Brindisi, 20/04/2012
Rigassificatore, Italia Nostra dopo la sentenza del Tribunale di Brindisi
Il Tribunale di Brindisi, con sentenza del 13 aprile 2012, ha disposto la confisca della colmata di Capobianco,
il sito - a ridosso del centro abitato di Brindisi - dove la British Gas intende costruire un rigassificatore.
Il provvedimento era stato preceduto, alcuni giorni prima, dalla negazione del Nulla Osta di Fattibilità da
parte del CTR Puglia.
Tali atti fanno giustizia di una storia spesso travisata e mistificata, soprattutto da chi nutre interessi
contrastanti con quello collettivo e con il bene della comunità; per la loro portata, le due decisioni
imprimono una svolta e, in qualche misura, restituiscono e riconoscono alla collettività quel senso della
legalità e del diritto che avrebbero dovuto fondare scelte decisive – e per certi versi storiche – per lo
sviluppo del territorio brindisino.
Italia Nostra, che si era costituita per prima parte civile nel processo, non può che esprimere grande
soddisfazione e vicinanza alla popolazione brindisina, agli Enti locali e alla Regione Puglia che da undici anni
lottano fianco a fianco per vedere riconosciute le propri ragioni e il diritto di poter scegliere il proprio
futuro.
I cittadini hanno in questi anni pagato un pesante tributo, in termini socio-economici e di crescita,
sacrificando loro malgrado il bene comune sull’altare dei cosiddetti “interessi nazionali” spesso perseguiti,
come la storia del rigassificatore dimostra, con iter poco chiari, richiamando più volte l’attenzione della
Magistratura.
Invitiamo il Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo a rivedere, alla luce di tali recentissimi sviluppi, l’intera
questione del rigassificatore di Brindisi per porre fine ad una storia che, stando ai fatti processuali, si è
rivelata intrisa di abusi, illegittimità e corruzione: segnatamente, li invitiamo a ritirare le autorizzazioni che
già allo stato sono sospese.
È appena il caso di far notare ai suddetti Ministeri che gli interessi dei cittadini e di un territorio sono
prioritari rispetto a quelli di una multinazionale.
COMUNICATO STAMPA
ITALIA NOSTRA |