Brindisi, 24/02/2012
Adoc su crisi del commercio e riapertura corsi al traffico
In riferimento alle notizie di stampa riportate in data
odierna circa la possibile riapertura dei corsi al traffico
veicolare ed in considerazione delle reazioni percepite sia
tra glia addetti ai lavori che tra i cittadini, l’ADOC di
Brindisi ritiene utile alcune considerazioni.
Pur rispettando
le opinioni altrui, ma sopratutto il lavoro di centinaia di
famiglie che di commercio vivono, pensiamo ancora una volta
riduttivo e superficiale continuare a confinare i problemi
economici di una città e di un settore in particolare
all’interno di esternazioni che andrebbero certamente riempite
di contenuti. Quando parliamo di contenuti ci riferiamo a
valutazioni e studi approfonditi circa i problemi relativi
alla mobilità urbana alla vivibilità della città, alla crisi
economica che le famiglie vivono e alla desertificazione
demografica, tutti temi che sono strettamente correlati con
quanto di peggio sta avvenendo nel comune capoluogo.
Solo
l’azione sinergica tra amministrazioni locali, associazioni di
categoria e rappresentanze dei consumatori possono dare
risposte ai problemi sopra citati. Come nostra consuetudine
poniamo interrogativi e nel contempo proposte per superare le
criticità. Che senso ha dare incentivi al commercio per il
rifacimento delle insegne luminose o per l’arredo urbano
quando tutti sanno che in tali ambiti non si investe non per
la mancanza di liquidità ma per le tasse che gravano su tali
interventi? Di insegne spente o coperte la città ne è piena!!!
Sarebbe, quindi, auspicabile una detassazione per incentivare
tali migliorie destinando le risorse disponibili a progetti di
sviluppo delle rete commerciale e per il potenziamento dei
servizi rivolti ai cittadini - consumatori.
Quando parliamo di
centro storico e delle problematiche che lo attanagliano mai
un cenno alla ripopolazione con misure incentivanti per le
giovani coppie e/o per le famiglie in generale. Riportare vita
nel cuore della città vorrebbe dire riattivare positivamente
servizi, economia ma soprattutto rianimare una parte della
città che è in stato comatoso e non per l’assenza delle auto,
semmai ciò dovrebbe essere un punto di forza così come avviene
in tutte le città del mondo civilizzate.
Auspichiamo su tali
temi un confronto aperto senza strumentalizzazioni di
carattere politico, il rischio in questo frangente è alto,
ricordando sempre che abbiamo a che fare con la sopravvivenza
di migliaia di nostri concittadini ed è bene evitare
tentennamenti o ulteriori inutili perdite di tempo.
COMUNICATO STAMPA ADOC
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