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Costanzo Ciano... quanto avevi ragione. Di Marco Martinese

Basket » 29/04/2010

Costanzo Ciano... quanto avevi ragione. Di Marco Martinese

Chi mi conosce sa del mio amore per la Storia… Storia con la “S” maiuscola, e… Storia del Basket…
Proprio Veroli, per uno strano scherzo del destino, ha materializzato il “sogno” dandoci l’ufficialità della promozione e scrivendo un’altra splendida pagina della nostra storia…cestistica…
Una gioia immensa, dopo un’attesa interminabile…29 anni…una vita…
Poi la festa, per dar libero sfogo a tutto l’amaro che, in questi anni, si è dovuto mandar giù.

Eppure, praticamente da subito, cioè da quando anche la certezza della matematica ha sancito il nostro ritorno tra i “grandi” della Lega A, molti inziavano a storcere il naso…come se la soddisfazione immensa per vivere o (come nel mio caso) rivivere un’emozione chiamata, per noi ragazzi di allora, Serie A1, subisse il tentativo di soffocamento da parte della, altrettanto onnipresente, schiera di entità eteree e al contempo appiccicose, sempre prontissime a saltar sul carro dei vincitori…

A questo, diciamo d’esser piuttosto abituati, ed anzi sorridiamo anche con amici, quando sentiamo gente alla quale si è spesso raccontato di quei “fantastici anni ‘80” (parafrasando il libro di Mino Taveri)… fatti sportivi e non, imprese, ma anche episodi di vita vissuta e curiosità, che solo essendo(davvero…) presenti si posson conoscere…

Non è il nostro ruolo… d'altronde, come recita un detto “se nasci tondo non puoi morir quadrato…”
Credo sia un misto di genetico e di “forma mentis”.

Da qui, poi, il proliferare di persone (ma forse sarebbe meglio dire “personaggi”), che io definisco : ”Profeti dell’IO C’ERO…”, e che gravitano attorno ad una sorta di “sottobosco della mediocrità”, per saltar fuori, puntualissimi, nelle occasioni più svariate, perché, per loro, ogni luogo può esser magicamente tramutato in palcoscenico, ed ogni occasione ghiotta per esibirsi… mai così Shakespeariana definizione fu più azzeccata… forse perché la loro stessa vita è una recita…
Questi, come dicevo, si sopportano e al limite si compatiscono…

C’è, poi, un’altra categoria che, proprio perché dotata di un “potere”, ovverossia quello di narrare, quindi d’informare con la scrittura, può, più o meno consapevolmente, distorcere, modificare e perciò, dare un’immagine di un fatto che appare al lettore in maniera differente da come la stessa notizia apparirebbe se venisse data in modo corretto…
Giovanni Sartori, autore del libro “HOMO VIDENS”, ha spiegato in modo egregio come la stessa notizia raccontata da due punti di vista differenti, cambia completamente di significato…
Diverso è chi dà la notizia in modo errato o, peggio, dedotto…
Allora bisogna forse distinguere tra chi è indotto all’errore, e chi invece ha dedotto di suo senza verificare affatto (che è peggio, visto che una delle prime regole del giornalismo è “CERCARE DI NON DEDURRE MAI NIENTE, MA VERIFICARE TUTTO E RIPORTARE FEDELMENTE I FATTI…”quasi un’utopia penseranno in molti…).
Ma addolora alquanto leggere notizie non vere soprattutto quando a scriverle sono giornalisti navigati, ai quali basterebbe alzare una cornetta per informarsi e conoscer la verità…

Non voglio credere che anche in questo s’insinui il germe del servilismo più basso… (ma chissà poi se faccio bene…)
E questo non fa male a me per un mancato riconoscimento personale che non voglio, non ho mai cercato e non m’aspetto, ma che, in realtà, mi è già stato dato da chi m’interessa…ossia Luca Malagoli(figlio del grande “Lupetto”) e Liliana Pentassuglia(sorella del maestro “Big Elio”).

Io ringrazio loro per avermi/ci dato la gioia d’esser stati con noi, d’aver accettato il NOSTRO invito…non semplicemente all’interno del PalaPentassuglia, ma con noi lassù sugli spalti.
Perché credo davvero che dovessero esser con noi a festeggiare questo risultato che è anche loro… è anche loro perché l’entusiasmo che ha reso famosa Brindisi è figlio di ciò che Big Elio in panchina e Lupetto in campo hanno seminato in tutti noi… il passato è un patrimonio… è nostro… e chi ha paura del proprio passato non ha capito nulla… soprattutto non ha capito che brilla di luce riflessa… perciò dovrebbe solo esser grato a queste figure mitiche… perchè brilla di luce riflessa anche quando vengon date certe notizie che, gli danno un merito non suo, e urtano l’animo di chi s’impegna diligentemente ogni qualvolta viene tirata fuori un’idea e testardamente, senza sostegni esterni e sacrificando tempo ed energie, viene realizzata.

E allora, visto che, non solo nessuno c’ha pensato di suo, ma ora si cerca addirittura di scipparli dei loro meriti… per il rispetto dovuto alle persone che han reso possibile tutto questo, rendendo ancor più bella una festa che (a mio modesto parere) non sarebbe stata completa senza Luca e Liliana… che voglio dir loro grazie… non varrà forse come se l’avesse scritto una “illustre penna”, ma voglio farlo ugualmente… grazie per l’impegno(come sempre) che c’avete messo, e perché no? Ai soldi spesi per far la sorpresa a Luca del biglietto aereo, che l’ha fatto impazzire di gioia… grazie per la riproduzione della maglia “20”.
Grazie ad Antonello Cobianchi, Serena ed Ercole Carlucci, grazie a Massimo Mazza e Angelo Cavaliere… onnipresenti in ogni iniziativa… e grazie alle persone che han ceduto il loro posto per far sedere Luca e Liliana con suo marito…
Il mio premio io l’ho già avuto… son le lacrime d’affetto che Luca ha versato quando ci siamo abbracciati all’aereoporto alla sua ripartenza… la felicità di Liliana nella consapevolezza che c’è una Brindisi che non dimentica.

E in ultimo voglio anche ringraziare chi ha dato certe notizie… perché la, credo, naturale irritazione che in me ha generato, è stata il motore che m’ha spinto a scrivere, l’ispirazione e, al contempo, lo stimolo a cercar di fare meglio in futuro…

Per il resto si sa :”LA VITTORIA HA CENTO PADRI…LA SCONFITTA E’ SEMPRE ORFANA…”(C. Ciano)

Marco Martinese.





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