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Brindisi, 26/03/2011
Arci: il grande bluff dell'accoglienza
Chi è profugo e chi è clandestino, lo stabilisce il fato o direttamente il ministro, a seconda dei casi.
Gli stessi migranti arrivati in questi due mesi in Italia possiamo già trovarli a Parigi, perché scappati da un centro d'accoglienza senza essere stati identificati, o in un centro per richiedenti asilo, con la domanda firmata senza nemmeno essere stati informati di quel che facevano, o in un centro di detenzione senza aver avuto la possibilità, pur chiedendolo, di presentare richiesta d'asilo, oppure per strada, dopo aver lasciato le impronte digitali alla polizia e quindi non potendo uscire dall'Italia, o ancora in quel “villaggio della solidarietà”, approntato a Mineo, provincia di Catania, in mezzo al nulla. Come in mezzo al nulla è nato il nuovo CIE di Manduria, a pochi passi dalla provincia di Brindisi.
Il tutto senza un criterio, una spiegazione. Un terno al lotto, giocato sulla pelle dei giovani migranti e delle popolazioni interessate.
Chi ha deciso per i giovani migranti presenti nei CIE che quella era la loro giusta collocazione e che non c'erano i requisiti per la richiesta d'asilo? E chi ha deciso che invece altri potevano presentare la domanda?
Molti stavano nello stesso gruppo, non hanno capito niente di quello che, in entrambi i casi, gli stava capitando e adesso sono disperati. Per questo si stanno ribellando ovunque, anche con atti di autolesionismo - a cui il CIE di Restinco non è affatto nuovo - e tentati suicidi.
E la loro disperazione e la loro rabbia saranno maggiori quando sapranno che, dopo le migliaia di euro pagate agli scafisti, corrono il rischio di essere rimpatriati con la forza nel paese da cui sono scappati, in cerca del proprio futuro.
Così come – fatte le debite proporzioni – giovani in cerca del proprio futuro, spesso negato nella propria terra d’origine, sono quelli di tutti gli altri sud del mondo, compreso il Salento e la provincia di Brindisi. «Non vogliamo ricchezza – urlano i giovani migranti – vogliamo libertà!»
COMUNICATO STAMPA
ARCI – COMITATO TERRITORIALE BRINDISI
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