Brindisi, 01/12/2011
Crisi economica, UdC: "sostenere aziende e imprenditori locali"
Nella riunione indetta dal Presidente della Provincia per illustrare i contenuti del “Patto per Brindisi” teso a cominciare a discutere e proporre iniziative per sollevare dalla crisi economica il territorio brindisino, il Presidente ha tracciato alcune delle più importanti difficoltà che quotidianamente il territorio deve affrontare. Anche il Presidente della Camera di Commercio in una recente intervista ha tracciato un quadro della situazione Brindisi abbastanza problematica ma dice cha ha già preparato un programma da sottoporre alla Giunta per fronteggiare un momento così delicato. Ci preme evidenziare a chi di competenza alcune riflessioni utili al dibattito per contribuire con proposte o suggerimenti, anche perché è necessario oggi più che mai in quanto la crisi che a livello nazionale stiamo attraversando aggrava sempre di più le realtà locali.
Oggi fare impresa, investire o produrre diventa sempre più difficile, la mancata crescita produttiva ed occupazionale si rileva, in un insieme di ritardi, assurdità normative e burocratiche, piccole o grandi che impediscono a chi vuole investire e assumere di farlo.
Quella cultura del sospetto da incertezza, l’immobilismo ha un costo negativo a carico sempre del più debole, le regole non sono chiare, le norme cambiano di continuo a volte in corso d’opera, la mancanza della tutela del credito, l’irrigidimento del sistema bancario che non aiuta l’impresa, anzi. Equitalia ormai è proprietaria della maggior parte delle aziende, gli Enti non pagano se da parte loro non sta tutto in regola (si legge dagli organi d’informazione che ci sono società che aspettano la liquidazione delle fatture per lavori eseguiti o prestazioni effettuate mesi, e non potendo adempiere, di conseguenza, al pagamento delle proprie spettanze vengono bloccate per mancato pagamento di bolli auto o Tarsu, “dice Equitalia”) o gli agricoltori che ormai si vedono vendere all’asta interi appezzamenti di terreno, costati anni di sacrifici. Si deduce pertanto che la burocrazia è e rimane complessa, (invece di abbreviare i procedimenti, li complica) all’imprenditore che produce e rischia, mancano le vere agevolazioni fiscali per gli investimenti, la revisione dell’Irap e la chiarezza delle norme. E’ assurdo che imprenditori piccoli o grandi, gli agricoltori e gli artigiani passano tanto tempo negli uffici a compilare carte o peggio ancora pagare dei collaboratori solo per girare gli uffici.
Pertanto auspichiamo che il tavolo o la task force per combattere la crisi in provincia di Brindisi possa a breve intervenire su chi di competenza ad livelli più alti o comunque tutti i partecipanti al Patto per Brindisi, possano in deroga agli accordi convenzionali, quanto meno, sensibilizzare tutti i loro associati ed Enti a migliorare questi che vanno dalle semplificazioni amministrative alle facilitazioni e flessibilità e anche nel rispettare i tempi di liquidazione delle fatture/credito, (magari trattenendosi un 5 o 10 % da liquidare a fine lavori) in quanto, quest’ultimo punto rappresenta un altra piaga, ormai incancrenita, in provincia di Brindisi la media dei ritardi nella liquidazione delle fatture supera i 4 mesi, tali ritardi determina un costo negativo in termini di maggiori oneri finanziari per la filiera.
Incominciamo, per rilanciare l’economia dall’esistente, cominciamo con il venire incontro alle aziende e gli imprenditori locali che vogliono continuare a vivere e potenziare i loro servizi, di conseguenza con l’aumento del lavoro si avrà anche la necessità di assumere altro personale, incominciamo cioè a dare impulso alle politiche di rilancio per il territorio perché in questo momento di crisi dobbiamo dare un segnale forte per essere competitivi ognuno con le proprie competenze e possibilità.
COMUNICATO STAMPA UDC - COORDINAMENTO CITTADINO DI BRINDISI
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