Brindisi, 05/04/2011

CDR a Cerano: i Verdi chiedono le dimissioni dell'Ass. Mevoli

La situazione ambientale di Brindisi è talmente complessa ed incisiva sulla salute della cittadinanza che ha bisogno di personale politico altamente qualificato ed in grado di program-mare azioni capaci di indurre ad un miglioramento delle performance ambientali delle aziende insediate ed iniziare ad uscire dalla così detta “area di crisi ambientale”.
La recente approvazione della Delibera di Giunta comunale n. 130 del 30 marzo scorso, con la quale si approva l’atto di indirizzo per il procedimento AIA di Edipower ed ENEL ed in particolare, per questa ultima, si “condivide la proposta di conferimento del CDR prodotto dall’impianto comunale di trattamento dei rifiuti del bacino BR/1 in sostituzione del quantitativo di carbone nel limite del 5%..... omissis..”, inquadra in maniera emblematica quanto prima riportato, aggravato dal fatto che questa Delibera non vede né la firma e né la presenza dell’Assessore all’Ecologia.
E’, a nostro avviso, ingiustificata l’assenza dell’Assessore all’Ecologia dalla Giunta ed ancor più il proprio assordante silenzio che, nel qual caso, assomiglia più ad un “silenzio assenso” pur di non perdere la così detta poltrona.
Conoscendo l’onestà intellettuale dell’Assessore Mevoli e la propria maggiore predisposizione per i problemi del sociale, eviti di continuare a fare una magra figura, reagisca alla volontà di non accettare la combustione del CDR nella centrale di Cerano e faccia un atto di coraggio: Si dimetta!!!
Le dimissioni sono ancora più giustificate se si entra nel merito della delibera e ci si rende conto che questa è stata fatta in fretta, oppure a “quattro mani”.
Nel merito si evince che:
- il riferimento nella Delibera al comma 7 dell’art. 29-quater del Codice dell’Ambiente (ex Dlgs 152/2006) appare del tutto ingiustificato in quanto nella stessa delibera non si riporta alcuna prescrizione per la salvaguardia della salute dei Cittadini e nè in merito al monitoraggio ed al controllo degli impianti e delle emissioni nell’ambiente.
- Al contrario, si delibera addirittura di valutare la possibilità di conferire il CDR prodotto dall’impianto del comune “in sostituzione od in alternativa al conferimento delle bio-masse …” Siamo all’assurdo!!! Si chiede di bruciare il CDR al posto delle biomasse previste, come se queste fossero costituite da polimeri clorurati plastici!!!
- Vi è l’assurda confusione che il CDR prodotto dall’impianto di Brindisi e nella quantità di 70.000 t/a debba provenire solo dall’ex ATO BR/1 e l’estensore/i della Delibera non si rende conto che per produrre quel quantitativo di CDR vi è la necessità di acquisire presso l’impianto tutto il RSU prodotto dalla Provincia;
- Si persiste nel deliberare che 70.000 t/a di CDR prodotto dall’impianto di Brindisi costituisca il 5% del carbone; magari fosse così, avremmo in combustione solo 1,4 milioni di tonnellate di carbone!!! Invece abbiamo ben 7 milioni di tonnellate di carbone in combustione ed il 5% corrispondono a ben 350.000 t/a.
- La delibera, nella parte finale della relazione ed a firma del dirigente e del Sindaco, riporta che in alternativa alla combustione del CDR nella centrale Enel: “è proprio possibile prevedere un ulteriore impianto di recupero energetico all’interno della zona industriale…”
Altro assurdo!!!! Bruciare e/o gassificare il CDR in apposito impianto “a caldo” significa aumentare la “bolla” di inquinamento ambientale esistente a Brindisi.

In definitiva, vorremmo sapere cosa nasconde il silenzio assordante dell’Assessore all’Ecologia?
La combustione del CDR nella centrale dell’ENEL rappresenta forse un diversivo rispetto alla volontà di accettare un impianto di smaltimento “a caldo” del CDR?
Intendiamo rammentare che nel 2000-2002 la popolazione di Brindisi non ha accettato la realizzazione di una così detta “torcia al plasma” (pirolisi spinta) in grado di portare in combustione il CDR alla temperatura di circa 4.000 °C e con l’emissione di soli “gas d’acqua”; fra l’altro il Comune di Brindisi, non essendo allora la pirolisi ancora riportata nella normativa ambientale vigente, ebbe la capacità di far produrre una Delibera interministeriale (Ambiente, Sanità e Sviluppo Economico) con la quale si abbattevano di oltre il 20%, come limite della torcia, le emissioni prodotte e previste dalla normativa e da un comune inceneritore.
In questa città, si ha l’impressione di fare continuamente dei passi indietro e l’episodio del CDR rappresenta il massimo dell’aberrazione della programmazione politica.
In definitiva, l’assessore all’Ecologia o parla e chiarisce la sua assenza in giunta o faccia ammenda e si dimetta.

COMUNICATO STAMPA VERDI BRINDISI