Brindisi, 25/03/2011
Fotovoltaico, Uil: "i problemi non si risolvono col senno di poi"
Col senno di poi non si risolvono i problemi del fotovoltaico.
La UIL provinciale per essere chiari non è contraria all'energia rinnovabile, eolica o al fotovoltaico che sia,
ma prima di permettere di aprire la cantierizzazione di impianti in maniera selvaggia nelle campagne
brindisine, lo abbiamo detto più volte, sarebbe stato indispensabile incontrarsi con il Sindacato per affrontare
non solo il problema degli insediamenti ma anche per conoscere i progetti, la loro legittimità dal punto di
vista legislativo e contrattuale.
Diciamo questo perché era necessario conoscere se erano state rispettate le regole imposte dalle Istituzioni
per gli investimenti, e vincolarle con clausole precise a garanzia del rispetto dei contratti di lavoro per il
personale addetto alla costruzione di tali impianti.
Non essendoci stati questi incontri preliminari e nessun vincolo istituzionale a garanzia di queste esigenze da
parte delle committenti, oggi si stanno evidenziando tutte le contraddizioni e le proteste con le denunce di
sfruttamento nei confronti dei lavoratori che sono trattati come schiavi.
Di fronte a questa situazione, messa in evidenza dalla UIL Provinciale fin dal settembre 2010, è
tardivamente iniziato il balletto di coloro che si sono auto nominati paladini delle regole e delle leggi, solo
per farsi notare, anche se nulla è cambiato.
La classica chiusura della porta della stalla dopo che tutti i buoi hanno avuto la possibilità di scappare.
Dobbiamo riconoscere che la situazione, colta in tempo anche dalle denunce del Presidente della Provincia
Ferrarese, è sfuggita di mano ed è diventata drammatica.
Lo dimostra ciò che si sta verificando: una mobilitazione massiccia dei lavoratori, la maggior parte extra
comunitari, che hanno lavorato 12/16 ore al giorno e che sono stati non solo sfruttati, ma anche truffati,
perdendo tutto ciò che hanno guadagnato faticosamente ed a condizioni di lavoro e di sicurezza personale
disumane.
La protesta è dilagata con azioni eclatanti fino ai blocchi stradali sia nella nostra città che a Lecce e nelle
rispettive provincie.
Dopo le tante denunce la magistratura ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato di induzione e
sfruttamento della schiavitù.
Oltre a questo la UIL di Brindisi denuncia che nell'ambito sanitario ci troveremo a breve con i lavoratori
dell'indotto che perderanno il loro posto di lavoro a causa dell'attuazione del Piano di riordino sanitario
regionale che, oltre a ridurre posti letto, prevede la chiusura di alcuni ospedali.
Ci riferiamo ai lavoratori dipendenti delle cooperative, sia quelli delle pulizie che degli addetti alle mense,
portantini, ecc.
Un altro problema sociale che si sta allargando, man mano che il piano sanitario va avanti.
È una questione da affrontare subito perché a differenza del lavoratore diretto che vedrà almeno una collocazione sicura in altre strutture dell'ASL che procurerà sicuramente disagi dovuti alla loro mobilità territoriale, i dipendenti delle cooperative non hanno questa garanzia.
Che fine faranno?
Perché il piano non prevede soluzioni alternative per queste maestranze?
Questo piano ha un chiaro ed unico obiettivo: recuperare il disavanzo di 450milioni di euro che il
governatore della regione Puglia Vendola deve realizzare per rientrare nel patto di stabilità senza rischiare di
essere commissariato.
Questo piano non produrrà nessun miglioramento del servizio sanitario regionale, ma solo ricadute negative
nei confronti dei cittadini e dei lavoratori.
Il Sindacato confederale deve assumere precise posizioni in merito per rivendicare a questi ultimi la
continuità lavorativa senza rischiare di trovarsi da un giorno all'altro nella lista di disoccupati, senza nessuna
possibilità di lavoro.
La UIL di Brindisi propone quindi l'apertura di un tavolo confederale provinciale tra Istituzioni e parti
sociali per affrontare i problemi senza aspettare che la grave situazione che si è determinata in questi settori
non si aggravi ancora di più fino a sfociare in momenti di disperazione non più controllabili.
COMUNICATO STAMPA UIL A FIRMA DEL SEGRETARIO PROVINCIALE ANTONIO LICCHELLO |