Brindisi, 16/05/2011
Banca del Mezzogiorno, Curto (Udc): "Pochi soldi, nessuna idea"
“Porre un tetto di 100 mila euro come limite massimo di finanziamento della Piccola e Media Impresa Meridionale equivale a condannare il Sud ad un nanismo industriale perenne, con tutto ciò che ne consegue in termini di competitività e di presenza sui mercati nazionali ed esteri”. A dichiararlo è il vicecapogruppo Udc in Consiglio regionale, Euprepio Curto.
“Se nelle intenzioni del Ministro Tremonti – ha proseguito Curto – la realizzazione di un sistema d’imprese lillipuziano è sufficiente per vincere la sfida della competizione globale, allora vuol dire che anche il più lucido ministro dell’attuale Governo nazionale è nel pallone”.
“Eppure – ha proseguito Curto – sarebbe stato sufficiente guardare con un po’ di attenzione in più agli esempi fornitici dal panorama europeo per comprendere quali siano state le esperienze positive da mutuare e quali da scartare. Così come sarebbe stato opportuno chiarire puntualmente quale debba essere la mission del nuovo istituto di credito”.
“Così – ha incalzato l’esponente politico Udc – se da un lato si ipotizza un fondo di 200 milioni di euro derivante dalle presenze di Mcc, Bancoposta , Banche popolari e Credito Cooperativo, che è, si badi bene!, inferiore a quanto stanziato circa quindici anni fa dalla Welsh Developement Agency ( l’Agenzia per lo Sviluppo del Galles ), e cioè a favore di una regione molto più piccola del nostro Mezzogiorno, nulla si dice rispetto alla infrastrutturazione delle nostre aree industriali che da sempre costituisce la palla al piede delle Piccole e Medie Imprese Meridionali”.
“In sostanza – ha concluso Curto – da quel che appare, la Banca del Mezzogiorno potrà semmai essere utile per qualche intervento a pioggia, necessario per tenere buona qualche clientela e qualche feudo elettorale, giammai per rilanciare il Sud del Paese”.
COMUNICATO SERVIZIO STAMPA CONSIGLIO REGIONALE PUGLIESE
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