Brindisi, 07/11/2012

Riordino Province, Ferrarese: "Brindisi affondata da Patroni Griffi"

“Il decreto legge 188, pubblicato oggi sul riordino delle Province, dimostra che in tre mesi il Ministro Patroni Griffi, ha dichiarato pubblicamente, in riunione con l’Upi, a me personalmente e a tanti mezzi di informazione, tutto e il contrario di tutto”. E’ quanto dichiara il Presidente del movimento ‘Noi Centro’, Massimo Ferrarese, in merito al comportamento del ministro Patroni Griffi relativo al riordino delle Province.
“Abbiamo ascoltato - ha continuato Ferrarese - in un incontro con l’UPI tenuto presso il Ministero, le parole del Ministro che ci rassicurava sulla possibilità di realizzare una Provincia con doppio capoluogo, senza però doppiare gli enti periferici dello Stato.
Quanto a noi riferito è stato poi smentito dopo soli quindici giorni, ritenendola una ipotesi non realizzabile. Abbiamo nuovamente ascoltato il Ministro in un convegno a Lecce, dichiarare che avrebbe commissariato non solo i Presidenti delle Province cancellate ma anche di quelle rimaste.
Dopo quasi un mese invece, oggi leggiamo nel decreto che non commissaria né gli uni né gli altri, ma cancella tutte le giunte provinciali e che comunque quei Presidenti, eletti dai cittadini, anche quelli delle Province non penalizzate dalla legge, non finiranno il loro mandato naturale ma cesseranno il loro ruolo entro pochi mesi .
Abbiamo anche sentito le dichiarazioni del Ministro, relative agli organi di governo delle Province, che non sarebbero dovuti necessariamente essere localizzati nelle città capoluogo. Oggi invece il decreto 188, prevede che questi organi, avranno sede esclusivamente nel comune Capoluogo, e non potranno essere istituite sedi decentrate. Il Ministro, in più occasioni, - ha aggiunto Ferrarese- aveva ancora dichiarato che in caso di accorpamento automaticamente il comune capoluogo con maggior popolazione residente sarebbe diventato il nuovo Capoluogo. Oggi invece, sempre nel decreto, scopriamo che si possono anche fare accordi a maggioranza tra i comuni escludendo di fatto i Presidenti delle Province e riducendoli in questa fase a semplici ‘convitati di pietra’”.
“Non era mai accaduto nel nostro paese – ha insistito Ferrarese -, che un Ministro, di fronte a decisioni cosi importanti, avesse fatto tante dichiarazioni, determinando così le scelte della politica territoriale, per poi contraddirsi continuamente.
Non sappiamo quali siano state le reali motivazioni che abbiano portato il Ministro, a cambiare più volte idea, né sappiamo se queste scelte siano state fatte per agevolare alcuni territori, ma di una cosa siamo certi: che questa legge iniqua, superficiale e disordinata ha cancellato totalmente la nostra Provincia; ha eliminato gli enti periferici dello Stato dal nostro territorio; ha mortificato la Città capoluogo e la sua storia; ha sventrato la nostra terra, con i comuni che hanno dovuto scegliere tre direzioni diverse.
Tutto questo caos, ha addirittura impedito, ieri, alla Corte Costituzionale, di decidere in modo sereno rinviando sine die di sancire se le Province saranno enti di primo o secondo grado”. “Il Ministro – ha concluso Ferrarese – con l’art. 3 di questo decreto, ha ulteriormente privato di ogni potere decisionale tutti i Presidenti delle Province, delegittimandoli di fatto dal proprio ruolo ed ha trasferito di fatto la possibilità di eventuali accordi solo ai comuni capoluogo.
Cinque mesi fa, avevo lanciato l’allarme perché temevo questa fine, ma in molti hanno fatto finta di non capire. Purtroppo è accaduto”.

COMUNICATO STAMPA MASSIMO FERRARESE