Basket » 10/01/2010
A Dil.: Ostuni-Agrigento=72-59
Assi Basket Ostuni: Pilotti 20, Ruggiero 14, Morena 9, Basanisi 19, Amoroso
3, Rossetti 2, Stijepovic 5, Orlando, Fontani, Strivieri n.e. Coach
Putignano.
Moncada Agrigento: Cardillo 10, Paparella 7, Caprari 13, Giovanatto 6, Pennisi 2, Virgilio 9, Rotondo 12, De Simone n.e., Raneri n.e., De Gregorio
n.e. Coach Carpaci.
Parziali: 14-15, 25-29, 45-44.
Partiamo dall’intervista a coach Carpaci, concessa in sala stampa a fine
partita. Ma coach, perché la scelta di giocare a zona dal primo secondo alla
sirena finale? “Perché avevo grossi problemi di tenuta fisica della mia
squadra, con alcuni miei uomini reduci da infortuni e con pochi minuti di
allenamento nelle gambe. La scelta della zona è stato solo il tentativo di
correre di meno; solo una scelta obbligata”.
Il tema della partita, dunque. L’Agrigento con una zona molto alta a
impedire agli uomini di Putignano azioni fluide e conclusioni facili.
Dall’altra parte la difesa giallo blu aggressiva come vuole il coach che ha
costretto gli agrigentini a sbagliare molto e tenerli sotto i 70 punti, anzi
infine li ha tenuti a 59.
Agrigento si è presentata dunque come una turgida arancia siciliana.
Piazzata sotto il proprio canestro che Morena e compagni dovevano sbucciare
con le mani e a smontarla spicchio dopo spicchio.
E’ stato difficile, ma il lavoro si è fatto ed è stato paziente, senza mai
spazientirsi. Pilotti è stato il giallo blu, almeno per la prima parte, ad
affondare i colpi più pesanti, con i suoi punti da 3. Ma Pilotti non ce la
poteva fare da solo a smontare quell’arancia. Putignano chiedeva di farlo
non limitandosi a togliere la buccia esterna, ma chiedeva di affondare i
colpi, di cercare da sotto con Morena e Orlando, con lo stesso Pilotti, con
Amoroso, a cui probabilmente l’arancia gli viene pesante da digerire.
L’Agrigento faceva di questa sua coriacea tattica l’unica arma per vincere
la partita, non mostrava capacità di risolvere contrattaccando e sfruttando
le potenzialità dei suoi esterni e fra essi di Caprari.
Chi l’ha aperta questa arancia, mettendo i suoi spicchi a portata di bocca?
Lo ha fatto Nicola Basanisi, che fino all’ultimo minuto del terzo quarto
aveva zero su quattro al tiro da 3 ed aveva avuto più di una difficoltà.
Che succede allora nell’ultimo minuto del terzo periodo? L’ASSI arranca ed è
sotto di 3. Basanisi è in campo e guida l’azione di attacco. Trova un
piccolo spazio avanti a sé e mira il canestro, segnando la prima sua tripla.
Siamo 42 a 42. Caprari riporta Agrigento in avanti al 42 a 44 e Basanisi
sulla sirena centra la sua seconda tripla.
All’inizio dell’ultimo periodo Basanisi ne mette altre due triple e schiude
la strada della vittoria ostunese.
Parlare dei singoli non rende mai però la realtà nel suo complesso. E la
realtà di stasera è quella di un Ruggiero generosissimo, capace di un
impegno senza limiti, di uno Stijepovic che ha lottato e corso con profitto,
raccogliendo alla fine anche in punti i frutti di tanto lavoro. Stjiepovic
che ha cominciato ad entrare nella zona calda senza paura, come al suo
solito. E poi Rossetti che ha dato ritmo e ha cercato la penetrazione,
scaricando sugli esterni con buona precisione. E poi Pilotti sempre
pericoloso e poi un Morena che non ha mai cercato la fretta per trovare
soluzioni alla manovra. E poi Orlando capace di recuperare i palloni giusti
e dare forza alla difesa giallo blu.
Una buona partita, se non una bella partita, almeno fino a quando l’ASSI ha
dilagato e ha finito in discesa trascinando anche l’entusiasmo del pubblico.
Due punti portati a casa e la conferma che si gioca in dieci e al livello
dell’ASSI Basket il turno arriva per tutti.
Stasera la classifica dice ASSI Ostuni consolidata in quel secondo posto.
Ora comincia il percorso dei derby a cominciare da domenica prossima a
Molfetta.
C’è da lavorare e avere fiducia! Poi con il pubblico di stasera può venire
anche più facile!
ASSI BASKET OSTUNI – Ufficio Stampa
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