corretta fin dall’inizio l’abolizione di tutte le provincie.
Prima che il riordino si compia a partire dal 1 gennaio 2014 e sperando che il governo non ponga nel frattempo la fiducia sull’attuale Decreto Legge “taglia-province” è ancora tecnicamente possibile per il nostro territorio esprimere la volontà di confluire in quello di Lecce. I vantaggi sarebbero diversi rispetto all’attuale “opzione Taranto” ed andrebbero dalla maggiore affinità culturale e linguistica del nostro territorio con quello leccese, al maggior “appeal turistico” del marchio Salento, al rispetto della volontà popolare che nei diversi sondaggi fin qui eseguiti opterebbe in prevalenza per la vicina città barocca, alla constatazione che saremmo l’unico porto ed aereoporto della provincia condividendo altresì con Lecce lo stesso asse ferroviario. Già questo basterebbe a dare adeguato peso e dignità al nostro territorio rispetto a chi ha un porto più grande del nostro, a chi continua a non nascondere le ambizioni di crescita dell’aereoporto di Grottaglie con annessa industria aereonautica, a chi si trova lungo tutt’altra direttrice ferroviaria. A medio termine va invece promossa l’abolizione di tutte le province, progetto che Matteo Renzi propone da anni e che il PD dovrebbe avere il coraggio di sostenere con maggiore caparbietà nella prossima legislatura. Fermi restando i livelli occupazionali dei dipendenti delle province, da distribuire negli altri enti pubblici territoriali, si realizzerebbe un risparmio immediato per lo Stato di 2 miliardi di euro l’anno e si darebbe alla collettività un segnale di reale cambiamento di mentalità politica rispetto al passato. Optando invece per una scelta a metà come quella attualmente adottata “si è persa l’occasione” - per dirla con Renzi - “di iniziare ad attuare una riforma globale delle istituzioni a partire da quelle locali. Si poteva iniziare a cambiare la Storia, così invece si cambia al massimo qualche pagina di Geografia”.
COMUNICATO STAMPA SALVATORE VALENTINO - SALVATORE VALENTINO
CONSIGLIERE COMUNALE PD,
COORDINATORE COMITATO ADESSO PER MATTEO RENZI
“BRINDISI DEMOCRATICA”
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