Brindisi, 28/09/2013

Edipower, la RSU in vista del Consiglio Comunale del 30 Settembre

Di seguito riportiamo integralmente una lettera aperta inviata dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria della Centrale Edipower di Brindisi (composta da Dimonte, Liuzzi e Semeraro) al Sindaco di Brindisi, al Presidente del Consiglio comunale, ai Capi Gruppo Consiliari ed ai Consiglieri Comunali

Egregi Signori,
Apprendiamo dalla stampa che per il prossimo 30 settembre ’13 alle ore 9,00 è convocato il Consiglio Comunale di Brindisi, per discutere alcuni Ordini del Giorno presentati da vari gruppi consiliari, tra questi due che riguardano il Polo energetico brindisino.
Una discussione in un’assise istituzionale che, visto l’orario, impedisce la partecipazione democratica, come auditori, dei tanti lavoratori diretti e dell’indotto impegnati sui propri posti di lavoro, mentre si discute in merito a problematiche che possono pregiudicare il loro futuro e la presenza industriale sul nostro territorio.
Una discussione che rischia di non tener conto alcuno di quanto già depositato presso il Ministero dell’ambiente da parte di Edipower, sulle prescrizioni ambientali imposte dall’Autorizzazione Integrata Ambientale dello scorso settembre ’12 e contenute in un crono-programma di realizzazioni impiantistiche necessarie per la riduzione dell’impatto ambientale.
Una discussione che rischia, di anticipare una valutazione sul conseguente progetto che la Società si è impegnata a presentare al Ministero dell’Ambiente in queste settimane, nel quale si annuncia un ulteriore ridimensionamento del sito produttivo e un nuovo assetto industriale.
Una discussione che rischia di non tenere nella giusta considerazione in un’ottica di soluzioni concrete il futuro occupazionale degli attuali occupati diretti e dell’indotto.
Un Consiglio Comunale che su argomenti quali lo sviluppo sostenibile, industriale, portuale e produttivo in genere del territorio dovrebbe invece tener conto di contesti complessivi dei vari settori, e a nostro modesto avviso, avviare confronti democratici con vere e proprie audizioni di tutti i rappresentanti d’interesse, non ultimo le rappresentanze dei lavoratori.