Mesagne, 03/02/2014
Centrodestra: un tavolo di confronto su questione ISBEM
Di seguito riportiamo integralmente il testo di una richiesta inviata dai rappresentanti di Forza ItaliA, Mesagne Incalza E Nuova Italia Popolare, al Sindaco di Mesagne Franco Scoditti, al Presidente del Consiglio Fernando Orsini ed ai capi gruppo consiliari di maggioranza:
Oggetto: Concessione in uso ex convento dei cappuccini
Alla cortese attenzione delle SS. VV.
Come è noto, la questione della concessione in uso dell’ex convento dei cappuccini, è stata ampiamente trattata in questi mesi sia dalla commissione consiliare permanete preposta che in più sedute dal consiglio comunale. Appare evidente che nelle sedi istituzionali richiamate, tutte le forze politiche, che compongono l’assise comunale, non hanno espresso, in linea di principio, contrarietà nell’affidare l’immobile in oggetto all’ISBEM, in quanto le motivazioni addotte per concedere l’affido e le controprestazioni offerte dall’Istituto sono apparse congrue e meritevoli del suddetto affidamento. Tuttavia nel corso delle sedute del 9 luglio 2013 e del 24 settembre 2013, sono stati sollevati dubbi, da parte del Partito Democratico e dal Sindaco, di legittimità dell’Atto deliberativo proposto per l’approvazione al consiglio comunale. Si elencano alcuni dei dubbi sollevati:
mancanza nell’Atto di una relazione generale sull’argomento;
mancanza nell’Atto dei pareri favorevoli di regolarità tecnica;
correttezza della procedura a trattativa privata;
mancanza nell’Atto di una relazione tecnico estimativa sullo stato dell’immobile;
legittimità nel concedere in comodato gratuito l’immobile “de quo”.
Come si ricorderà nella seduta del 9 luglio 2013 il consiglio comunale ritenne di acquisire il parere del Segretario generale, Dr. Mauro Tamburrano prima di procedere all’approvazione dello schema di contratto di comodato proposto. Tale parere fu emanato in data 29 luglio 2013. Il Segretario Generale fugò molti dei dubbi sollevati nella citata seduta del 9 luglio e dichiarò che lo schema di comodato proposto dagli uffici era legittimo e in particolare, in merito alla possibilità di concedere il bene in comodato gratuito, il Dr Tamburrano, richiamò l’orientamento consolidato delle sezioni generali della Corte dei Conti secondo il quale “il principio generale di redditività di un bene pubblico può essere mitigato o escluso ove venga perseguito un interesse pubblico equivalente o addirittura superiore rispetto a quello che viene perseguito mediante lo sfruttamento economico dei beni”.
A tale principio sembra essersi senz’altro ispirata la II commissione consiliare permanente nella seduta del 27 giugno 2013 che all’unanimità si pronunciò in modo favorevole sulla concessione. Successivamente nella seduta consiliare del 24 settembre 2013, non pienamente soddisfatto e convinto del parere del Segretario Generale, il Sindaco propose un nuovo rinvio e si impegnò a richiedere un parere, sulla vicenda, alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti di Bari. Tale parere, acquisito al protocollo (n. 25256) del comune in data il 19 novembre 2013, nella sostanza ha chiarito i dubbi di legittimità dell’atto di comodato gratuito sollevati dal Sindaco, confermando di fatto quanto espresso nel parere del segretario generale in merito al concetto di redditività del bene pubblico e delle sue mitigazioni o esclusioni. Tuttavia la Corte dei Conti ha evidenziato che l’Ente concedente, in questi casi, dovrà considerare la possibilità di richiedere al soggetto beneficiario del bene pubblico consesso in comodato, l’accollo, oltre delle spese di manutenzione ordinaria anche di quelle straordinarie.
Non vi è dubbio che le indicazioni che si ritrovano nei pareri resi dalla Corte sono importanti per gli Enti che ne fanno richiesta; tuttavia, è pacifico che gli stessi esprimono un orientamento di cui bisogna senz’altro tener conto ma non sono certamente vincolanti. È indubbio, infatti, che la responsabilità delle scelte a livello locale ricade sempre su chi, secondo le competenze stabilite dalla legge, è chiamato a compierle, anche qualora la decisione sia conforme o difforme da quanto stabilito nel parere richiesto. Non di meno bisognerà considerare quanto l’ordinamento giuridico, in particolare il codice civile, stabilisce nei casi di specie, appunto nel contratto di comodato. Per tali motivi sarebbe stato utile, da parte del Sindaco, convocare, sentito il Presidente del Consiglio comunale, una riunione dei capi gruppo, dopo l’acquisizione del parere della Corte, per discutere sulle risultanze dello stesso, e in quella sede accogliere indicazioni, riflessioni da parte di tutte le forze politiche in merito al comportamento presente e futuro da tenere nei confronti di tutto il patrimonio immobiliare comunale oggi nelle disponibilità di privati e/o enti, fatta, comunque, sempre salva la discrezionalità di indirizzo politico che ricade in capo all’amministratore pro tempore. Ed inoltre sarebbe stato logico, prima di modificare lo schema di comodato proposto dagli uffici al consiglio comunale il 9 luglio 2013, vista la modifica di sostanza che si andava ad introdurre nel contratto, convocare la parte contraente per verificare la disponibilità ad accettare tale ulteriore accollo (spese di manutenzione straordinarie) o ad ascoltare proposte di collaborazione alternative. Queste le ragioni della richiesta di rinvio (questione sospensiva) avanzata nell’ultima seduta consiliare, che escludono qualsiasi polemico “processo alle intenzioni”, in quanto ci si è basati solo sulle intenzioni dell’amministrazione comunale di approvare lo schema di contratto così come risultava dalle carte messe a disposizione dei consiglieri comunali qualche giorno prima del consiglio comunale del 29 gennaio u.s. Non si può negare che nessuna proposta di confronto sulla questione vi è stata, da parte dell’amministrazione comunale, nei giorni che hanno preceduto l’ultima seduta consiliare, nonostante sollecitazioni in tal senso fossero pervenute da alcune forze politiche di opposizione.
Alla luce di tali considerazioni voglia il Sindaco verificare la possibilità di istruire un tavolo tecnico-politico sulla vicenda, dando anche la possibilità, in quella sede, di adire la parte interessata alla concessione dell’ex convento dei cappuccini. A nostro avviso il luogo naturale deputato è la commissione consiliare permanente preposta anche alla luce della lettura del suo ultimo verbale (II commissione) d’interesse, quello del 27 giugno 2013, dove alla fine della discussione finale la stessa commissione dichiarava di rimanere in attesa di una proposta formale di convenzione da parte dell’Ufficio preposto. Come è noto alla commissione non è mai arrivata alcuna proposta e dunque non si è mai pronunciata sul contenuto del contratto di comodato. Potrebbe farlo dunque in questa occasione viste le evidenti novità e modifiche. Tuttavia qualsiasi altra sede di confronto che si vorrà scegliere sarà utile a dirimere una questione che sta a cuore ai cittadini mesagnesi ma anche, come già prima evidenziato, a tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale che all’unisono riconoscono il contributo che un Istituto come l’ISMEB da alla nostra comunità sia nel campo nella ricerca scientifica che nelle opportunità ed occasioni che offre ai giovani della nostra terra.
In attesa di un positivo riscontro di inviano distinti saluti.-
|