Mesagne, 19/11/2012

Nip sull'Ufficio del Giudice di Pace

L’ AIGA di Brindisi ha espresso, qualche giorno fa, viva soddisfazione per le iniziative assunte dai comuni della fascia sud (S. Pietro Vern., Torchiarolo, Cellino S.M., San Donaci e San Pancrazio Sal.) e ovest di Brindisi (Francavilla Font., Ceglie Messapica e Villa Castelli) in favore della conservazione degli Uffici del Giudice di Pace di San Pietro Vernotico e Francavilla Fontana.
La città di Mesagne, invece, sembra ormai aver perso la sua occasione, visto che i termini per fare una proposta al ministero della Giustizia sono inesorabilmente scaduti il 13 novembre.
Preme ricordare che la segreteria del PD mesagnese, circa due mesi fa, nel commentare il d.lgs. 7 Settembre 2012 n. 156 che imponeva dei tagli alle circoscrizioni giudiziarie affermava: “…Una vera e propria batosta per la nostra Cittadina che oltre all’Ufficio del GdP, sarà privata anche del tribunale sezione distaccata di Brindisi…”, e quindi faceva un appello al Sindaco per salvare almeno l’ufficio del giudice di pace di Mesagne, individuandone la sede nell’attuale tribunale. L’opposizione, pur sottolineando come l’amministrazione Scoditti avrebbe potuto già trovare la soluzione gestendo meglio la riqualificazione dell’ex scuola Marconi, offrì sicura disponibilità e massima collaborazione per risolvere la questione, salvo rendere concreto quell’appello attraverso un vero piano di fattibilità e analisi dei costi/benefici, oltre ad un coinvolgimento delle amministrazioni locali limitrofe.
Dopo qualche giorno, purtroppo per il PD, fu lo stesso Sindaco a infliggere un colpo mortale all’iniziativa del suo partito attraverso un’affermazione molto discutibile: “Il tutto è legato alla conformazione delle nuove province- diceva il Sindaco - bisognerà vedere Mesagne di quale provincia farà parte….” E’ pressoché evidente il tentativo di divincolarsi da qualsiasi responsabilità, legando la questione delle circoscrizioni giudiziarie al riordino delle province, che paesi come Francavilla Font. e San Pietro V. a quanto pare, non si sono posti, salvaguardando invece il proprio territorio (come tra l’altro, è già accaduto per quanto riguarda San Pietro V., per il mantenimento dell’Ospedale). Ciò invece induce a credere semplicemente che non si voleva affrontare seriamente la questione, nonostante le sollecitazioni fossero arrivate da più parti politiche, probabilmente perché si era troppo impegnati a fronteggiare presunte crisi interne da ignorare completamente ogni iniziativa a difesa del territorio.
E così, crisi dopo crisi, l’amministrazione Scoditti, oltre ai tantissimi problemi che attendono ancora una risposta, ha determinato con il suo atteggiamento di evidente inerzia e incapacità ad amministrare la cosa pubblica, la chiusura della scuola “Mons. Armando Frano”, che costituiva un riferimento per tanti studenti e lavoratori, la lenta agonia dello storico Ospedale “San Camillo de Lellis”, e da ultimo la perdita di un importante presidio di legalità, quale appunto l’Ufficio del Giudice di Pace.

COMUNICATO STAMPA NUOVA ITALIA POPOLARE