Brindisi, 31/10/2012
Legambiente sull'operazione Cenerentola
Nonostante l’ottimo lavoro delle forze dell’ordine nella provincia di Brindisi, sul fronte del ciclo illegale dei rifiuti, nel 2011 sono state accertate 74 infrazioni, denunciate 94 persone ed effettuati 60 sequestri.
“La Puglia torna a far parlare di sé con un ennesimo caso di smaltimento illecito dei rifiuti, in un’area già messa a dura prova dall’inquinamento ambientale prodotto dalle centrali a carbone Enel ed Edipower. La situazione ambientale del territorio brindisino presenta criticità non meno gravi di quelle che assillano Taranto e a ciò si aggiunge il problema dei rifiuti pericolosi interrati nelle campagne del brindisino” affermano Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia e Fabio Mitrotti, presidente del Circolo di Brindisi, all’indomani della notifica dei 18 avvisi di garanzia nel brindisino.
Legambiente esprime apprezzamento per il lavoro degli inquirenti ma mostra grande preoccupazione per le modalità con le quali, ancora oggi, si conferiscono i rifiuti pericolosi a ditte non autorizzate che, spesso, non presentano i requisiti idonei per il loro corretto smaltimento, provocando gravi danni ambientali e sanitari per l’intera popolazione.
Sin dalla metà degli anni Ottanta Legambiente aveva posto l’attenzione sul fenomeno dello smaltimento irregolare delle ceneri di discariche della zona e sul trasporto irregolare delle stesse in impianti fuori regione ma, oggi, purtroppo, poco è cambiato rispetto al passato.
Sul fronte del ciclo illegale dei rifiuti, stando al Rapporto Ecomafia 2012, Brindisi è quarta fra le province pugliesi, con 74 infrazioni accertate, 94 persone denunciate e 60 sequestri effettuati.
Legambiente si costituirà parte civile nel processo che vede imputati i dirigenti dell’Enel e gli imprenditori per i danni creati dalle polveri di carbone della centrale.
COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE PUGLIA |