Brindisi, 22/11/2011

Amministrative, Valentino: "fare le primarie di coalizione"

A dar fede ai sondaggi che circolano sugli organi di informazione, se si votasse oggi, i partiti del centro-sinistra avrebbero la maggioranza dei consensi nel paese. Anche nella nostra città, dopo 8 anni di governo di centro-destra si avverte con decisione nell’aria un forte vento di cambiamento. Di fronte a queste premesse così favorevoli si assiste invece da parte di molti partiti e movimenti progressisti ad uno straordinario impegno volto non tanto ad unire quanto a disperdere le energie in campo.
Storicamente se si eccettua il secondo mandato di Antonino, dove l’ex-sindaco vinse in maniera quasi plebiscitaria, nella nostra città le vittorie o le sconfitte di una coalizione hanno sempre viaggiato sul filo dei mille voti in più od in meno.
Emarginare pertanto per veti incrociati o sterili distinguo alcune forze politiche apparentemente “minori” potrebbe tradursi con elevata probabilità nell’ennessima sconfitta in un’elezione che altrimenti sembrerebbe già vinta in partenza.
E’ comprensibile il desiderio del PD, quale partito più suffragato, di imporre un suo candidato al resto della coalizione. Ma in assenza fin’ora di un nome convincente e carismatico, capace da fare da collante all’intero cartello elettorale, ci sembra altrettanto comprensibile il pensiero di chi rifiuta i “diktat” imposti da Roma o le alchimie preconfezionate in “laboratorio” invocando il confronto democratico per stabilire sulla base del consenso e del radicamento nel territorio la persona più adatta a rivestire la carica di primo cittadino.
Per “trovare la quadra” a nostro giudizio esiste un minimo comune denominatore che è costituito dalle primarie di coalizione. Riteniamo infatti che la gente voglia avere un ruolo sempre più attivo nelle scelte che condizioneranno il proprio futuro e quello dei propri figli. Compito delle segreterie di partito deve essere unicamente quello di trovare un equilibrio tra le diverse anime della coalizione concordando un programma politico comune e condivisibile da parte di tutti.
La scelta del leader invece deve passare per un avallo popolare, unica vera spinta propulsiva che può condurre alla vittoria. Si dice che la democrazia sia un sistema politico imperfetto, ma che al momento non ne esistono di migliori.
Analogamente si può dire che le primarie pur avendo diversi aspetti negativi (con particolare riferimento alla indubbia tendenza a privilegiare il populismo sulla razionalità della scelta) rappresentano l’unico modo di avvicinare la gente alla politica rendendola protagonista e coinvolgendola anche emotivamente nei passaggi successivi.
Non ci si illuda infatti che la somma delle percentuali di voto di due o tre partiti sia la chiave giusta per capire se un’elezione può essere vinta o persa. In politica non sempre la somma di 1 + 1 fa due.
C’è un aspetto imponderabile che è quello del coinvolgimento emotivo dell’elettore, il farlo sentire partecipe di uno sforzo collettivo per conseguire un risultato difficile ed insperato che svolge a nostro giudizio un ruolo chiave. Le primarie racchiudono in se questo fascino e questa sfida.
Anche a rischio di vedere perdere il nostro candidato è giusto affrontarle a testa alta ed accettarne il responso qualunque esso sia, collaborando lealmente con chi risulterà vincitore alla realizzazione del programma elettorale ed alla vittoria dell’intera coalizione.

COMUNICATO STAMPA SALVATORE VALENTINO - CONSIGLIERE COMUNALE USCENTE GIÀ CAPOGRUPPO “DEMOCRATICI E REPUBBLICANI”