Brindisi, 07/11/2012
Riordino Province: Consales risponde alle polemiche
“Il riordino delle Province in Puglia rischia di trasformarsi in una sagra delle ipocrisie. Ed i rapporti personali certamente non c’entrano: quindi il mio amico Presidente della Provincia di Taranto non si offenda”.
Lo afferma il Sindaco di Brindisi Mimmo Consales in relazione alle polemiche sviluppatesi dopo la firma, da parte di diciassette sindaci della provincia di Brindisi, di un documento con cui si ‘auspica’ la nascita di una grande provincia dell’area jonico-salentina.
“L’argomento è già tanto delicato da non richiedere che gli attori in campo cambino le carte in tavola. La realtà – afferma Consales – è che Comune e Provincia di Brindisi hanno detto da settimane che la migliore soluzione per tutti era quella della grande provincia, capace di imporsi al pari dell’area metropolitana di Bari e della provincia Foggia-Bat. In questa ottica era stato organizzato un incontro a Brindisi con gli amministratori di Lecce e di Taranto, ma in quella sede solo il Sindaco di Taranto non fece mancare la sua presenza. Proprio con Stefàno, pertanto, dopo aver avuto chiari segnali di disponibilità da parte del Ministero per una provincia con due capoluoghi, ipotizzammo una soluzione di questo tipo fra Brindisi e Taranto. In quel caso la città di Brindisi, a malincuore, avrebbe rinunciato (almeno in questa fase) alla grande provincia pur di mantenere lo status di capoluogo di provincia. Sta di fatto che il Comune di Taranto non ha mai deliberato in questo senso e che il Ministero ha fatto dietro front, escludendo la possibilità dei due capoluoghi. Una circostanza, quest’ultima, che ha allontanato dalla provincia ‘Brindisi – Taranto’ i primi otto comuni che hanno utilizzato lo strumento della contiguità con Lecce, anche attraverso l’effetto domino. In tutte queste settimane ci saremmo aspettati qualche segnale di apertura da parte di Presidente e Sindaco di Taranto ed invece ci si è limitati a tenere in conto Brindisi solo come ‘massa critica’ per poter raggiungere i ‘numeri’ necessari per dar vita ad una provincia autonoma. La verità, con la solita franchezza che mi contraddistingue, è questa – afferma ancora il Sindaco di Brindisi – e nessuno può trasformarla a suo uso e consumo. Il Sindaco di Brindisi, pertanto, non poteva far altro che difendere la sua terra ed i suoi concittadini, evitando una semplice annessione a Taranto nell’ambito di una provincia piccola e poco rappresentativa. Da qui la proposta di rilanciare la grande provincia jonico-salentina. Nel frattempo, altri comuni del Brindisino hanno deciso autonomamente di chiedere di far parte della provincia di Lecce, pur credendo fermamente (vedi documento sottoscritto l’altro giorno a Brindisi) nel progetto della grande provincia. Il Consiglio Comunale di Brindisi deciderà in maniera definitiva il prossimo 12 novembre, sapendo già, però, che tutti i comuni confinanti hanno già chiesto l’adesione a Lecce e che non esiste più alcun collegamento geografico tra la mia città e la provincia di Taranto . Se questo il Presidente Florido lo chiama ricatto è un suo problema. La realtà è che Taranto ha ignorato speranze ed aspettative dei cittadini di Brindisi ed oggi noi chiediamo a gran voce che il Governo riconsideri l’assetto delle province pugliesi. E se per raggiungere questo risultato sarà necessario aderire (come primo passo) alla provincia di Lecce lo faremo, sapendo bene che a Brindisi non ha mai regalato niente nessuno e che ancora una volta dovremo difenderci con i denti. Leggo, infine, che il Presidente Florido ha messo in discussione anche il ruolo assunto in questa vicenda dal PD. Buttarla in politica, a mio parere, non fa altro che dividere ancora di più questo territorio che qualcuno vorrebbe lottizzare tra centro destra e centro sinistra. Al primo posto vengono solo i cittadini che noi amministratori abbiamo il dovere di difendere a prescindere dall’appartenenza politica. E se oggi il sindaco del PD di Brindisi è chiamato a dialogare con Presidente e Sindaco di Lecce, che sono espressione del PDL, lo farà comunque ben volentieri. Adesso – ha concluso Consales – attendo segnali di apertura da parte degli amministratori di Lecce, così come mi aspetto un ruolo attivo e propositivo di consiglieri regionali e parlamentari dell’intero Salento che ho invitato a Brindisi per venerdì mattina con l’obiettivo di stabilire una strategia che ci consenta di sentirci ben rappresentati quando il Parlamento dovrà convertire in legge il decreto di riordino delle Province”.
COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BRINDISI
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