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Assi Ostuni: lettera aperta del Presidente Tomaselli ai tifosi

Basket » 05/05/2010

Assi Ostuni: lettera aperta del Presidente Tomaselli ai tifosi

Carissimi tifosi,
ho aspettato qualche giorno da quella infelice serata di Siena per cercare di smaltire, come tutti voi, almeno in parte, l’amarezza e la delusione per la conclusione anticipata del nostro viaggio nei play off.
Avevamo atteso con ansia ma anche con tanta fiducia questi playoff: ci credevamo! Dopo una stagione regolare esaltante, conclusa meritatamente al secondo posto, credevamo tutti (la società, i giocatori, i tecnici e tutti voi) che questa nostra squadra poteva arrivare lontano, fino a regalarci, forse, anche un sogno che ad inizio anno nessuno avrebbe sinceramente coltivato.
Per questo la delusione è ancora più grande!
Eppure la partita di Siena, per come si era iniziata e per come l’avevamo condotta per larga parte, poteva riaprirci ciò che avevamo socchiuso da soli con una brutta prestazione in casa. Non ce l’abbiamo fatta: più per merito dei nostri avversari, bravi e fortunati nell’osare nei minuti finali, che per demerito nostro; più per una serie di evidenti sviste o errori arbitrali che ci hanno fortemente penalizzati nei minuti decisivi. E l’aver rivisto il filmato ci ha confermato di quello che avevamo visto a pochi metri dal campo. Non ci siamo mai lamentati durante l’anno delle scelte arbitrali: siamo tra quelli che pensano che lo stile di una società viene prima delle polemiche e che, alla fine, torti e ragioni si equivalgono.
Purtroppo per noi, alla fine di questa annata, così non è stato e i torti hanno prevalso sulle ragioni.
E di quest’annata ci porteremo dietro, tra l’altro, la soddisfazione di aver rappresentato tra le squadre, le società e le tifoserie una delle realtà più corrette e, forse, nel momento decisivo della stagione avremmo meritato maggiore equanimità.
Ma tant’è….
Abbiamo incontrato con altri dirigenti nei giorni scorsi i ragazzi e abbiamo ribadito loro il nostro ringraziamento per un'annata comunque straordinaria e la necessità per tutti, dopo l'amarezza, di ricordare quel che di buono abbiamo fatto insieme e quello storico secondo posto.
Voglio ringraziare le due persone che hanno costruito una stagione così entusiasmante, al di là dell'esito finale: Giovanni Putignano per la professionalità e l'attaccamento alla nostra società che ha saputo profondere anche quest'anno; Pino Lerna per la passione e l'entusiasmo che uniti ai sacrifici personali hanno consentito di costruire un grande gruppo.
E poi tutti i collaboratori: da Enrico Curiale a Enrico Marseglia, da Simone Geri a Silvestro Iaia a Alberto Rivoli, lo staff tecnico, i tanti volontari e tutti i soci, a cominciare da Tonio Tanzarella per il suo costante impegno.
Ovviamente, un grande abbraccio a tutti i tifosi, a quelli che ci hanno seguito in tanti nelle vittoriose trasferte, a quelli che non smettono mai di applaudire e sostenere la squadra, a quelli che ci hanno dato la forza di continuare in una stagione piena di difficoltà.
E' stata, infatti, una stagione difficilissima dal punto di vista finanziario: l'unica squadra nei principali campionati nazionali di basket priva del primo sponsor.
Ci sono voluti grandi sacrifici. Ma quello che ci ha fatto più male, e di questo sono personalmente deluso ed amareggiato, è l'indifferenza di larga parte della città verso un progetto sportivo e sociale, verso gli stessi risultati che proiettavano la nostra squadra ai vertici del terzo campionato nazionale. Chi avrebbe potuto dare una mano, avendone mezzi, risorse e possibilità, si è girato dall'altra parte.
Dopo la famiglia Marseglia, che non smetteremo mai di ringraziare per il contributo dato negli anni passati con grande generosità e disinteresse allo sport ostunese, è stato impossibile trovare altri che dessero un analogo esempio di passione e amore verso la città.
Eppure sulle nostre maglie gialloblu c'era quella scritta che orgogliosamente abbiamo deciso ad inizio stagione di stampare: "Città di Ostuni". E che avrebbe meritato ben altra solidarietà.
Lo sport è un fenomeno sociale e culturale quando riesce a migliorare la qualità della vita delle nostre comunità. E' un grande fenomeno agonistico quando riesce ad ottenere risultati tali da creare entusiasmo ed alimentare passioni. E', infine, una opportunità di crescita e di promozione territoriale quando si unisce ad un progetto sportivo l'immagine di un luogo.
Perchè ad Ostuni tutto ciò quest'anno è riuscito solo in parte? E' l'interrogativo che mi pongo da mesi, senza riuscire a darmi una risposta.
La società e le poche persone che si sono fatte carico dei sacrifici di quest'anno non sono in grado di garantire un altro anno in queste condizioni: in questi giorni c'è già una gran voglia di rimettersi in gioco, da parte di tutti noi, mia, di Pino Lerna, di Giovanni Putignano ma solo in condizioni diverse e con una città che sia vicina, dalle istituzioni alle forze economiche. Se tali possibilità non vi saranno, è giusto che siano altri a farsi carico di portare avanti questo progetto.
E' giusto, infatti, che ognuno di noi trovi le risposte innanzitutto in se stessi, cominciando con umiltà a chiedersi dove, a cominciare dal sottoscritto, abbiamo sbagliato e se, forse, altri avrebbero fatto meglio: siamo pronti, io ed altri, quindi, a fare un passo indietro per consentire a chi ne ha voglia di cimentarsi in questa avventura per il bene della società e della città intera.
Per questo nella prossima Assemblea dei soci convocata per venerdì 7 maggio proporrò di convocare una Assemblea pubblica sul tema "Quale futuro per il Basket a Ostuni?".
Ho detto spesso nei mesi passati, nei numerosi e vani appelli alla città che l'Assi Basket Ostuni è un patrimonio pubblico, dell'intera città, per quello che è stato costruito e per i risultati raggiunti in questi anni: un patrimonio che non può essere nè imbalsamato nè rinchiuso in una teca a ricordo di passati successi, un patrimonio che ha bisogno di nuove passioni e di rinnovati entusiasmi che solo nuovi traguardi e nuove sfide possono dare.
La città di Ostuni ne ha voglia?

Un abbraccio,

Salvatore Tomaselli





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