Basket » 15/05/2011
Serie A: Enel Brindisi-Avellino=68-112
Parziali: 16-33, 33-60, 52-85
Enel Brindisi: Jackson 10, Roberson 9, Maresca 11, Infante 8, Gallea 1, Pugi 14, Dixon n.e., Diawara 8, Giovacchini n.e., Tourè n.e., Danese 7. Coach: Bechi
Air Avellino: Green 5, Dean 11, Barbaro 2, Cortese 4, Spinelli 11, Lauwers 4, Casoli 12, Infanti 14, Iannicelli 2, Szewczyk 18, Thomas 16, Johnson 13. Coach: Vitucci.
Arbitri: Giansanti, Tola, Pinto
Note: Tiri: Brindisi 21/46 (46%) da due, 6/22 (27%) da tre, 8/14 (57%) liberi; Avellino 36/50 (72%) da due, 10/21 (48%) da tre, 10/14 (71%) liberi; Rimbalzi: Brindisi 34, Avellino 37. Palle Rec/Per: Brindisi 12/22, Avellino 23/12
L'Enel Brindisi abbandona la serie A con una pesante sconfitta interna contro l'Air Avellino. I campani, anche grazie al successo odierno, confermano il quarto posto nella regular season e si propongono sempre più come la realtà più brillante del basket italiano da Roma in giù.
La gara di oggi non ha avuto storia data l'enorme differenza qualitativa tra la squadra di Vitucci e l'Enel Brindisi. Tra l'altro Bechi ha potuto ricorrere a rotazioni ancora più limitate data l'assenza di Lang e gli infortuni di Tourè, Dixon e Giovacchini.
Avellino ha preso subito un grande margine di vantaggio e lo aumentato sempre più, mentre quel che restava della New Basket Brindisi annaspava tra i fischi di gran parte del pubblico. Il 2-13 dopo appena 3' è diventato 9-20 al 5' e si è allungato fino al 16-33 al termine del primo quarto.
Si è giocato in un atmosfera davvero particolare: dalla curva dei tifosi brindisini hanno fatto comparsa diversi striscioni di contestazione verso gli atleti ed il direttore generale.
Nel secondo e nel terzo quarto la partita non ha avuto alcun sussulto: Green, Szewczyk, Spinelli e Thomas (osannato dal suo ex pubblico) hanno imperversato da un lato, mentre Diawara e Roberson hanno offerto l'ennesima prestazione da circoletto nero. L'unico atleta dei padroni di casa che è apparso in grado poter ravvivare l'ambiente è stato Cedric Jackson ma non ha potuto far altro che predicare nel deserto finchè non si è spento anche lui. A metà incontro è 33-60, alla fine del terzo quarto è 52-85
E' troppo anche per Luca Bechi che a quel punto ha deciso di fare a meno delle presunte star ed ha inserito un quintetto tutto italiano (Gallea, Danese, Pugi, Maresca e Infante). Il pubblico ha ricominciato a tifare, dalla curva è stato esposto lo striscione con il quale si chiede a Ferrarese di ripartire e il basket brindisino ha riassaporato il volto della speranza.
Come Matteo, altri ragazzi capaci e volenterosi potrebbero essere mandati sul trampolino di lancio. Il futuro è la speranza. Brindisi deve saper far leva sulle speranze e sui punti fermi per guardare avanti, rialzarsi e ripartire. E la malinconia di dover lasciare il massimo campionato di basket è oggi mitigata dalla certezza di poter puntare sulla brindisinità, sulla gioventù e, sapendo imparare dagli errori, di conoscere la strada da cui ripartire per ridare vigore alla vecchia stella del sud. |