Brindisi, 20/11/2012
Riordino Province: la posizione della Cgil
Il Decreto n.188/2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 6 novembre scorso, penalizza ancora di più i cittadini dei territori dove sono state soppresse le Province. Il comma 2 dell’articolo n.3 nel definire rigidamente che “ gli organi di governo delle province hanno sede esclusivamente nel Comune capoluogo di Provincia e non possono essere istituite sedi decentrate” traduce normativamente la volontà di questo Governo di andare contro il principio di un decentramento efficace di compiti e funzioni dello Stato per garantire la prossimità dei servizi ai cittadini e dà il colpo di grazia ad aree, come quella di Brindisi, che dalla sera alla mattina si sono viste private di qualsiasi autorevolezza o autonomia decisionale sul riordino stesso. Altro che democrazia partecipata: è esercizio di potere dall’alto senza via di scampo neanche di fronte alle serie specificità territoriali.
Dobbiamo pretendere un’interlocuzione diretta con il Governo, che non si limiti a consultare l’Ente Locale, quasi per grazia ricevuta, come previsto da un altro comma dello stesso decreto, ma che riconosca che i cittadini di Brindisi hanno diritto a conservare presidi dello Stato sul territorio per garantire livelli adeguati di legalità e sicurezza. Non si può dimenticare che abbiamo siti produttivi strategici nel settore energetico,chimico-farmaceutico ed aerospaziale, che rispondono in percentuale notevole in termini di fabbisogno nazionale e che nel contempo, sono considerati obiettivi sensibili in caso di attacchi terroristici. Non si può trascurare che siamo stati purtroppo la culla della SCU, che combattiamo ogni giorno contro il lavoro sommerso e che abbiamo raggiunto livelli drammatici in termini di disoccupazione. Abbiamo necessità che la rete dei servizi pubblici sia riorganizzata e resa efficace non cancellata. Attendiamo risposte da uno Stato garante in termini di una rete integrata di servizi socio sanitari, che rincorriamo da anni e che fanno di tante realtà del Sud presidi di serie B, rispetto a realtà che incamerano le risorse economiche dei cittadini pugliesi in termini di mobilità passiva. Dobbiamo pretendere di poter continuare il faticoso percorso territoriale intrapreso per un’ offerta di istruzione e formazione pubblica di qualità per i nostri ragazzi.
Sono queste le considerazioni di fondo alla base del documento che il gruppo dirigente della CGIL di Brindisi ha inviato all’Assise Comunale di Brindisi in occasione della seduta di oggi.
Ci auguriamo che gli atti normativi prodotti finora per il riordino istituzionale non diventino legge, perché così come sono stati definiti creano ulteriori discriminazioni e ingiustizie penalizzando oltremisura alcuni territori rispetto ad altri, costringendoli a dover affrontare un lungo periodo di incertezza totale rispetto all’attribuzione di funzioni e competenze su materie delicate che riguardano la vita quotidiana di intere comunità, nel momento più drammatico della crisi economica.
Ma se Brindisi, come Provincia, sarà definitivamente cancellata, facciamo appello a tutte le forze politiche e istituzionali di questo territorio a intraprendere una battaglia comune affinché i cittadini brindisini non vengano resi invisibili rispetto alla garanzia di diritti non negoziabili, che si rendono esigibili anche e soprattutto attraverso il mantenimento di un sistema decentrato e policentrico di servizi pubblici.
COMUNICATO STAMPA CGIL
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