Brindisi, 02/01/2013
Domani incontro su Dario Fo a Palazzo Nervegna
Giovedì 3 gennaio, alle ore 17.30, presso la sala conferenza di Palazzo Granafei-Nervegna a Brindisi, si terrà l'incontro "Intorno a Dario Fo" a cura
della prof.ssa Laetitia Dumont-Lewi. e del prof. Alessandro Distante.
Dario Fo
Dario FO, insignito nel 1997 del Premio Nobel per la Letteratura, non
è solo un autore di testi teatrali, ma, come Eduardo de Filippo o Carmelo
Bene, è un attore-autore. E non si limita a scrivere e recitare, poiché firma
anche le regie, le scene e i costumi delle sue commedie. Dario Fo è autore
non solo in quanto responsabile di ogni componente dello spettacolo, bensì
in quanto creatore di una concezione nuova del modo di fare teatro, globale:
per lui la scena diventa un laboratorio in cui il testo, materiale fra gli altri, è
sempre in movimento, messo alla prova dall’interazione col pubblico.
La sua fama come uomo di teatro ha, quasi fin dall’inizio della sua
carriera, superato le frontiere italiane. Prima ancora di fare le sue grandi
tournées nei teatri del mondo, viene innanzitutto conosciuto come autore,
ed è oggi l’autore italiano vivente più rappresentato nel mondo. In Francia,
dov’è stato applaudito per la prima volta dal vivo nel 1974 con il suo
Mistero buffo, la sua opera è ormai riconosciuta al punto di essere stata
eletta al programma dei concorsi nazionali d’insegnamento dell’italiano
durante gli ultimi due anni. Mistero buffo fa anche parte, dal 2010, del
repertorio della Comédie-Française, cioè dei testi considerati indispensabili
alla cultura del Paese.
Ora, l’aspetto visivo della rappresentazione non è soltanto per Dario
Fo una delle tante componenti di uno spettacolo, poiché prima ancora di
calcare i palcoscenici egli si destinava al mestiere di pittore: ha studiato al
Liceo Artistico e all’Accademia di Brera, dove si è formato alla pittura con
grandi maestri, e le sue opere pittoriche risentono l’influenza di Picasso o
Chagall. Questa formazione alle arti visive non è stata messa da parte
quando Fo ha deciso di dedicare la propria vita al teatro: fin dall’inizio, ha
curato le scene dei suoi spettacoli, i figurini per i costumi, ha disegnato le
locandine. Quando, a partire dalla fine degli anni Settanta, ha iniziato a
curare la regia di opere non sue, in particolare opere liriche, il disegno è
diventato il metodo principale di preparazione dell’allestimento. E a poco a
poco, il disegno e la pittura, nella concezione delle proprie commedie,
diventano per Fo un metodo di scrittura parallelo e complementare con
quella testuale: piuttosto che scrivere una situazione, l’attore-autore la
disegna.
La mostra di Brindisi illustra quest’aspetto dell’arte dell’attore-autore.
Attraverso i suoi dipinti, vere e proprie scenette teatrali, lo spettatore può
effettuare un viaggio nel percorso artistico di Dario FO, ritrovare i temi a lui
cari e tracciare paralleli con quelle sue opere che hanno segnato la storia del
teatro europeo.
Laetitia Dumont-Lewi
Già allieva della Scuola Normale Superiore di
Parigi, insegna drammaturgia, analisi di testi teatrali e analisi di spettacoli
presso il Dipartimento di Arti e Spettacolo dell’Università Paris Ouest
Nanterre. Dopo una prima tesi di laurea, presso la Sorbonne, in letterature
comparate su Sciascia e Voltaire, consegue una seconda laurea in
italianistica, presso l’Università Paris 3 - Sorbonne Nouvelle, sulle traduzioni
francesi delle commedie di Dario FO, e vince il concorso nazionale per
l’insegnamento dell’italiano.
Le sue ricerche vertono sull’opera di Dario Fo, e più in generale sul
teatro politico e sulla traduzione teatrale. Sul teatro di Dario Fo, ha
pubblicato diversi articoli, in particolare sul grammelot («Dis-moi gros gras
grand grommelot», in Chroniques italiennes, (http://chroniquesitaliennes.univparis3.
fr/numeros/Web22.html), sulla dimensione didattica del teatro di Fo (« Les
leçons de Maître Fo», Revue des études italiennes, Tome 56, n°3-4, juilletdécembre
2010), sui rapporti tra il Maestro italiano e il grande autore
francese Moliere («Molière à l’italienne ou les fourberies de Dario Fo», in
Martial Poirson (dir.), Ombres de Molière. Naissance d’un mythe littéraire à
travers ses avatars du XVIIe siècle à nos jours, Paris, Armand Colin, 2012), sui
problemi legati alla traduzione in francese dei testi di Dario FO («Boutades
politiques et langage comique: comment traduire Dario FO?», in Traduire
l’humour, Humoresques n°34, automne 2011), o ancora sul significato
politico del riso («Rire de spectateur, rire d’électeur. Dario Fo vs Silvio
Berlusconi», La Clé des Langues, http://cle.enslyon.
fr/92401696/0/fiche___pagelibre/).
In parallelo alle sue attività di ricerca e d’insegnamento, Laetitia
Dumont-Lewi svolge una regolare attività artistica. Lavora come attrice
con la compagnia “L’école de la nuit”, sotto la direzione del regista Vanasay
Khamphommala, che l’ha diretta in Slowly, di Howard Barker, e nella
parte di Mefistofele in una riscrittura del Faust di MARLOWE, e come attrice
e direttrice artistica nella compagnia di teatro musicale “Mi dièse mi raisin”,
con cui ha creato lo spettacolo originale Le festin chez la comtesse Fritouille,
tratto da un racconto dell’autore polacco Witold Gombrowicz. |