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Brindisi, 11/11/2011
Femca Cisl: "riattivare l'osservatorio provinciale sulla chimica"
Gli ultimi provvedimenti del CTR e dell’Arpa Puglia sulle principali aziende del settore
Chimico e Farmaceutico brindisino, Polimeri Europa e Sanofi Aventis, per fortuna mitigati dagli
interventi normativi e correttivi messi in piedi dalle istituzioni e dalle aziende stesse, fanno
emergere quanto labile è la soglia di garanzia dei livelli produttivi territoriali.
Se a questo si aggiungono le scelte strategiche aziendali, oramai sempre più orientate a
limitare le perdite, o meglio a massificare i profitti, delocalizzando verso aree geografiche a minor
costo del lavoro, maggiore celerità autorizzativa e meglio asservite logisticamente, evidenti sono
le preoccupazioni sul mantenimento dei livelli occupazionali, con pesanti ricadute sulla già
martoriata economia locale.
Quanto accaduto e quanto ancora continua ad accadere nei confronti del tessuto
industriale brindisino, impone a tutti i soggetti interessati, Amministrazioni, Istituzioni Locali, Enti,
Associazioni di Categoria, OO.SS. e Forze Politiche una attenta riflessione, che partendo dalle
potenzialità che il nostro territorio offre, passando attraverso le occasioni mancate, giunga ad
individuare un percorso condiviso, atto a cogliere le opportunità che si vengono a creare,
coniugando il rispetto delle Leggi e delle Normative con la presenza industriale, ed occupazionale.
L’esempio lampante sono la Polimeri Europa che nel nuovo Piano Industriale 2011-2013
ha programmato importanti investimenti atti a potenziare a Brindisi il business dell’Etilene e dei
suoi derivati, sacrificando altri stabilimenti meno efficienti; e la Sanofi Aventis, che nel
recentissimo Business Plan, ha si identificato Brindisi polo mondiale dei prodotti farmaceutici da
fermentazione, oltre che centro di sviluppo e ricerca clinica, ma in una riorganizzazione generale
dell’assetto Italia che vede l’imminente riduzione di circa 500 dipendenti in tutte le aree di
business, dalla sede (amministrazione delocalizzata), alla ricerca e sviluppo (chiusura centro
ricerche), dalla produzione (riassetto produttivo di alcuni stabilimenti), alla informazione
scientifica del farmaco (pesante taglio di unità lavorative nell’intera rete).
Grandi opportunità di rafforzamento e sviluppo degli stabilimenti brindisini, vincolati però
da scelte fondamentali che il Territorio tutto, con responsabilità, deve saper assumere, altrimenti
inevitabilmente rischieremo di dover continuare ad assistere a diverse scelte aziendali.
La Femca Cisl di Brindisi consapevole che coniugare l’industria con la tutela della salute,
della sicurezza e dell’ambiente è una equazione risolvibile, ritiene necessario recuperare un
rapporto costante e corretto tra i vari soggetti interessati, tra tutti la Città con le sue eccezioni, e
le Aziende, al fine di uscire dall’empasse di posizioni ideologiche di parte, che determinano
soltanto pericolose strumentalizzazioni, e operare insieme al fine di favorire investimenti
compatibili con le tutele dei lavoratori e della cittadinanza.
Nell’interesse comune di non disperdere le occasioni produttive ed occupazionali che le
grandi Aziende ancora oggi intendono realizzare nell’area industriale di Brindisi (Sanofi Aventis,
Polimeri Europa, Lyondellbasell, Brindisi Lng, ecc.) la Femca Cisl di Brindisi ritiene fondamentale il
coinvolgimento di tutti attraverso la riattivazione immediata dell’Osservatorio Provinciale sulla
Chimica, strumento deputato a definire con chiarezza ogni situazione industriale in essere e a
porre le basi necessarie all’attrazione di nuovi investimenti sostenibili.
COMUNICATO STAMPA FEMCA CISL |